Tra i fan di “Gomorra – La serie” è scattata la ricerca di anticipazioni e notizie sulla seconda stagione (cliccando qui ne trovate alcune), al momento ancora in fase di scrittura. Fortunato Cerlino, l’attore che interpreta Pietro Savastano, in un’intervista a Vanity Fair ha dato un utile elemento, dicendo: “Non conosco ancora i progetti degli sceneggiatori però sarà sicuramente una resa dei conti. Gomorra non è solo un’opera di fantasia e, molto plausibilmente, racconteremo quello che è successo nella realtà”.
Il successo di “Gomorra – La serie” ha travolto non solo gli attori protagonisti, ma anche gli autori della colonna sonora. Il gruppo romano dei Mokadelic aveva già lavorato con il regista Stefano Sollima in occasione del film “Acab”, ma la loro “Doomed to live” sembra aver colpito nel segno: tutti i fan della serie non riescono a togliersela dalla testa e hanno dovuto aspettare fino alla vigilia del gran finale per poterla trovare in vendita su iTunes, Amazon e Spotify.
Uno dei misteri dell’ultima puntata di “Gomorra – La serie”, di cui trovate il riassunto più in basso, riguarda le sorti di Genny Savastano. Colpito dai colpi di pistola di Ciro, il giovane boss è rimasto a terra, ma proprio nei fotogrammi finali prima dei titoli di coda ha mosso la mano. I fan si stanno naturalmente chiedendo se Genny sia morto o meno, così da capire se ci sarà nella seconda serie. Salvatore Esposito, l’attore che interpreta Genny, a questo proposito ha scritto un tweet: A tutti quelli che mi chiedono se #GennySavastano e’ ancora vivo svelo un segreto … non lo so’ ! Vi tocca aspettare …”.
Molti fan di “Gomorra – La serie”, sono stati sorpresi dal finale di stagione (più in basso trovate il riassunto dell’ultima puntata), che ha visto il ritorno in libertà di Pietro Savastano, il capo del clan al centro delle vicende narrate. Roberto Saviano, ideatore della serie, parlando di questo personaggio in un’intervista a Sky Atlantic lo definisce un “boss della tradizione”, con tutte le debolezze che caratterizzano un boss della vecchia tradizione camorrista, ma con uno sguardo aperto nei riguardi della modernità, e una presenza da capo assolutamente contemporanea, quasi a essere un attuale “amministratore delegato” di una struttura militare e di un’attività commerciale. Interpretato da Fortunato Cerlino, si mostra come il boss di una delle organizzazioni più radicate di tutto il Napoletano: pronto a difendere i suoi affari, anche con i denti e le azioni più sanguinolente, dalla concorrenza del clan guidato da Salvatore Conte. E’ rispettato e temuto dalla sua famiglia e dal suo territorio, fino a quando, al termine del 4° episodio, viene arrestato: proprio da questo punto si aprono le lotte interne al clan per la conquista del potere, che hanno accompagnato la serie fino alla sua conclusione.
Donna Imma è un personaggio di “Gomorra – La serie”, telefilm tratto dall’omonimo bestseller di Roberto Saviano, pubblicato nel 2006. Purtroppo non la vederemo nella seconda stagione, perché (come si può vedere dal riassunto più in basso), è morta. Interpretata da Maria Pia Calzone, che per ottenere il ruolo ha dovuto superare ben sette provini, Imma Savastano è moglie di Pietro, capo famiglia del clan Savastano: una donna in grado di racchiudere più ruoli all’interno della sua figura. Infatti, si sposta dalla manager organizzatrice e pianificatrice, al boss spietato con un’alternativa sempre valida e senza mezzi termini, alla madre che, molto spesso, come ci racconta Saviano stesso, “vive la tipica contraddizione verso il figlio, ovvero agire contro la sua volontà ma per il suo bene”. Appare come un personaggio forte, capace di mettersi in gioco al momento giusto, in grado di imporre scelte necessarie, nel mondo camorristico in cui vivono, anche ai famigliari più vicini a lei, specialmente dopo che il marito, capo clan, finisce in prigione nel 4° episodio della stagione. Saviano ci dice che “Imma Savastano è la summa di tutte le donne boss che in questi anni ha studiato”, e dunque, a un giorno della conclusione della serie, la vogliamo ripresentare così, ‘a leonessa. Maria Pia Calzone per interpretare al meglio il ruolo, si è preparata con una donna affiliata alla camorra: ha compreso la visione sempre sospettosa che hanno del mondo, perfino quando gli capita di uscire di casa per lavare la macchina o fare la spesa, occasioni in cui non mancano di pianificare una via di fuga e un’alternativa; e anche quell’ostinazione nell’ostentare il lusso, segno insostituibile di comando.
Un’ombra oscura e negativa si è abbattuta sul grande successo di critica e pubblico di Gomorra la serie di cui si sta già scrivendo la seconda stagione. Uno dei giovanissimi attori, Vincenzo, che nella serie ha interpretato Danielino, è stato arrestato perché coinvolto in una rissa scatenata da un aggressione avvenuta proprio nel quartiere di Scampia. Lui è stato fermato e arrestato e incluso in un programma di rieducazione. Il fattaccio è avvenuto a riprese ultimate e pare che il ragazzo per provvedere all’impegno di partecipare alla serie che per lui rappresentava una grande occasione di riscatto da un ambiente ostile e difficile non è andato a scuola per troppo tempo collezionando troppe assenze eppure era stato ammesso agli esami finali a cui però non si presentato. Brutta storia, triste come tante si verificano da quelle parti, qualcuno ha scritto cercando di gettare ulteriore fango alla serie che avrebbe quasi contribuito a distogliere un ragazzo dai suoi impegni di studio e quindi a spingerlo a mettersi nei guai.
La qualità italiana va premiata…sempre e non criticata, attaccata com’è successo troppe volte per quanto riguarda le fiction italiane spesso accusate a ragione di scarsa qualità ma non è questo il caso. Con “Gomorra-La serie” parliamo di un prodotto dalla fotografia eccellente, una regia ritmata, asciutta e realistica quanto cupa al punto da sottolineare senza troppe parole l’atmosfera generale della serie che racconta in fondo una realtà che esiste, che è radicata molto oltre la sola città di Napoli. Basta quindi con le ipocrisie da social network secondo cui Napoli è solo criminalità o camorra, perché non è così e dobbiamo smetterla di cantarci da soli lodi che non possiamo permetterci. Per cui godiamoci questa serie giunta già alla fine della sua prima gloriosa stagione schierando un cast di attori non molto conosciuto ma assolutamente in parte e di grande talento. Una qualità e una cura sottolineate anche dal talentuoso regista Stefano Sollima che riguardo alle polemiche non a caso ha dichiarato: “In Italia, c’è un po’ quest’usanza dell’attacco preventivo, specialmente quando sul mercato compare qualcosa di nuovo, che rompe un po’ gli schemi. Comunque io sono sempre stato molto tranquillo, anche durante le riprese, perché avevo un’idea precisa del quadro generale e di dove saremmo arrivati”.
Del resto ricordiamo che Sollima è dietro il grande successo anche internazionale di “Romanzo criminale-La serie” di cui è in lavorazione l’adattamento americano da parte della rete Starz, una rete che ha sempre prediletto le serie di qualità dalle tinte molto forti ma senza lesinare sulla qualità totale come Spartacus piuttosto che Crash oppure Da Vinci’s Demons insomma una rete che nel giro di pochi anni ha costruito intorno a se un universo seriale di grande impatto visivo ed emozionale e anche noi italiani ora ne facciamo parte, magari indirettamente ma c’è da essere orgogliosi ed emozionati. Accadrà in futuro anche con Gomorra? Intanto la attendiamo in chiaro su La7 presumibilmente in autunno.
Conclusione felice e soddisfacente per il cast di Gomorra che salutano tutti con un meraviglioso selfie su Twitter. Bravi ragazzi continuate così!
E’ andata in onda ieri sera l’ultima attesa puntata di “Gomorra-La serie”, il telefilm ideato da Roberto Saviano in onda su Sky Atlantic. Il primo episodio della serata, l’undicesimo, si è aperto con i funerali di Daniele, il giovane incastrato da Ciro (Marco D’Amore) e ucciso con un colpo alla testa da Conte (Marco Palvetti), che ha provato poi a far fuori suo fratello, il quale è fuggito in auto, ma in breve è morto per le ferite causate. Ciro prova a liberarsi anche di Bruno, amico di Daniele, per essere sicuro che Gennaro (Salvatore Esposito) non sapesse nulla. Bruno però è scappato a Marsiglia. Il boss dei Savastano intanto riunisce vecchi e giovani per discutere del da farsi con Conte, reo d’essersi intromesso in una sua questione. Zecchinetto non crede sia saggio far la guerra a Conte, soprattutto per i soldi che tale rapporto comporta. Gennaro non apprezza la contestazione, e a infastidirlo particolarmente è lo sguardo attento e rapito dei vecchi. Tutti vanno via in breve e resta il boss solo con i suoi giovani affiliati, ai quali dà ordine di uccidere Zecchinetto. L’uomo viene torturato, così da scoprire dove si nasconda Conte, ma quest’informazione non è in possesso di Zecchinetto che quindi viene ucciso brutalmente mentre suo figlio gioca in cortile. Intanto Conte progetta di uccidere Genny, parlandone con i suoi, ai quali dice che, una volta distrutti i Savastano, tutti dovranno ricevere un pezzo di territorio e nessuno dovrà ottenere il predominio su nulla. I vecchi non accettano questo tipo di trattamento. L’uccisione di Zecchinetto e il mancato rispetto dei giovani nei loro confronti fa scoppiare il malcontento. Ciro riporta tutto all’ex amico, il quale va in carcere per chiedere consiglio a suo padre. Pietro (Fortunato Cerlino) però è in condizioni pessime. Non risponde infatti ad alcuna stimolazione, quasi fosse catatonico. Durante la sua assenza i giovani agiscono di testa loro e danno la caccia ai vecchi, minacciandoli e stanandoli nelle loro case. Questo non piace e così il giorno seguente uno di loro, il nipote di Genny, viene fatto fuori da una raffica di proiettili mentre è in motorino. Genny confessa alla madre le condizioni del padre, e lei gli consiglia di non farne parola con nessuno, dicendo a tutti che il boss vuole che il clan resti unito, e per questo serve un clima di rispetto. Tutti dovranno fronteggiare insieme Conte, ma i vecchi non si lasciano convincere. Intanto Bruno manda un cellulare alla madre, dov’è registrato un messaggio in segreteria vocale che dimostra come Ciro sia il responsabile della morte della fidanzata di Daniele. L’audio finisce nelle mani di Imma (Maria Pia Calzone), che lo usa come mezzo di scambio con Ciro, minacciandolo che se qualcosa dovesse accaderle l’audio verrebbe spedito a Genny. La donna vuole che lui organizzi un’imboscata a Conte. Ciro però ha un piano chiaro in mente e, senza tremare dinanzi alle minacce, fa uccidere Imma e si incontra con Conte, saldando la loro alleanza.
Nel secondo e conclusivo episodio, invece (il dodicesimo), la notizia della morte di Imma viene data a Pietro, che resta impassibile. Genny cerca gli abiti per seppellire la madre e trova il cd con la prova del tradimento di Ciro. Capisce allora che è stato lui a far fuori Imma. Decide però di rispettare la memoria della madre, evitando spargimenti di sangue al cimitero o altrove nel corso della funzione. In auto però Genny fa uno strano discorso e Ciro capisce subito che ormai le loro strade si sono separate del tutto, dal momento che lui sa che ha ucciso sua madre. Tornato a casa ordina alla moglie e alla figlia di preparare le valige in fretta. Devono darsi alla fuga, così da sfuggire all’ira di Genny. In breve arrivano i giovani del clan per farlo fuori, ma lui li aggira e riesce a scappare. La rabbia del boss non si placa e decide di uccidere tutti i vecchi. Gli agguati vanno tutti a buon fine, tranne quello a Malamore, che riesce a darsi alla fuga con la sua famiglia. Ciro si reca da Conte che è furioso con lui perché ha sottovalutato Genny. Vorrebbe ucciderlo ma si lascia convincere a far fronte comune contro il Savastano. Un uomo intanto rivela agli uomini di Gennaro dove potrebbero trovare Ciro. Sua figlia farà uno spettacolo in un teatro della Sanità, e allora Genny ordina al convoglio di recarsi sul posto e ucciderlo. Anche lui sarà presente, portando con sé un ragazzino da poco conosciuto, al quale intende fare da padre. Armato di pistola entra nel teatro dal retro, avvicinandosi alla moglie di Ciro che sta provando a portar via sua figlia. Anche Ciro entra in teatro e i due si guardano brevemente prima di aprire il fuoco. La mira di Genny fa cilecca e Ciro lo colpisce in pieno, scappando insieme alla sua famiglia, che poco dopo si separa. Sua moglie è stanca di tutto questo. Il gruppo di ragazzi non è mai giunto a teatro, perché intercettato da Conte e i suoi sotto un tunnel. Proprio Conte ha poi avvertito Ciro dell’imminente pericolo, non trovando il corpo di Genny tra le auto distrutte. Intanto Pietro viene trasferito, ma improvvisamente un tir blocca la strada e dal retro scendono degli uomini incappucciati. I poliziotti muoiono tutti, anche se uno fa fuori un malvivente. Uno dei criminali arriva da Pietro, ma quando si toglie il passamontagna si capisce che il compito non è ucciderlo ma farlo evadere. Si tratta infatti di Malamore, da sempre fedele al vero boss dei Savastano. Si capisce inoltre che lo stato confusionale di Pietro era solo una finzione. L’episodio sta terminando, ma si ritorna a mostrare il corpo esanime di Genny che, lentamente, muove la mano destra.