Cè chi per lestate sceglie il mare e chi invece preferisce la montagna. Chi ama lavventura tra i boschi alpini, chi il divertimento con amici vecchi e nuovi. Poi cè anche chi lestate se la gode, talvolta senza predirlo, allinsegna di un incontro che ti rivoluziona la stagione. Così capita anche ai quattro protagonisti di un film, che animano la loro adolescenza grazie – o meglio, a causa – di una scoperta terrificantemente interessante. Stiamo parlando del celeberrimo Stand by me – Ricordo di unestate. Tratto dal racconto del pluripremiato Stephen King dal titolo Il corpo (The body) e firmato dalla penna registica di Rob Reiner, narra di unavventura decisamente… nera, nella lontana calura del 1959.

I loro nomi sono Gordie Lachance, Chris Chambers, Teddy Duchamp e Vern Tessio, e sono quattro amici dodicenni nati e cresciuti nella ridente Castle Rock. E proprio per caso, un giorno, Vern, cercando un tesoro sotterrato in giardino, si imbatte in niente popò di meno che in una losca conversazione tra un amico e il fratello che, dice, dopo aver rubato unauto con lo scopo di una birichinata, una gita fuori porta, incappa senza volerlo nel cadavere di un ragazzino, senza però denunciarlo alla polizia. Proprio così, allora, Vern, spaventato e zeppo di coraggio al tempo stesso, corre a raccontarlo agli amici che, una volta intuito si debba per forza trattare di Ray Brower, un loro coetaneo scomparso tre giorni prima, decidono di aspirare alleroismo partendo alla ricerca del cadavere perduto, seguendo fin chissà dove i lunghi binari della ferrovia.

Un film emozionante, e commovente. Un tema, quello del viaggio, che inevitabilmente ti scuote. Un po perché questi ragazzini poi tanto immaturi non sono, e un po perché – alla fine – capisci che la strada ti riporta sempre a casa. Così come fanno ritorno in famiglia i nostri giovanissimi protagonisti che, dopo aver superato mille ostacoli, trovano il corpo del loro amico scomparso, decidendo così di informarne la polizia con lausilio di una telefonata anonima.

Solo molti anni dopo, Gordie, soddisfatto il sogno di divenire scrittore, apprende da un giornale la notizia della morte di Chris, accoltellato per aver cercato di porre fine a una lite tra amici. E nasce così lidea di scrivere un romanzo tutto nuovo, per poter stavolta narrare la storia del loro viaggio, alla ricerca del corpo di Ray Brower e, soprattutto, alla ricerca di sé.

Con Wil Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman, Jerry O’Connell e Jason Oliver, Stand by me, uscito negli States nel 1986 ma arrivato in Italia soltanto un paio di anni dopo, è ancora oggi uno dei grandi classici che proprio non puoi mancare di vedere. Sicuramente divertentissimo per i maschietti, che di certo gioiranno immedesimandosi nel coraggio della banda di giovanissimi maturi, riesce però abilmente a coinvolgere ogni volta anche chi, come me, apprezza non solo le cose da maschio, ma anche il messaggio che una storia vuol alla fin fine mandare.

Stand by me ha anche vinto un Premio Oscar come Miglior sceneggiatura non originale e due Golden Globe. Assolutamente da non perdere.