Lestate è ormai è iniziata ed è tempo di vacanze. Non tutti però sceglieranno di trascorrerle al mare o al fresco della montagna. Magari qualcuno opterà per un viaggio alla scoperta di luoghi e città lontane, come i protagonisti di Vacanze in America. Il film di Carlo Vanzina compie, proprio in questo 2014, 30 anni. E può valere la pena recuperarlo in DVD o in qualche replica estiva sui canali free del digitale terrestre. Non si tratta infatti di una delle tante commedie italiane degli anni 80. Vanzina, che ne stese la sceneggiatura in coppia con il fratello Enrico, girò il film lanno dopo Vacanze di Natale, pur cambiando casa di produzione (da Luigi e Aurelio De Laurentiis a Mario e Vittorio Cecchi Gori). Se la storia ambientata a Cortina può essere considerata (a torto o a ragione) capostipite dei cinepanettoni, di fatto Vacanze in America è stato il precursore della comicità italiana portata in luoghi lontani dai patri confini: dalle Vacanze di Natale ambientate a Sankt Moritz e Aspen, fino a Natali a Miami, New York, in India, in Sudafrica, ecc.
Nel cast troviamo quattro protagonisti di Vacanze di Natale: Christian De Sica, Jerry Calà, Claudio Amendola e Antonella Interlenghi. Presente anche un simbolo femminile della commedia italiana di quegli anni: Edwige Fenech. La trama è molto semplice. Alla fine dellanno scolastico, un gruppo di studenti del Liceo San Crispino di Roma parte alla volta degli States per un viaggio coast to coast. Tra di loro Alessio Liberatore (Amendola), voce narrante di tutta la vicenda. Ad accompagnare il gruppo cè il severo frà Rodolfo da Ceprano (la scuola è infatti gestita da preti), detto don Buro (De Sica). La partecipazione al viaggio è poi aperta agli ex alunni, tra cui il milanese Peo Colombo (Calà). Edwige Fenech, invece, dà il volto a Francoise De Romanis, madre apprensiva e divorziata che accompagna Filippo, un altro degli studenti del San Crispino, interpretato da un giovanissimo Gianmarco Tognazzi.
Inutile dire che il viaggio si trasformerà in una serie di situazioni ad alto contenuto di risate. In questo caso siamo però lontani anni luce dalla comicità più e gretta e volgare dei più recenti cinepanettoni. Mattatori sono senzaltro De Sica e Calà, che presentano due personaggi e due tipi di comicità agli antipodi, non fossaltro per la caratterizzazione ruspante e ciociara del primo e lombarda e da ganassa del secondo.
Sullo sfondo del film passano città e panorami mozzafiato degli States. Con una partita di calcio Roma-Juventus nella Death Valley, chissà forse servita da ispirazione a Gabriele Salvatores per quella Italia-Marocco in Marrakech Express. Va detto che, nonostante la pellicola sia ambientata in America, la colonna sonora presenta due successi italiani dellepoca: Terra promessa di Eros Ramazzotti e Ci vorrebbe un amico di Antonello Venditti.
Il lieto fine ci sarà per tutti e, quasi come una morale della storia, molti scopriranno che l’America, la felicità tanto cercata, si trova in realtà a casa propria. Una cosa non da poco se si pensa al periodo in cui fu girato il film. Allora la Cortina di ferro esisteva ancora, così come il Muro di Berlino, e la libera circolazione delle persone nell’Ue era ancora lontana da venire. In pieni anni ‘80 gli Usa erano davvero il riferimento e la “terra promessa” di tanti giovani, non solo italiani. Sarebbe bello, ancora oggi, accorgersi che quello che più vogliamo è a portata di mano, senza mettersi in viaggio per luoghi lontani.
In un certo senso si può dire comunque che si è avuto un storico sequel per i ragazzi del San Crispino. Erano infatti tutti alunni della 3a C. E quattro attori (Fabio Ferrari, Giacomo Rosselli, Isaac George e Fabio Camilli) presenti nel cast di Vacanze in America sono stati tra i protagonisti del famoso telefilm trasmesso da Italia 1 a partire dal 1987. Anche Don Buro tornò protagonista di un film (Anni 90 – Parte II del 1993), per poi sparire nel nulla: un vero peccato, perché il personaggio di De Sica non sembrava niente male. La sua saggezza popolare e la sua integrità morale, uniti a qualche risata, ci farebbero davvero ancora comodo.
(Bruno Zampetti)