Dove vanno in vacanza gli americani? Come ci vanno? E soprattutto quanti danni combinano? Sono le tre domande a cui cercò di dare una risposta nel 1983 Harold Ramis con National Lampoons Vacation, film comico da cui poi nacque una serie di altri quattro film che vede protagonista una famiglia tipicamente Usa alle prese con le vacanze. In pratica la vera versione a stelle e strisce del cine-panettone – per tematiche più che per stile e qualità – che il filone anticipò di qualche mese.
Il primo film racconta la famiglia Griswold, padre (Chevy Chase), madre (Beverly DAngelo) e figli in giro per gli Stati Uniti con la loro auto per raggiungere il parco giochi Valley World. Mentre gli altri film sono: Ma guarda un po sti americani (European Vacation, Amy Heckerling, 1985) con la famiglia alle prese con un tour europeo; Un natale esplosivo (Christmas Vacation, Jeremiah S. Chechik, 1989) su un disastroso natale casalingo; Las Vegas – Una vacanza al casinò (Vegas Vacation, Stephen Kesselreg, 1997) con la famiglia alle prese con un viaggio nel regno del gioco dazzardo; e National Lampoons – Vacanze di Natale (Christmas Vacation 2: Cousin Eddies Island Adventure, Nick Marck, 2003) senza la famiglia Griswold ma con il cugino Eddie bloccato, insieme alla propria famiglia, su unisola del Pacifico a Natale.
Il marchio National Lampoon deriva da una rivista americana nata negli anni 70, figlia della rivista goliardica delluniversità di Harvard, che divenne poi palestra comica e multimediale (teatro, radio, musica e poi cinema e tv) di una generazione di comici che sincrocerà con il gruppo del Saturday Night Live, con lobiettivo di dissacrare e analizzare comicamente vizi e malcostumi degli americani.
Le vacanze del National Lampoon e della famiglia di Chevy Chase serviranno per raccontare come sono gli statunitensi in vacanza, come si comporta la famiglia media americana alle prese con i riti della vacanza, con le abitudini, gli usi e i costumi (anche in senso tessile, visto come racconteranno i tirolesi nel secondo film) dei luoghi in cui vanno in vacanza.
In questi viaggi però – che spesso si arenano nellaccettazione acritica del senso di superiorità americano, tanto che di cinque film tre saranno ambientati in America, e lepisodio europeo frulla con humour il folklore altrui – il vero capitolo rilevante è, come spesso in questi casi, il primo e originale nel progetto National Lampoon (che ha dato vita a film fondamentali come Animal House, o opere più becere come Maial College e Palle in canna), anche perché diretto da un vero regista, il compianto Harold Ramis. Il quale ha trovato il tocco giusto per unire un on the road comico e paradossale con uno sguardo satirico sullistituzione familiare americana e sul bisogno delluomo medio di evadere di quando in quando.
Certo, i film di National Lampoon’s Vacation hanno il grosso limite, rispetto al resto dei film a marchio, di essere più convenzionali, di sfiorare spesso il buonismo retrò, ma la capacità di unire l’humour popolare e lo sguardo non è da sottovalutare. Specialmente in un contesto americano, in cui il film – più della serie – è diventato un piccolo culto, lasciando agli italiani il dubbio su cosa ci sia di così divertente. Anche qui, come il cine-panettone, un esempio di umorismo famosissimo in patria e poco esportabile all’estero.