Saranno in trepidazione gli appassionati di Nino Manfredi e Totò, per la diretta di Operazione San Gennaro, il film che Rai 3 trasmette oggi alle 21.05. La divertente commedia del 1966, a cura di Dino Risi, vedrà impegnati tre ladri provenienti dagli States nel furto del tesoro di San Gennaro. I tra malcapitati si troveranno a essere guidati nelle novità di Napoli da una band capeggiata da Armandino Girasole, conosciuto come Dudù, formata nella fattispecie da soggetti oltremodo svoltolati. Tra disavventure, imprevisti e colpi di scena saranno capaci di intrattenervi e farvi ridere con tutto il gusto degli anni ’60 e i colori e le tradizioni della città di Napoli
Va in onda questa sera su Rai Tre “Operazione San Gennaro”, film del 1966 diretto da Dino Risi e con Totò, Nino Manfredi, Senta Berger, Harry Guardino, Mario Adorf e Dante Maggio. La trama racconta l’organizzazione di un grande furto, un colpo grosso che viene preparato da tre ladri venuti a Napoli appositamente dagli Stati Uniti, Maggie (Senta Berger), Frank (Ralph Wolter) e Jack (Harry Guardino). Questi hanno però bisogno di un aiuto da parte di un professionista del furto che sia del luogo e così contattano Don Vincenzo (Totò), che però al momento si trova in carcere e non può quindi aiutarli direttamente. Egli decide dunque di indirizzarli ad un certo Armanduccio Girasole, detto Dudù (Nino Manfredi). Quest’ultimo è un vero e proprio capo banda, che ha al suo servizio alcuni uomini fedelissimi, cioè il “tecnico”, il “capitano” (Dante Maggio), “Agonia” (Ugo Fangareggi), il “Barone” (Pinuccio Ardia) e Ciccillo, suo braccio destro. Lo scopo dei tre ladri americani è quello di andare a rubare il tesoro di San Gennaro, anche se in un primo momento decidono di non mettere al corrente Dudù. Quest’ultimo però viene poi messo comunque a conoscenza di tutto in seguito a un tragico evento che interessa la banda, cioè la morte di uno dei membri, Frank, a causa di un’indigestione da cozze. Quando Dudù viene a sapere che i suoi complici stanno mirando al preziosissimo tesoro di San Gennaro, ovviamente non la prende bene e teme che un atto del genere possa essere non solo di difficile realizzazione, ma possa anche ritorcersi contro di loro, in quanto si tratterebbe di un vero e proprio sacrilegio nei confronti del santo patrono della loro città. Soltanto un segno dello stesso santo, in realtà un po’ forzato, viene preso come un consenso da parte dello stesso e così Dudù accetta di partecipare alla realizzazione di questo colpo. L’idea è quella di sfruttare la partecipazione in massa dei napoletani al Festival di Napoli. Quando, in quell’occasione, la città sarà praticamente vuota, allora la banda sarà di conseguenza finalmente libera di agire senza troppi problemi e senza il pericolo di essere scoperta. Anche gli altri si dimostrano subito d’accordo ad approfittare dell’occasione e prendono la decisione di muoversi attraverso i condotti fognari della città per avvicinarsi il più possibile al tesoro. Le cose però non vanno bene e, in seguito a una soffiata, sia Agonia che il Capitano vengono scoperti dalla polizia e finiscono dritti in carcere. Restano così attivi solo tre membri della banda, cioè Jack, Dudù e Maggie. Questi ultimi, dopo una serie di peripezie e mettendo in atto i loro marchingegni, riescono ad arrivare all’interno della cripta passando attraverso i muri. Ma ecco che una volta raggiunto il luogo in cui si conserva il tesoro, con grande sorpresa trovano all’interno proprio il loro amico e complice Ciccillo, il quale rivela loro in tutta tranquillità di essere entrato addirittura dalla porta principale della chiesa, che non si sa perché era stata lasciata aperta, dato che di solito veniva chiusa a chiave. Tutti insieme riescono così a prendere il tesoro, ma ecco che subito dopo parte il tentativo di inganno reciproco tra i membri della banda, perché ciascuno di loro vorrebbe tenerlo tutto per sé. Prima sono Jack e Maggie a fuggire con il bottino, lasciando fuori Dudù, poi la stessa Maggie decide di escludere anche Jack dalla spartizione del tutto e così lo uccide, fuggendo subito dopo in direzione del più vicino aeroporto, pronta ad imbarcarsi il prima possibile. Dudù non appena lo viene a sapere decide di rincorrerla, riuscendo così a sottrarle nuovamente il tesoro. Alla fine, però, sarà direttamente l’arcivescovo di Napoli a riuscire a recuperare il tesoro di San Gennaro e a restituirlo ai cittadini di Napoli con un simpatico stratagemma messo in atto nei confronti di Dudù che, nonostante la sua pluriennale esperienza di ladro e capo banda, si lascia ingannare con estrema facilità.