Canale 5 stasera trasmette il film La Matassa per la regia di Giambattista Avellino, Salvatore Ficarra e Valentino Picone, che li vede anche interpreti. A breve, dunque, vedremo i due comici Ficarra e Picone alle prese con la storia di due cugini, che non si vedono da quando avevano dieci anni a causa dei continui litigi tra i loro padri. Gaetano (Ficarra), si occupa di combinare matrimoni tra extracomunitari per assicurargli la cittadinanza insieme a Olga, la sua compagna, invece Paolo (Picone) -profondamente ipocondriaco – gestisce un albergo insieme al padre. I due si incontrano di nuovo da adulti, e chissà se seguiranno le stesse orme dei padri o saranno in grado di trovare un accordo Qui di seguito il trailer de La matassa.
Va in onda questa sera su Canale 5 La Matassa, film del 2009 diretto da Salvatore Ficarra, Valentino Picone e Giambattista Avellino. I primi due, Ficarra e Picone, sono anche gli attori principali della commedia che ha riscosso un ottimo successo di pubblico. La trama ripercorre la storia di due cugini, Paolo (interpretato da Valentino Picone) e Gaetano (Salvatore Ficarra), che hanno passato l’infanzia a giocare assieme, ma sono stati costretti a separarsi a soli dieci anni per i continui litigi tra i genitori per questioni di soldi. Crescendo, i due ragazzi hanno sviluppato due caratteri molto diversi: ipocondriaco Paolo, che si occupa di aiutare il padre a gestire l’albergo di famiglia (l’attività sta attraversando un bruttissimo periodo) e decisamente più spigliato Gaetano. Quest’ultimo, assieme alla moglie Olga, si occupa di un’improbabile agenzia che combina matrimoni tra anziani italiani e giovani straniere, nella maggioranza dei casi provenienti dai Paesi dell’est, per fare ottenere a queste ultime la cittadinanza italiana. I due ex amici si incontrano casualmente al funerale del padre di Paolo, con Gaetano che, in realtà, stava cercando la Chiesa all’interno della quale si sarebbe dovuto celebrare uno dei matrimoni combinati. I parenti di Paolo pensano che la partecipazione del cugino sia un tentativo di far riappacificare le due famiglie dopo tanti anni di indifferenza e plaudono l’intervento; Gaetano, costretto a nascondersi perché inseguito da una famiglia di russi poco contenti del suo servizio matrimoniale (il pericolo è costituito da due nerboruti fratelli, che stanno cercando in tutti i modi di far sposare la sorella con un italiano, ma il matrimonio continua a saltare), trova riparo nell’albergo di Paolo. Quest’ultimo lo ospita più che volentieri perché è convinto anche lui che il cugino sia apparso realmente per riappacificarsi. I due iniziano a ricucire un legame smarrito nel tempo ma, ascoltando casualmente un discorso tra don Gino (Pino Caruso) e Paolo, nel quale quest’ultimo si dichiara pronto a regalare al cugino l’albergo in caso di morte, Gaetano si convince ad ingannarlo per entrare in possesso dell’attività, facendo crede al cugino che la sua vita sta per finire; la cosa funziona tanto che Paolo, disperato, firma l’atto di donazione. A questo punto, però, Gaetano capisce di non poter ingannare quello che era stato il suo migliore amico da bambino e si pente, decidendo di confessare. Purtroppo per lui viene anticipato, però, da un socio di affari di Paolo, che svela l’inganno e induce al tentativo di suicidio quest’ultimo. Gaetano arriva in tempo per scongiurare la tragedia, ma i due iniziano a litigare, rinfacciandosi le colpe delle famiglie e allontanandosi per la seconda volta nella vita; in questo caso sono loro a deciderlo, ripetendo quanto accaduto ai loro genitori tanti anni prima. Più tardi, fortunatamente, Paolo scopre che il pentimento del cugino era sincero e trova il modo di avvicinarlo per chiarirsi; l’amicizia sembra ora potersi saldare definitivamente. I guai, però, per i due cugini continuano perché la mafia, che minacciava da tempo l’albergo, pretende di ricevere il pizzo, minacciando di morte entrambi; oltre a questo problema, Gaetano continua ad avere alle calcagna i due fratelli russi. Per fortuna, per risolvere il primo problema arriva in soccorso la polizia e, dopo una serie di inseguimenti e vari stratagemmi, oltre che grazie ad una buona dose di fortuna, i due cugini riescono nell’intento di far arrestare il clan dei mafiosi e, soprattutto, il capo don Mimì (interpretato da Mario Pupella) e dotato di una voce alquanto particolare, che in sala ha fatto scappare più di una risata. Per risolvere, invece, il problema con la famiglia russa viene adottata in fretta e furia una soluziona, facendo sposare la ragazza russa con Gaetano. Una volta esaurite le varie situazioni pendenti il film termina su note liete, con una festa che si tiene nell’albergo, ora non più esclusiva proprietà di Paolo ma diviso in due parti uguali tra lui e suo cugino, finalmente felici e pronti ad un futuro da veri amici inseparabili.