La puntata di giovedì 25 settembre di “Storie vere”, la trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è dedicata ai casi irrisolti di cronaca nera. Ospiti di questa puntata il direttore del settimanale “Giallo” Andrea Biavardi e lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Si comincia con il caso di Natasha Meatta, la 27enne uccisa da un colpo di pistola alla testa partito accidentalmente, secondo le prime ricostruzioni, dalla pistola del suo ex compagno, il 36enne Alessandro Papeo. In studio è presente Fernando, uno dei migliori amici di Natasha, che ha voluto ricordare la donna come una persona solare. I rapporti col padre di sua figlia erano tesi, e la donna era stata picchiata più volte in passato. Alessandro Meluzzi ha definito il femminicidio un cancro terribile della nostra società che vede protagonisti uomini che non riescono a elaborare la perdita della donna, salvo poi precisare che sta parlando in termini generali e non del caso specifico, su cui gli inquirenti stanno compiendo degli accertamenti. Si passa al mistero legato alla scomparsa di Elena Ceste, la mamma scomparsa lo scorso 24 gennaio da Costigliole d’Asti in circostanze non chiare. Perché il marito di Elena ha più volte mentito agli inquirenti? L’esame degli abiti abbandonati in giardino dalla donna prima di allontanarsi ha confermato che gli abiti erano freschi di tintoria e quindi non erano stati indossati dalla donna. Il marito ha mentito anche sugli orari dei suoi spostamenti, smentiti dalle immagini registrate da alcune telecamere. Biavardi rivela anche che il marito di Elena avrebbe chiesto ai suoi figli di mentire in relazione ai rapporti tra i genitori. In studio c’è Paolo Lanzilli, ex fidanzato di Elena Ceste, che smentisce le voci riguardanti Elena, definita dai media una donna malinconica, cupa e depressa. Elena su Facebook diceva di essere felice ma dalla tastiera è facile mascherare i propri sentimenti. Secondo Biavardi l’ipotesi dell’allontanamento volontario è alquanto improbabile. Il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli, ha ricevuto la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini ed è formalmente imputato per omicidio volontario e soppressione di cadavere. Biavardi pone l’accento sui tentativi squallidi di screditare i testimoni che hanno smentito l’alibi di Logli, su cui graverebbero anche alcune intercettazioni ambientali. Meluzzi definisce il processo indiziario e condizionato dalla spasmodica attenzione mediatica. Biavardi non è d’accordo e tra i due va in scena una vivace discussione. Chi ha ucciso don Giuseppe Rocco, e per quale motivo? Il 92enne è stato trovato morto lo scorso 25 aprile dalla sua assistente che ha notato strani segni sul suo corpo. Il successivo esame autoptico ha accertato le cause della morte, soffocamento per strangolamento. L’assistente ha dichiarato di aver ricevuto telefonate anonime minacciose. In studio è presente anche il fratello di Giulio Amoruso il 43enne molfettese trovato morto nella Senna nel 2013, a pochi mesi dalla sua scomparsa. La famiglia di Giulio chiede agli inquirenti la verità, troppe circostanze non sono chiare. La casa bolognese di Giulio è stata messa a soqquadro e qualcuno ha manomesso il suo computer. Secondo la procura di Bologna Giulio si è allontanato da casa volontariamente, non ci sono indizi che facciano pensare ad un sequestro di persona. L’indagine è stata resa difficoltosa dalla scarsa collaborazione delle forze dell’ordine parigine che non hanno ancora comunicato i risultati dell’autopsia.



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