E’ andata in scena ieri sera la puntata di “Unici” dedicata a Massimo Troisi, attore, sceneggiatore e regista scomparso prematuramente nel 1994, a soli 41 anni. Nato a San Giorgio a Cremano, Troisi è uno dei simboli della comicità partenopea ed ha utilizzato, soprattutto nei primi anni della sua carriera, prevalentemente la lingua napoletana, una scelta rischiosa che avrebbe potuto penalizzare la sua popolarità, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Secondo i suoi amici e colleghi, la scelta di Troisi è stata espressa dalla volontà di interpretare appieno se stessa, una persona e non un personaggio che si esprime in lingua napoletana anche a telecamere spente. Il giornalista Vincenzo Mollica ha definito Troisi un genio della comicità, paragonandolo a icone come Charlie Chaplin. Ogni suo film meriterebbe di essere rivisto più volte per poter apprezzare, oltre alle battute, gli sguardi. Il regista Giovanni Veronesi ha esaltato invece i particolari tempi comici utilizzati da Troisi che, come i grandi dello spettacolo, non copiava da nessuno. Unicità evidenziata anche da Renzo Arbore, che ne ha esaltato anche la capacità di improvvisazione dimostrata in programmi come “Rosamunda che magnifica serata”. L’attrice Giuliana De Sio ha evidenziato come Troisi fosse un uomo colto, nonostante non avesse letto molti libri, grazie al suo buon gusto che non gli permetteva di dire banalità. Mauro Berardi, che ha prodotto i primi film di Troisi, ha sottolineato che l’artista a livello tecnico non possedeva grandi conoscenze ma aveva una grande dote: era in grado di dirigere gli attori, qualità molto rara. Vengono mostrate alcune immagini significative del debutto cinematografico di Troisi, “Ricomincio da 3”, film acclamato dalla critica e dal botteghino e vincitore di numerosi premi, tra cui due David di Donatello, un Nastro d’Argento e un Globo d’Oro. Il produttore Gaetano Daniele, grande amico di Troisi, ha ricordato alcuni retroscena sulla mancata partecipazione dell’artista al Festival di Sanremo del 1981. Troisi non accettò le restrizioni imposte dai vertici Rai, che gli avevano vietato di parlare di terremoto, religione, terrorismo e politica, temi spesso affrontati dall’artista. Dopo una lunga trattativa Troisi decise, all’ultimo momento, di non partecipare come ospite all’importante manifestazione canora, rifiutando di depositare il testo del suo intervento. Vengono mostrate le immagini relative all’intervista a Rosaria Troisi, sorella dell’artista, che ha descritto la sua come una famiglia normale, che ha vissuto una visibilità inimmaginabile, nonostante le grandi doti di Massimo fossero ben note a tutti i membri della famiglia. Vengono mostrate le immagini dei festeggiamenti per la vittoria dello scudetto del Napoli del 1987, a cui seguì un evento dove parteciparono i principali artisti partenopei, tra cui Pino Daniele. Viene riproposta la nota intervista con Gianni Minà dove Troisi si mostra incredulo sulla vittoria dello scudetto del Napoli (squadra di cui era grande tifoso). Anna Parignano, a lungo legata sentimentalmente ed artisticamente all’attore, ha mostrato alcune immagini esclusive della casa romana di Troisi, un luogo dove il regista riusciva a trovare la concentrazione necessaria per comporre le sue opere. Maria Grazia Cucinotta ha ricordato il grande carisma di Troisi, in grado di riuscire a trasmettere messaggi importanti utilizzando un linguaggio molto semplice, mentre Giuliana De Sio ha evidenziato la sua comicità intrisa di dolore, a causa della grave malattia cardiaca che lo ha gravemente limitato e che lo ha condotto alla morte prematura. Grande appassionato di sport, Troisi ha fatto parte della nazionale artisti, giocando alcune partite per scopi benefici. Vengono intervistati alcuni abitanti delle isole di Salina e Procida che hanno recitato come comparse nel film “Il postino” (successo cinematografico condito da numerose nomination agli Oscar) che hanno raccontato Troisi lontano dalla cinepresa, descrivendolo come una persona che amava stare tra la gente e scherzare. La puntata si chiude con alcune immagini del 2005, in cui Renzo Arbore recita la poesia di Roberto Benigni dedicata all’attore scomparso.
Dopo aver visto le puntata delle scorse settimane dedicate a Vasco Rossi, Lucio Dalla, Roberto Bolle e Mina, Unici dedica il nuovo appuntamento in onda questa sera su Rai Due a Massimo Troisi. A 20 anni dalla morte del grande attore napoletano, scomparso prematuramente il 4 giugno del 1994 alletà di quarantuno anni, la Rai ripercorre la sua vita e la sua carriera visitando i luoghi a lui cari (da San Giorgio a Cremano a Napoli e poi a Roma, passando per Procida, Salina e gli Stati Uniti) e ascoltando le tante testimonianze di amici, parenti e colleghi. Anche questa puntata di Unici potrà essere seguita in diretta streaming video sul sito ufficiale della Rai. Clicca qui per vedere la diretta
A 20 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, avvenuta il 4 giugno del 1994, Rai Due ricorda il grande attore e comico napoletano con una puntata di Unici intitolata Non ci resta che Massimo, in onda lunedì 2 giugno alle 21.10. Con la regia di Giorgio Verdelli, il programma ripercorrerà la vita e la carriera di Massimo Troisi attraverso i luoghi e le memorie dellattore, ma anche grazie soprattutto ai contributi di amici e colleghi. A raccontare e ricordare lattore sono infatti, tra gli altri, Gianni Minà, Renzo Arbore, la sorella Rosaria, Giuliana de Sio, Maria Grazia Cucinotta, Enzo Decaro, Renato Scarpa, Nino Frassica, James Senese, Amanda Sandrelli, Giovanni Veronesi, Mauro Berardi, Vincenzo Salemme, Marisa Laurito, Gianmarco Tognazzi, Tosca DAquino, lo scrittore Maurizio De Giovanni, Antonio Monda, Achille Bonito Oliva, Rocco Papaleo e Giole Dix. Inoltre tantissimi amici, come il suo barbiere Mauro, Massimo Bonetti, Giovanni Benincasa, Marco Messeri, Natalie Caldonazzo, Gaetano Daniele, Anna Pavignano e Bruno Voglino, il dirigente Rai che volle la Smorfia a “Non Stop”.