Stasera su Canale 5 va in onda il film Si può fare. Siamo matti mica scemi è l’apertura del trailer di questa pellicola dedicata al disagio mentale. Noi facciamo tutto con gli scarti, questa è una cooperativa di scarti. Il film è del 2008 ed è ispirato a storie vere delle cooperative sociali sorte negli anni ’80 per fare lavorare i pazienti dimessi dai manicomi dopo la legge Basaglia. Si può fare è ambientato nel 1983 a Milano. Il protagonista è Nello, intepretato da Claudio Bisio. Il cast è composto anche da Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Bebo Storti.



Questa sera, martedì 22 luglio, su Canale 5 va in onda il film Si può fare, del 2008 diretto dal regista italiano Giulio Manfredonia per un soggetto curato da Fabio Bonifacci. Protagonista della pellicola è Claudio Bisio, nel cast fanno parte anche Giuseppe Battiston, Anita Caprioli, Michele De Virgilio e Carlo Giuseppe Gabardini. Siamo nella Milano di inizi anni ’80 con Nello (Claudio Bisio) che è un ex imprenditore che ha deciso di diventare una sindacalista, ma i suoi compagni non sono molto daccordo rispetto alle idee che lui propone nelle varie riunioni e via dicendo. La conferma arriva quando una volta pubblicato un suo libro sul mondo dellimprenditoria, Nello viene messo da parte e trasferito per un nuovo incarico di tuttaltro genere. Anche la vita privata di Nello sta attraversando un periodo di grande criticità dovuta soprattutto al fatto che la sua compagna ha una vita professionale decisamente migliore della sua e questo pesa nel rapporto anche perché essendo una bella donna, suscita interessi in altri loro conoscenti che vorrebbero sfruttare la situazione per entrare nelle grazie della donna. Comunque, a Nello viene assegnato il compito di occuparsi di una cooperativa piuttosto particolare nata per effetto della cosiddetta Legge Barsaglia che consente agli ex pazienti di cliniche di igiene mentale (manicomi) di poter lavorare. Nello si deve occupare della Cooperativa 180 formata esclusivamente da persone in difficoltà da un punto di vista psicologico e che praticamente non fanno nulla di concreto dal punto di vista lavorativo. Si tratta insomma di una forma di assistenzialismo di cui Nello non è per niente daccordo anche perché così facendo non si offre nessun aiuto concreto alle persone che fanno parte di questo progetto che infatti vengono imbottite di farmaci vivendo in uno stato quasi di assuefazione. Nello tenta sin dal primo giorno di avere questo tipo di approccio ma trova un primo ostacolo nel dottor Del Vecchio (Giorgio Colangeli), deputato a tenere sotto controllo quelli che per lui sono ancora dei pazienti. Il dottore infatti non crede che lidea di Nello possa essere messa in atto anche perché non crede nelle capacità dei componenti della cooperativa di essere in grado di tornare a una vita quasi normale. Nello comunque decide di andare avanti nel proprio progetto ma il primo impatto non è dei migliori visto che riceve una pugno in pieno volto da uno dei componenti che rivede in lui un vecchio fantasma del passato. La cosa non demoralizza per nulla il sindacalista che continua nel proprio intento andando anche contro a quelli che sono i consigli della propria compagna e dopo aver instaurato un rapporto fiduciario con i propri interlocutori indice la prima assemblea della cooperativa nella quale occorre decidere verso quale tipologia di lavoro debbano indirizzare la propria attenzione. Tra le tante capacità che i componenti dichiarano di avere, si giunge allidea di diventare unazienda specializzata nella messa in opera di parquet. Grazie allinventiva di Nello riescono ad avere una prima commissione e si intravede in loro effettivamente le capacità di svolgere tale lavoro con un certo risultato. Per questo Nello decide di insistere lungo questo percorso nonostante il parere contrario del dottor Del Vecchio e grazie anche alla propria compagna ottiene un appalto che sembra proibitivo e molto rischioso in quanto devono mettere il parquet allinterno di uno showroom di un atelier di un certo livello nel centro di Milano. Ci sono dei tempi di consegna ben precisi da rispettare anche perché è già stata fissata la data di apertura dell’atelier. Il lavoro sembra procedere molto bene ma quando ormai mancano meno di 24 ore dalla consegna, Nello si rende conto che i calcoli che avevano fatto per valutare la quantità di materiale di cui avevano bisogno sono stati sbagliati: le scorte di legno sono terminate e cè ancora da riempire un bel pezzo centrale di pavimento. Non sapendo come fare, due dei componenti della cooperativa, Luca (Giovanni Calcagno) e Gigio (Andrea Bosca), potendo contare su una certa vena artistica decidono di utilizzare gli scarti del legno per realizzare nel mezzo una stella. Nello teme grandi rimproveri non solo dalla propria compagna e dal proprietario dellatelier . In realtà sarà un grandissimo successo in quanto non solo la trovata viene apprezzata ma incominciano a fioccare le commissioni per realizzare delle messe in opere molto artistiche. Il lavoro aumenta sempre di più e Nello si rende conto dei grandi miglioramenti di tutti gli ex pazienti e per questo decide di chiedere al dott. Del Vecchio un deciso abbattimento del livello di farmaci. Il dottor si rifiuta e Nello si rivolge al dottor Furlan (Giuseppe Battiston) che daccordo con lui, abbassa le dosi di farmaci. Purtroppo succede un imprevisto dalle conseguenze piuttosto drammatiche. Gigio ha ricominciato a rivedere una sua ex collega di lavoro prima del suo ricovero nellospedale psichiatrico, Caterina (Maria Rosario Russo) e interpreta in una certa maniera un bacio che lei gli dà. Durante una festa nella casa di Caterina, per una banale situazione Gigio e Luca si ritrovano coinvolti in una rissa. Luca sentendo Caterina parlare con le altre persone coinvolte nella rissa etichettandoli come poveracci ha una forte delusione alla quale reagirà suicidandosi. Il tutto avrà un grosso impatto negativo ma Nello riuscirà a tenere duro e andare avanti con il progetto. 



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