E’ uno dei massimi attori al mondo, protagonista di film come Dracula di Coppola, diversi episodi di Harry Potter, Batman e tanti altri. L’inglese Gary Oldman si è però rotto le scatole della cosiddetta “political correctness” che impera nel mondo dello spettacolo, specialmente Hollywood. In una intervista pubblicata sulla rivista Playboy, Oldman non si è tirato indietro, prendendo spunto dalle tante accuse che ha subito il suo collega Mel Gibons in tempi recenti per certe sue uscite definite razziste. Ma era ubriaco, ha detto Oldman, e tutti diciamo sciocchezze ogni tanto. Facciamo battute, diciamo stupidate e allora? “Siamo tutti degli ipocriti e la politica correctness è solo una str” ha detto. Ci si comporta in modo disoneto e doppio, ha agiunto: attori e comici di sinistra come Bill Maher, ha aggiunto, e Jon Stewart possono dire tutto quello che vogliono, ma solo loro, tutti gli altri non possono. “Se io attacco Nancy Pelosi (lo speaker democratico al congresso americano, ndr) non posso farlo ma a loro due nessuno li ferma”. Poi è andato sugli Oscar: “Se non votavi per “12 anni schiavo” ti avrebbero definito un razzista. Ma io non sono né fascista né razzista, solo non sopporto questa ipocrisia”.