Questa sera, mercoledì 7 maggio, va in onda su Rete 4 il film Gran Torino, diretto nel 2008 da Clint Eastwood che ne è anche protagonista. Ecco la trama: Walt Kowalski (Clint Eastwood) è un uomo ormai anziano che vive la sua esistenza in un quartiere periferico, circondato da famiglie asiatiche. L’uomo, reduce della guerra di Corea ed ex operaio della Ford, ha un carattere irascibile ed ha sviluppato, nel corso del tempo, un sentimento di razzismo che non lo predispone ai rapporti con la minoranza asiatica. Walt ha da poco perso la moglie, è malato e ha un rapporto tutt’altro che idilliaco con i figli, soprattutto con Mitch (Brian Haley), forse più interessato all’eredità che al genitore. Solo un prete, padre Janovich (Christopher Carley) sembra essere in grado di andare oltre il carattere burbero e duro dell’uomo, intuendo che la sua interiorità è tormentata da un conflitto che non gli dà tregua. Walt sarà suo malgrado costretto a relazionarsi ai vicini di casa nei confronti dei quali sembra essere così intollerante, quando Thao (Bee Vang), suo vicino di casa appartenente ad una delle famiglie Hmong che abitano il quartiere, viene aggredito da una banda di teppisti nella quale è coinvolto anche il cugino del giovane, che vorrebbe indurre Thao ad aiutarlo nei suoi loschi traffici. L’aggressione obbliga Walt ad intervenire, quando la lite rischia di danneggiare il giardino dell’abitazione dell’uomo, che costringe gli aggressori a fuggire minacciandoli con un fucile. Immediatamente, per i familiari di Thao e per tutta la comunità Hmong, l’uomo diviene sua sorta di eroe, perché ha difeso una famiglia che si trova in una condizione di debolezza, a causa della mancanza di un capofamiglia, e perciò, spesso, vittima di soprusi. Quindi, anche se Walt è intervenuto semplicemente per salvaguardare il suo giardino, comincia ad essere visto con molto riguardo dagli Hmong del quartiere, che lo sommergono di fiori e pietanze, con suo grande fastidio. Walt sarà costretto, qualche giorno dopo, a intervenire nuovamente in difesa di un membro della comunità Hmong: infatti, la giovane Sue (Ahney Her), sorella di Thao, viene presa di mira da un gruppo di afroamericani, che vengono anche stavolta messi in fuga da Kowalski. Intanto, Thao viene costretto dalla famiglia a mettersi a disposizione di Walt, a causa del tentato furto della sua Ford Gran Torino del 1972: il ragazzo avrebbe dovuto rubare l’auto per poter fare il suo ingresso nella gang di criminali del cugino, alla quale si convince poi di non aderire. Conoscendo meglio Thao e la sua cultura, il burbero Kowalski si rende presto conto dei propri pregiudizi sul diverso, e di come, in realtà, senta una maggiore estraneità nei confronti di tanti americani, che non dei valori della comunità Hmong, con i quali Theo è cresciuto. Il legame tra i due si fa sempre più stretto, tanto che Kowalski procura anche un lavoro al ragazzo, divenendone amico. La cosa non va giù alla banda di teppisti nella quale Thao ha deciso alla fine di non fare il proprio ingresso: questi, infatti, si vendicano di lui approfittando sessualmente di Sue, e sparando contro la sua abitazione, ferendo nell’aggressione armata lo stesso Thao. Il ragazzo, a questo punto, decide di farsi giustizia, ma per preservarlo dai pericoli, Walt lo chiude nella sua cantina e poi si reca lui stesso ad affrontare i giovani criminali. Questi, pensando che l’uomo stia estraendo un arma dalla tasca della giacca, lo uccidono. Il suo sacrificio, però, non risulterà vano, in quanto consentirà alla polizia di liberare la zona dalla banda di delinquenti, che vengono arrestati, restituendo a Thao e ai suoi familiari la speranza di una vita più tranquilla. Dal testamento, si apprende poi che Walt ha deciso di lasciare alla chiesa la propria abitazione (in rispetto ai desideri della moglie), e la sua adorata Ford Gran Torino al suo giovane amico Thao.