La puntata extra large di giovedì 3 luglio 2014 della trasmissione di approfondimento politico In Onda, condotta sulle frequenze televisive di La7 da Alessandra Sardoni e Salvo Sottile vede come ospiti in studio per lintero corso della serata Filippo Patron Griffi del Consiglio di Stato, Angelo Rughetti sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, il giornalista Stefano Liviadotti de LEspresso, Francesco Paolo Sisto deputato di Forza Italia e leditorialista de Il Corriere della Sera Marzio Breda. Il tema della puntata è incentrato principalmente sul decreto legge per riformare la pubblica amministrazione e che secondo alcuni rientra nellottica di una guerra che lo stesso Renzi sta portando avanti contro la burocrazia italiana. Il primo argomento riguarda nello specifico il fatto che il nuovo capo del dipartimento degli affari legislativi sia un ex capo del corpo dei vigili urbani della città di Firenze, ossia la dottoressa Antonella Manzione. Vicenda a cui sono seguite delle critiche che hanno posto il problema delle competenze. In studio si dibatte sul fatto che anche da un punto di vista legislativo la nomina non sia propriamente possibile. Rughetti fa notare che la legge tirata in ballo non vieti la cosa. Sullargomento viene quindi mandata in onda lintervista realizzata a Antonio Catricalà che dal 1982 fa parte del Consiglio di Stato e che per la prima volta dopo 25 anni consecutivi, non ha nessun incarico in un Governo. Catricalà sottolinea come la cosa non gli dispiaccia più tanto anche perché si sente più libero e tranquillo non avendo alcuna responsabilità. Sulla nomina della dottoressa Manzione evidenzia il fatto di non essere scandalizzato anche se poi si toglie probabilmente un sassolino, rimarcando come voglia vederla alla prove dei fatti per giudicarla sulle cose che effettivamente ha fatto. Sulla questione della rottamazione nella pubblica amministrazione con una sorta di ricambio generazionale che vorrebbe essere attuato dal Governo Renzi, mette in guardia dal fare tutta lerba un fascio in quanto ci sono tanti validi funzionari e dipendenti che non possono essere messe da parte soltanto per partito preso.



Al ritorno in studio viene sottolineata la stilettata da parte di Catricalà sul voler vedere allopera la Manzione con Ruighetti che replica immediatamente facendo notare come nel decreto la stessa dottoressa abbia fatto un ottimo lavoro seppure la riforma della pubblica amministrazione sia materia molto complicata tantè che si è reso necessario uno scorporo per i tanti temi toccati. Riughetti sulla presunta guerra che Matteo Renzi sta portando avanti contro la burocrazia, ci tiene a sottolineare come la politica stia semplicemente cercando di riprendersi il diritto e il dovere di centralità ed autonomia rispetto le scelte e cose da fare che spesso e volentieri vengono bloccate da vari organi dello Stato. Griffi è in parte daccordo con Rughetti sul fatto che non sia detto che occorra prendere determinate figure dirigenziali della pubblica amministrazione in determinati ambiti ma limportante è che abbia qualità. Griffi rimarca come sia importante che ognuno faccia il proprio mestiere e che la rottamazione vada fatta se effettivamente si arriva ad un miglioramento e non debba essere fatta a prescindere per un discorso legato alletà anagrafica. Viene fatto vedere il passaggio in cui Renzi anche in sede di parlamento europeo lancia una sfilettata alla burocrazia. In studio si parla sul fatto che la ragioneria generale di Stato abbia probabilmente più potere della Presidenza del Consiglio. Rughetti sottolinea la perdita di tempo che spesso viene fatta dalla burocrazia sottolineando come debba limitarsi al compitino che rientra nelle proprie mansioni e non concentrarsi sullobiettivo finale facendo di fatto un discorso politico. Poi si parla dei numeri della pubblica amministrazione con Rughetti che sottolinea come siano circa 3 milioni e 100 mila, Patron Griffi sottolinea come sia percentualmente al di sotto della media dellOCSE mentre Liviadotti parla di una eccessiva presenza visto che in Italia ce ne sono 68 dipendenti pubblici ogni mille abitanti, troppi rispetto ai 39 della Germania dove peraltro la pubblica amministrazione funziona anche meglio. Rughetti parla delle intenzioni del Governo inserito nel decreto di ringiovanire la pubblica amministrazione, rimarcando come essere gestisca in pratica il 55% del Prodotto Interno Lordo dellItalia per cui qualora dovesse funzionare in maniera appropriata darebbe una forte spinta al Paese, cosa che in altri stati non è possibile visto una percentuale molto più bassa.



Viene mandata in onda una intervista a Luigi Bisignani che parla del potere della Ragioneria Generale dello Stato e in particolare della cosiddetta bulinatura ossia il via libero da un punto vista dei conti ad una determinata legge o decreto. Bisignani afferma che il vero obiettivo di Renzi è quello di togliere questo controllo in maniera tale da poter legiferare senza impedimenti. Breda fa notare come dal Quirinale non ci sia grande entusiasmo verso il decreto per la riforma della pubblica amministrazione e inoltre aggiunge che allo stesso Napolitano fa piacere lenergia e la velocità con cui sta affrontando le varie tematiche anche se vorrebbe maggior rigore. Si parla quindi del nuovo incontro avuto in mattinata tra Renzi e Berlusconi dal quale emerge come il patto sulle riforme per il momento regge anche se allinterno di Forza Italia ci sia un fronte contrario al fatto che il Senato non possa più essere elettivo. Poi vengono riportate le dichiarazioni di Grillo che ha parlato di Renzi come di un bambino presuntuoso mentre Patron Griffi rispetto alle tante riforme volute da Renzi sottolinea come sia necessario che in questa fase ci sia grande attenzione nei confronti della tutela. Si chiude commentando lottimo giudizio dato da Pier Silvio Berlusconi nei confronti di Renzi e su quanto questultimo possa restare alla guida del Paese.



scattata lunedì 30 giugno lavventura televisiva di In Onda, il nuovo programma di La7 che vede la strana coppia Salvo Sottile e Alessandra Sardoni alla conduzione. Si tratta di un format che resuscita lesperienza pregressa di Nicola Porro e Luca Telese e che per tutto il corso dellestate prenderà il posto di Otto e mezzo e Lilli Gruber e che il lunedì e il giovedì va in onda in prima serata, trattando di politica e cronaca. Se nel corso del primo appuntamento abbiamo trovato in studio Giuliano Poletti, ministro del lavoro, e Maurizio Belpietro, direttore di Libero. La trasmissione dedicherà ampio spazio allattualità  con approfondimenti politici ed economici, oltre che allanalisi del fatto del giorno. Nella sua prima puntata In Onda è sembrato, più che un talk show, una continuazione del telegiornale di La7 e la stessa accoppiata Sardoni-Sottile ha funzionato.