Dopo loriginale del 2010 e il sequel del 2012 non poteva mancare I mercenari 3, per la regia del giovane Patrick Hughes e la sceneggiatura del creatore e ideatore della serie, nonché protagonista principale, Sylvester Stallone. Nel nuovo capitolo si entra subito in medias res con uno spettacolare assalto a un treno blindato per liberare il mercenario Doc (Wesley Snipes); il quale, per nulla indebolito da una prigionia che non deve essere stata particolarmente divertente, viene subito aggregato per una nuova missione in Africa dove si scopre che lex socio Stonebanks (un cattivissimo Mel Gibson) non è morto come si pensava e si gode la bella vita grazie ai sudati guadagni dellattività di negoziante darmi.

Stonebanks, ormai passato completamente al lato oscuro, è al centro dellattenzione della Cia e deve essere catturato vivo. qui che si palesa, lagente della Cia Max Drummer (Harrison Ford), che assolda Barney Ross (Stallone) per fare il lavoro sporco. Ma Barney, scottato dallultima disavventura con un mercenario lasciato in condizioni disperate, congeda lo storico team e recluta un manipolo di giovani eroi.

I giovani eroi masticano tecnologia e computer e sono avanti anni luce rispetto ai metodi spicci di Barney & Co, ma nonostante tutta questa modernità finiscono catturati e imprigionati. Barney si salva e siccome nessun mercenario viene lasciato indietro, insieme alla storica banda parte per salvare i giovani virgulti. Da una parte un manipolo di mercenari, dallaltra un intero esercito con carri armati ed elicotteri. Non ci sarebbe partita per nessuno, ma è chiaro che se da una parte ci sono Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren, Jet Li, Wesley Snipes, Harrison Ford e persino Antonio Banderas allora non ci sono guerre perse in partenza. La collezione di eroi del cinema dazione degli anni 80 e 90 è, anche nel terzo capitolo, praticamente sterminata. Le spiegazioni scientifico-tecnologiche, le situazioni teoricamente verosimili dei film dazione contemporanei vengono completamente accantonate.

Chi è cresciuto con Rambo che sfidava gli eserciti emergendo da un nugolo di pallottole e si curava le ferite con la polvere da sparo non si troverà spaesato nemmeno in questo capitolo della saga. Il tuffo indietro negli anni e nei gusti è davvero notevole e non mancano le mazzate epiche, le smitragliate, le cannonate e tutto il repertorio condito da battute da super duri. La trama è semplice e non ci sono pretese da film dautore; il che ovviamente non è un minus.

Probabilmente il primo capitolo rimane ancora imbattuto, ma anche questa puntata soddisfa alla grande tutti i canoni del genere; d’altronde è noto che un Rambo sessantenne e con un braccio legato alla schiena vale più di tutti i giovani eroi. I tuffi negli anni ‘80 non dovrebbero essere finiti e già si parla di un quarto capitolo, ma è chiaro che serve qualche nuovo spunto se non si vuole rischiare di fare un prodotto destinato solo agli aficionados del genere o a chi cerca, appunto, un salto nel passato.

 

(Pasquale Baudaffi)