Uscito nelle sale cinematografiche italiane da una settimana, non è ancora nella top ten dei film più visti degli ultimi giorni, ma comunque chi finora se lè gustato testimonia come il nuovo Un insolito naufrago nellinquieto mare dOriente non sia poi affatto male. Un po poliglotta – non tanto per le mille lingue sul grande schermo, che basta un doppiaggio ed è tutto risolto, ma per il cast internazionale che la fa stavolta da protagonista – vede infatti un regista dellUruguay e un attore protagonista che invece è israeliano ma – ci tiene a precisarlo – di origini irachene. Ciliegina sulla torta? Interpreta un palestinese. Non manca poi la bella presenza femminile, marocchina, della brava Myriam Tekaia, a sua volta nata in Italia ma cresciuta a metà tra Canada e India, volto non proprio nuovissimo per il grande cinema, stavolta nei panni di una coraggiosa colona ebrea.

Un film bello e impegnativo ma al punto giusto, che per una volta racconta, senza però sminuirla, quella realtà che spesso vediamo narrata solo dai telegiornali (o neanche da quelli). Sylvain Estibal dirige infatti un prodotto, lui stesso lo dichiara, che inevitabilmente trae spunto dallintramontabile Il grande dittatore del muto Chaplin, e sin dai primi minuti incanta il pubblico con lausilio di una storia semplicemente complicata. Protagonista la divisione tra popoli quanto gli innumerevoli usi e costumi differenti, con labile utilizzo di unironia non banale ed estremamente elegante.

E a proposito di differenze tra vicini di casa, vero protagonista del racconto è proprio un simpatico e impuro maialino rosa, animale inavvicinabile per legge divina da musulmani ed ebrei. Finito infatti nella rete del pescatore Jaffar, interpretato dal bravo Sasson Gabay, (che poi, che ci faceva un maialino in mare?) diventerà improvvisamente utilissimo e fruttuoso, pronto a scatenare i giudizi divini e lunione tra combattenti. Venderlo infatti a chi non può mangiarlo è certo impossibile, e allora che si faccia un patto; un incontro inaspettato, e improvvisamente la pazza idea di portare alla colona ebrea Yelena (Myriam Tekaia) un po di sperma dellanimale, così che la giovane possa finalmente fecondar le sue scrofe. Quasi a comprova che forse talvolta anche le più tradizionaliste fra le religioni possono invece diventar più flessibili del previsto, perché sempre il peccato è perdonabile se lo scopo alle spalle è quello di salvarsi la pelle…

Nei cinema italiani dal 19 giugno, è però ormai film famoso in Francia, dove uscì con successo già nell’autunno di tre anni fa. Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente ha vinto anche un importante riconoscimento quale il premio Cesar come miglior opera prima. Non ci resta che aspettare ancora qualche giorno, e capire cosa ne pensi anche il pubblico italiano… Per ora, dicono, niente male.