Stasera La7 trasmette un classico del cinema anni ’90: Balla coi lupi, film che ha consacrato definitivamente Kevin Costner, nel quale interpreta l’ufficiale John Dunbar che viene inviato in un avamposto di frontiera: qui scopre che gli indiani non sono selvaggi e si integra con i Sioux. Il pericolo, infatti, viene dai bianchi, come predice il trailer.
Questa sera, martedì 2 settembre, su La7 va in onda Balla coi lupi” (titolo originale: “Dances with wolves“), film capolavoro del 1990 che segna il debutto alla regia di Kevin Costner, che veste anche i panni del protagonista. La sceneggiatura è stata scritta da Michael Blake, autore del romanzo omonimo da cui la pellicola è tratta. Il film fece incetta di Premi Oscar nel 1991, vincendone ben 7: dal “Miglior film” alla “Miglior regia”, passando per “Miglior fotografia”, “Miglior montaggio” e “Miglior sonoro”, fino ad arrivare alla “Miglior sceneggiatura non originale” e alla “Miglior colonna sonora”. A questi riconoscimenti si aggiunsero altre cinque nominations. Dal 2007 la pellicola fa parte del “National Film Registry” della “Biblioteca del Congresso” degli Usa. Vediamo la trama. Tennessee, 1865: negli Stati Uniti imperversa la Guerra di Secessione, il tenente dell’Union Army John Dunbar (Kevin Costner) è esausto e sfibrato dal conflitto. Gravemente ferito a una gamba, che i medici hanno intenzione di amputare, decide di compiere un gesto suicida, ma il suo tentativo di porre fine alla propria vita esponendosi ai proiettili dell’esercito rivale si trasforma in un atto di eroismo che consente alle forze armate nordiste di sbloccare una situazione che stagnava da tempo. Per quest’azione viene premiato dal generale, che mette a disposizione il suo medico personale per curare la gamba di Dunbar, concedendogli inoltre la possibilità di scegliere un luogo in cui sostare per riprendersi completamente e nel quale proseguire la lotta contro l’esercito rivale. La scelta del tenente ricade sul presidio della frontiera ai confini col territorio indiano nelle praterie del Nebraska. Giunto a Fort Hayes, il maggiore Fambrouogh (Maury Chaykin), il quale soffre di evidenti disturbi psichici, lo spedisce nell’avamposto più distante, Fort Sedgewick, e mentre il tenente comincia il suo viaggio, il maggiore si suicida con un colpo di pistola. Ad accompagnare Dunbar a Fort Sedgewick c’è Timmons (Robert Pastorelli), un mulattiere dai modi spicci e rozzi. Arrivati al fortino, Dunbar decide di stabilirsi lì mentre Timmons, dopo aver aiutato il tenente a scaricare attrezzature e viveri, riparte per far ritorno a Fort Hayes. Il suo viaggio di ritorno però non andrà a buon fine: l’uomo verrà ucciso da un gruppo di indiani Pawnee. Con la morte del maggiore e la scomparsa di Timmons, l’avamposto di Fort Sedgewick viene dimenticato dall’esercito nordista.Il primo periodo al confine della frontiera è dedicato a risistemare il forte abbandonato, insieme a Cisco, il cavallo con cui il tenente aveva compiuto il suo gesto di eroismo. Ogni tanto, in lontananza, si fa vedere un lupo, che Dunbar ribattezza Due Calzini, per via delle zampe anteriori bianche. Con sé il tenente ha anche un diario, su cui annota i suoi pensieri e ciò che gli accade a Fort Sedgewick. I primi contatti con gli indiani Sioux spaventano Dunbar, solo e impreparato ad affrontarli. Superato il timore iniziale, decide di recarsi alla loro tribù, per far capire di non essere uno sprovveduto e che, nel caso di uno scontro con loro, non si arrenderà facilmente. Durante il tragitto verso l’accampamento incontra una donna indiana sanguinante, a causa di ferite ai polsi. La prende con sé e la riporta al campo della tribù, dal quale viene però cacciato in malo modo. Solo uno degli indiani, Uccello Scalciante (Graham Greene), comprende le buone intenzioni del tenente e assume un atteggiamento meno ostile, più aperto, e riesce a convincere la sua tribù a cercare un contatto con il soldato, per permettere alle due parti di comunicare fra loro. La reciproca diffidenza iniziale viene superata grazie alla conoscenza, che fa crescere il rispetto e la stima del tenente verso gli indiani e viceversa. John Dunbar guadagna la fiducia anche dell’indiano meno incline ad accettarlo, Vento nei Capelli (Rodney Grant).
Il tenente diviene parte integrante della tribù, tanto da sposare Alzata con Pugno (Mary McDonnell), la donna ferita che aveva riaccompagnato al campo e che ha scoperto essere una donna bianca, adottata dai Sioux dopo che la sua famiglia fu sterminata dai Pawnee. Anche a John Dunbar viene attribuito un nome Sioux: Balla coi Lupi. L’ormai ex tenente impara la lingua Sioux e si integra perfettamente con il popolo indiano, condividendo i loro usi e le loro tradizioni. Dopo aver abbandonato il forte per trasferirsi nel campo della tribù, vi fa ritorno per recuperare il suo diario, prima di mettersi alle spalle definitivamente la sua vecchia vita; lì però trova un gruppo di ex commilitoni, che nel frattempo hanno raggiunto Fort Sedgewick. I militari lo scambiano per un indiano e lo catturano, uccidendo il cavallo Cisco e Due Calzini. Di fronte alla crudeltà dell’uomo bianco, Balla coi Lupi si rifiuta di parlare la sua vecchia lingua e si esprime solo in linguaggio Sioux, ma i soldati scoprono il suo passato e lo arrestano con l’accusa di diserzione. Nel corso del trasferimento da Fort Sedgewick, i Sioux riescono a portare in salvo Balla coi Lupi, facendo fuori i soldati. A quel punto l’ex tenente comprende che l’esercito americano gli darà la caccia in quanto traditore e, temendo rappresaglie verso il popolo Sioux, abbandona la tribù in compagnia della moglie.