Prima o poi, sarebbe toccato anche a lui: a 53 anni Carlo Conti sarà il conduttore del Festival di Sanremo. Non che ci sia arrivato troppo tardi: nel 1998 ci arrivò Raimondo Vianello, a 75 anni suonati. Ma in un’intervista rilasciata oggi al quotidiano Il Messaggero, il presentatore toscano rivela quale sarà la mappatura del genoma della kermesse canora, specificando di non avere paura: E cosa ho da perdere? L’importante è trovare 16 belle canzoni. Non classici pezzi da Sanremo, ci deve essere di tutto. Del resto, all’Ariston, sono stati lanciati Bocelli con le sue romanze e l’anno scorso Rocco Hunt con il rap. E ci vogliono brani scanzonati come quelli di Elio e le Storie Tese. Quanto agli 8 giovani, devono saper dimostrare il loro valore. Il regolamento ancora non ufficialmente presentato dovrebbe comprendere dunque sedici brani, con la reintroduzione delle eliminazioni. Intelligente la volontà di inserire nel bouquet di canzoni qualche pezzo scanzonato, ma in Italia chi li canta se non proprio Elio e le Storie Tese? Ma Carlo Conti ha già in testa la sua idea di Sanremo: Penso a quelli di Baudo. I Sanremo di oggi sono figli del rilancio che Pippo fece negli anni ’80, quando costruì un evento televisivo attorno alla gara musicale. Intuizione giusta, ma sarà in grado di allestire un Festival di quel genere in questo periodo di vacche magre? Per quanto riguarda il cast invece Conti, seguendo pedissequamente lo stilema baudiano, starebbe pensando seriamente alla classica bionda e mora dalle quali sarebbe affiancato: Non mi dispiace. E in ogni serata voglio un grande comico. Pensare a Gabriele Cirilli o a Dado sarebbe banale e irrispettoso dell’intelligenza di Carlo Conti, che tempo fa ha escluso addirittura la presenza dell’amico Leonardo Pieraccioni. Più probabile che avvii trattative con nomi più altisonanti come Checco Zalone annunciato nel 2010 al Sanremo della Clerici ma mai arrivato Alessandro Siani, Nino Frassica (che avrebbe già dato la sua disponibilità e ha rifiutato Domenica in). O magari Geppi Cucciari, l’ideale come spalla per tutte le serate. Per rispolverare lo schema conduttore-valletta-disturbatrice, già utilizzato con successo proprio al Festival del ’98 di Vianello, spalleggiato da Eva Herzigova e Veronica Pivetti. Infine, su Mediaset ammette che l’hanno cercato: Dopo In bocca al lupo, che mi ha lanciato. Mi offrirono una bella differenza di compenso, diciamo che c’era uno zero in più. Ma non era chiaro cosa sarei dovuto andare a fare. Meglio così, Carlo. Amadeus anni fa lasciò L’Eredità per condurre su Canale 5 lo sfortunato Formula segreta. Ricordate chi lo sostituì?