Simona Molinari chi? Con tutto il rispetto per la cantante, bisogna dire che il suo nome non è conosciuto ai più, ma basterebbe intonare qualche nota di “La felicità” per far capire di chi stiamo parlando. Eppure non è nuova ai palcoscenici televisivi: nel 2009 ha esordito al Festival di Sanremo, dove ha portato “Egocentrica”. Quell’anno il conduttore dell’edizione Paolo Bonolis si inventò la formula dei padrini: in quel caso la giovane Simona scelse per sé un’artista navigata come Ornella Vanoni. Da lì in poi il suo nome è rimasto nella nicchia, ma ha regalato ottime prove di sé, come la cover di “In cerca di te” che fu di Mariangela Melato. L’anno scorso inoltre ci ha riprovato con il Festival di Sanremo targato Fabio Fazio-Luciana Littizzetto, duettando in due brani con lo statunitense Peter Cincotti: “Dr. Jekyll e Mister Hyde” scritta da Lelio Luttazzi e “La felicità”, che continuò la gara ma arrivò penultima. La canzone divenne un tormentone, anche se la versione live piena di fiati è molto più avvincente di quella passata in radio. Il brano eliminato divenne invece il secondo singolo. Ma poi con Sanremo ci ha preso gusto: quest’anno ha accompagnato l’amico e collega Renzo Rubino in “Non arrossire” di Giorgio Gaber. Così Massimo Ranieri l’ha ingaggiata per duettarci in “Sogno e son desto 2”, sfoderando un talento meritevole di un bacino di pubblico come quello del sabato sera di Rai Uno.



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