Nellambito della rassegna cinematografica studiata e proposta dalla redazione di Sentieri del Cinema nel contesto della 35ª edizione del Meeting di Rimini, questa sera alle ore 21:30 presso la Sala Cinema (pad. D3) è in programma I sogni segreti di Walter Mitty (The Secret Life of Walter Mitty, 2013) diretto e interpretato da Ben Stiller. Uscito nelle sale italiane lo scorso dicembre, il film è (molto) liberamente ispirato al racconto breve The Secret Life of Walter Mitty del giornalista e umorista statunitense James Thurber (1894-1961) pubblicato per la prima volta sul numero del 18 marzo 1939 del settimanale The New Yorker (di cui Thurber era redattore), una short story a sua volta già oggetto di un adattamento cinematografico – conosciuto in Italia con il titolo Sogni proibiti (1947) – diretto da Norman Z. McLeod e interpretato da Danny Kaye.
Se cè qualcuno cui è capitato almeno una volta di scoprirsi a sognare a occhi aperti in un modo tale da far sorgere nel suo eventuale interlocutore o vicino il più classico dei «Ma ti sei incantato?, allora questa è di certo una vicenda che fa al suo caso. Il timido e insicuro Walter Mitty (Ben Stiller) lavora da sedici anni come «manager dellarchivio negativi della prestigiosa rivista di fotogiornalismo Life – il cui slogan è «To see the world, things dangerous to come to, to see behind walls, to draw closer, to find each other and to feel. That is the Purpose of LIFE (letteralmente: «Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi lun laltro e sentirsi. Questo è lo Scopo della VITA, motto che nelloriginale gioca quindi con il titolo della testata) – ed è segretamente innamorato di una collega da poco assunta, Cheryl Melhoff (Kristen Wiig), con la quale cerca di prendere contatto su eHarmony, un portale web di incontri online a cui sono entrambi iscritti.
Linizio del film ci mostra Walter nel giorno del suo quarantaduesimo compleanno, quando, recandosi al lavoro, scopre che la rivista ha cambiato proprietà e che quindi sono alle porte – con il passaggio dalledizione in formato cartaceo a quella in digitale – dolorose misure che riguardano quasi tutto il personale (spassosa la parodia dei tagliatori di teste incaricati della transizione, tra cui spicca il Ted Hendricks interpretato da Adam Scott).
Walter scopre di aver ricevuto quella stessa mattina dal famoso fotoreporter freelance Sean OConnell (Sean Penn) – oltre ad un regalo di carattere personale – un ultimo rullino da sviluppare, che contiene anche la fotografia destinata a finire sulla copertina dellultimo numero: «Ho sentito che Life chiude, amico. Volevo dirti grazie. Guarda dentro: un regalo per tutti gli anni di duro lavoro. Scusa per il negativo: lho sporcato con un po di sangue mentre mi ricucivo una ferita darma da fuoco ma il 25 è il mio scatto migliore, la quintessenza della vita, credo. Mi fido di te: farai arrivare quello scatto dove deve andare, come sempre. Ma limmagine risulta mancante e non restano che due settimane e mezzo alla stampa della Final Issue. Che fare? Nel bel mezzo dei suoi incredibili, rocamboleschi sogni a occhi aperti, Walter sembra essere arrivato a un bivio
Anche se a distanza, saranno le due figure per le quali prova sinceri sentimenti di stima e/o di affetto – Sean e Cheryl, attraverso quelli che si possono descrivere come veri e propri “richiami” – a risultare decisivi per l’uscita dal proprio guscio: il primo lo invita all’azione da una fotografia in bianco e nero appesa sulla parete dell’archivio, mentre la seconda irrompe in una delle sue ultime visioni (certo la più “vera”), una sequenza da antologia sulle evocative parole di “Space Oddity” di David Bowie («Ground Control to Major Tom / Ground Control to Major Tom / Take your protein pills / and put your helmet on // Ground Control to Major Tom / Commencing countdown, / engines on / Check ignition / and may God’s love be with you // This is Ground Control / to Major Tom / You’ve really made the grade / And the papers want to know whose shirts you wear / Now it’s time to leave the capsule / if you dare // This is Major Tom to Ground Control / I’m stepping through the door / And I’m floating / in a most peculiar way / And the stars look very different today» «Torre di Controllo a Maggiore Tom / Torre di Controllo a Maggiore Tom / Prendi le tue pillole di proteine / e mettiti il casco // Torre di Controllo a Maggiore Tom / Comincia il conto alla rovescia, / accendi i motori / Controlla l’accensione / e che Dio ti assista. // Questa è la Torre di Controllo / a Maggiore Tom / Ce l’hai proprio fatta / E i giornali vogliono sapere che marca di camicia porti / È arrivato il momento di lasciare la capsula / se te la senti // Qui è Maggiore Tom a Torre di Controllo / Sto uscendo dalla porta / E sto galleggiando nello spazio / in modo strano / E le stelle sembrano molto diverse oggi»).
A quanti questa sera vorranno riempire la Sala Cinema per avventurarsi nella “vita segreta di Walter Mitty” lasciamo a questo punto il piacere di sapere come questa arriverà a una sua conclusione, alla scoperta (ma non solo) della “Quintessence of life”. Qui conta solo ricordare quel suo umanissimo titubare, per poi partire con piglio deciso unicamente per “tornare”, un andare solo per approfondire la verità di sé e della propria realtà quotidiana: qui e là, pare davvero di essere di nuovo capitati dalle parti dove ancora abitano quegli “avventurieri della vita” chestertoniani che il pubblico del Meeting ha imparato a (ri)conoscere lo scorso anno…