Tra gli ospiti della puntata di questa sera di Che tempo che fa, cè anche Willem Dafoe. Nato nel 1955, è un noto attore statunitense, che ha collezionato innumerevoli titoli nella sua carriera, molti dei quali di grande successo. cresciuto nel Wisconsin, per la precisione ad Appleton, in una famiglia decisamente ampia. Lui infatti è il settimo di otto figli. Ha le idee chiare sul suo futuro, e così segue alcuni corsi di recitazione alluniversità, entrando a far parte di un gruppo teatrale Theatre X, che metteva in scena spettacoli avanguardistici. Insieme hanno successo e riescono a realizzare un tour in America ed Europa. Il successo lo porta a New York, dove fonda un gruppo proprio, Wooster Group.
La sua prima apparizione in un film non è documentata dagli annali di storia del cinema, dal momento che la sua piccola scena in I cancelli del cielo, del regista Michael Cimino, fu tagliata in fase di montaggio dal regista. Il taglio a dire il vero potrebbe avere una chiara motivazione. Sul set, infatti, Dafoe iniziò a ridere in maniera rumorosa per una barzelletta raccontatagli da un collega. Ciò fece infuriare il regista, che lo licenziò. La sua carriera però prosegue, e tra il 1984-1985, recita in Strade di fuoco e Vivere e morire a Los Angeles.
Siamo però soltanto agli inizi, anche se la svolta è dietro langolo. Siamo nel 1986 e Dafoe si ritrova a recitare il ruolo di Elias in Platoon, di Oliver Stone. Una grande produzione, con un cast deccezione e un premiato regista. Non si potrebbe desiderare altro, se non una nomination agli Oscar, che puntualmente arriva come miglior attore non protagonista. A 33 anni precisi, Scorsese lo vuole per interpretare il ruolo di Gesù in Lultima tentazione di Cristo. La pellicola alzò un polverone, ma la prova attoriale di Dafoe fu apprezzata. Stone così lo richiama su un suo set, stavolta per Nato il quattro luglio, al fianco di Tom Cruise.
Gli anni 80 sono stati un successo, ma i 90 rappresentano la consacrazione di Dafoe, che collabora con Lynch in Cuore selvaggio e Schrader ne Lo spacciatore. Recita al fianco di Madonna in Body of Evidence, criticato aspramente per scene di sesso spinto e sadomaso. Recita nel suo primo film da Oscar ne Il paziente inglese, premiato come miglior film. Dopo Lynch lo contatta un altro regista visionario, Cronenberg, per il suo eXistenZ.
Arrivano gli anni 2000, che gli portano un gran successo di critica. Recita in Animal Factory di Buscemi e ne Lombra del vampiro, affiancando poi un giovanissimo Christian Bale in American Psycho. Il grande pubblico, ma soprattutto quello giovane, lo conosce e inizia ad amare con il ruolo di Osborn in Spider-Man, primo capitolo della saga di Raimi con Toby McGuire, che riscosse circa 800milioni nei botteghini di tutto il mondo.
Dopo aver avuto un figlio da Elizabeth LeCompte, co-fondatrice di “Wooster Group”, Dafoe sposa Giada Colagrande, regista e attrice nostrana. Dal 2003 al 2006 recita per Rodriguez, Scorsese e Spike Lee in “C’era una volta in Messico”, “The Aviator” e “Inside Man”.
Dafoe però non è soltanto un attore impegnato, e lo dimostra in “Le avventure di Steve Zissou” e “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson. Ancora una volta però si ritrova in pellicole dalla doppia anima in termini di critica, entrambi di Lars Von Trier, “Antichrist” e “Nymphomaniac”. Di quest’ultimo si parla ancora oggi, essendo stata presentata la versione priva di censure.
Recentemente si è parlato di lui per la pellicola di Abel Ferrara. “Pasolini”, presentata al Festival di Venezia e uscito da pochi giorni nei cinema. Dafoe ha interpretato proprio l’artista italiano e a chi gli ha ricordato le tendenze sessuali dell’uomo, che lo portavano ad avere rapporti con minorenni, lui risponde: “È vero, ma chi sono io per giudicare? Non è questa la storia, né questa è la mia esperienza di Pasolini. Certo, ne fa parte. Ma fissarsi su questo aspetto è riduttivo”.