La puntata di Striscia la Notizia di ieri, mercoledì 4 giugno, si è aperta come di consueto con l’ingresso in studio dei due presentatori Ficarra e Picone. Nessuna satira politica in questa puntata, Ficarra e Picone si limitano a presentare i principali servizi della serata, ironizzando su alcuni dei protagonisti. Si comincia con l’inviato Luca Abete che nel suo servizio, da Napoli, mostra alcuni esempi di segnaletica stradale priva di senso o in alcuni casi persino dannosa. Molti cartelli non sono leggibili, a causa dei segni del tempo o del posizionamento. Oltre ai cartelli piegati l’inviato ne mostra alcuni curvati (ispirati alla Torre di Pisa). Oltre all’incuria e ai segni del tempo, molti cartelloni stradali vengono deturpati dall’inserimento di messaggi pubblicitari. Alcuni segnali, in condizioni migliori, sono ricoperti da cartelloni pubblicitari, piante e persino da un chiosco. Secondo Valerio Casotti, consigliere di Assosegnaletica, il 70% della segnaletica stradale non è a norma, con ampie ricadute sulla sicurezza stradale. La segnaletica stradale dovrebbe essere sostituita, utilizzando gli introiti delle multe, ma ciò non avviene. Moreno Morello è tornato ad occuparsi della vicenda dei prodotti venduti nei negozi italiani con marcatura CE non conforme, a seguito della segnalazione di alcuni negozianti. In questo servizio l’inviato ha verificato l’esistenza di prodotti antinfortunistici come guanti, calzature, cavi elettrici e estintori con marcatura contraffatta, anche nella grande distribuzione. Peppia Pig ha cercato di intervistare i parlamentari Raffaele Fitto (Forza Italia), Francesco Boccia (PD), Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle), Ernesto Carbone (PD), con domande retoriche riguardanti i temi scottanti della politica, come l’inchiesta sul Mose, le riforme auspicate da Renzi e la reazione di Beppe Grillo al risultato sotto le aspettative nelle ultime elezioni europee. Fabio e Mingo si sono occupati nuovamente della vicenda dei cittadini di Andria, costretti a interminabili file notturne per prenotare visite mediche al Cup. Alcuni mesi fa il direttore generale Giovanni Gorgoni aveva promesso di sbloccare la faccenda, ma la situazione è rimasta immutata. Il dirigente ha ammesso che il posizionamento di nuovo personale non è stato sufficiente per sbloccare l’affannosa questione (un solo Cup per un bacino di utenza di 100.000 abitanti) e ha promesso nuovi interventi. Gli inviati consegnano al dirigente una mega caffettiera, riferendosi a quelle utilizzate dai cittadini andriesi per fronteggiare una notte insonne in coda, in attesa dell’apertura degli uffici. Capitan Ventosa si è recato nel deserto del Sahara, per parlare del progetto “Dall’ufficio al deserto”, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dello sport pulito e della sostenibilità alimentare dei villaggi africani. Il servizio si conclude con il lancio della sfida a Migidio Bourifa, quattro volte campione italiano di maratona.
L’inviato Edoardo Stoppa si è recato a Molfetta (provincia di Bari), per ascoltare la testimonianza di Pasquale Salvemini, delegato L.A.C. Puglia, che ha denunciato il mancato rispetto del fermo biologico alla pesca dei ricci di mare (clicca qui per il video). L’inviato, in giro per i litorali della città, avvista alcuni pescatori di frodo intenti ad operare, in barba al fermo biologico, persino in zone in cui la situazione ambientale non lo renderebbe possibile (nei pressi di un depuratore). L’inviato si è poi immerso per verificare personalmente la situazione, trovando un fondale quasi completamente svuotato, soprattutto alle profondità minori. In giro per la città una moltitudine di venditori ambulanti offrono i ricci di mare. L’inviato chiede spiegazioni ad un venditore che nega tutto e verrà successivamente fermato per accertamenti dalla Guardia di Finanza.