Siamo abituati a concepire la scrittura come unarte, dimenticando che è anche un mestiere. Gli artisti del Rinascimento imparavano a dipingere, scolpire, progettare nelle botteghe dei grandi maestri; lo stesso vale per gli scrittori, che non sono chiusi in un eremo con le loro idee, ma le condividono e apprendono i segreti del mestiere. Se il talento è innato, la tecnica si può imparare.
La scrittura, nella società contemporanea, si declina in forme diverse: narrativa, serie e film tv, fumetti, cinema, webseries, pubblicità, ma anche comunicazione politica, sociale e aziendale. Saper raccontare una storia significa possedere un potere, unarma preziosa, uno strumento per veicolare dei messaggi precisi e influenzare le reazioni del pubblico. Scrivere è una responsabilità, oltre che un piacere.
Limportanza e la diffusione dei mass media hanno cambiato la professione stessa dellautore. Alle forme tradizionali di scrittura, racconti, poesie, saggi, articoli, romanzi, pamphlet, si è aggiunta, con la nascita del cinema e della Tv, la sceneggiatura, intesa come testo alla base non soltanto dei film, ma anche dei fumetti, dei video pubblicitari e delle nuove forme di comunicazione digitale.
Di conseguenza, lo scrittore deve essere disposto a padroneggiare le diverse forme narrative e a sapersi adattare alle esigenze del mercato, se vuole trasformare una passione in un lavoro. Deve essere in grado di proporre le proprie idee ma anche di sviluppare quelle altrui, di lavorare su commissione, rispettare le scadenze, tenere in considerazione le linee editoriali delle aziende, i gusti del pubblico e i modelli stranieri, da cui cè sempre qualcosa da imparare. Infine, deve sapersi muovere tra i diversi media, adattando le idee alle tecniche richieste dal fumetto, dallanimazione, dalla narrativa, dal cinema.
Come si raggiunge un simile obiettivo? La formazione è la prima risposta. Il 21 ottobre 2014 prenderà il via la nuova edizione del Master in Scrittura e Produzione per la Fiction e il Cinema dellUniversità Cattolica di Milano, diretto dal professor Armando Fumagalli e rivolto a tutti coloro che sono interessati al mondo della scrittura e della produzione per il grande e il piccolo schermo. Grazie al coinvolgimento dei professionisti che mettono le proprie competenze a disposizione degli allievi, il Master (che offre anche tre borse di studio) permette di acquisire le tecniche necessarie a maneggiare il linguaggio cinematografico e televisivo, ma non solo: come testimoniano i percorsi di molti ex allievi, apprendere i segreti dellanalisi e della costruzione di una storia, conoscere il mercato, comprendere le esigenze produttive si rivelano strumenti utili in ogni campo della comunicazione.
Poiché l’obiettivo è il mercato internazionale, tra i docenti figurano anche i nomi di grandi professionisti stranieri, come John Truby, uno dei più importanti story consultant hollywoodiani. Come gli americani hanno imparato da tempo, la capacità di gestire la struttura, lo stile, la psicologia dei personaggi e l’architettura delle scene fa la differenza quando si tratta di proporre un’opera creativa. E il percorso di formazione porta gli studenti a realizzare un progetto in cui mettere in pratica le competenze acquisite e confrontarsi con il “mestiere”.
Farsi strada, dopo, non è facile. A maggior ragione, la preparazione culturale, unita alle capacità individuali e alla determinazione, diventano le chiavi per aprire le porte di un settore che non naviga in acque felici. Si parla di crisi delle idee, di difficoltà del cinema e della Tv a raggiungere un pubblico che non sia quello tradizionale. Eppure, nonostante i problemi, c’è sete di storie: storie nuove, che nascano dai giovani e coinvolgano i giovani, come ha dichiarato la direttrice RaiFiction Eleonora Andreatta in occasione della presentazione del Master alla stampa.
Il pubblico sta cambiando e anche internet aiuta, se utilizzato nel modo giusto. Video, blog, social network sono nuove forme di scrittura che devono integrarsi con quelle tradizionali e aiutarsi a vicenda. Citando Gianfranco Cordara, vicepresidente di Disney Publishing Worldwide, “stiamo reinventando il modo di raccontare”: possedere la tecnica significa esaltare la creatività, adattandola a tutti i mezzi che sono a nostra disposizione e integrando le forme narrative per ottenere una nuova scrittura “trasversale”.