Questa sera La7 propone il film La vie en Rose, di Olivier Dahan, che ripercorre la vita di Edith Piaf, intepreatata da Marion Cotillard che per il ruolo ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. Nel promo vediamo scene dell’infanzia della cantante nata nei sobborghi parigini. Da una vita di stenti Edith raggiunge il successo grazie alla sua voce che non lascia nessuno indifferente. Ma la sua vita è segnata anche da fatti negativi: come la malattia e la morte del suo amato Marcel Cerdan in un incidente aereo.
Questa sera, giovedì 4 settembre, La7 manda in onda La vie en rose, film diretto da Olivier Dahan che ripercorre le tappe più importanti della vita della cantante francese Edith Piaf. La pellicola non segue le vicende biografiche in maniera precisa. I salti temporali sono continui e soprattutto non ogni personaggio rilevante nella sua vita viene portato sulla scena. Il regista tenta invece di mostrare i momenti clou della vita e la carriera di Edith, mostrandone l’arte e i tormenti. La pellicola ha vinto nel 2008 due Oscar uno come Miglior attrice protagonista a Marion Cotillard che intepreta Edith Piaf – un Golden Globe e quattro Premi BAFTA. Nel 1918 Edith (Marion Cotillard) era ancora una bambina. Sua madre, una cantante di strada, non le prestava troppa attenzione, e così lei finisce prima in casa della nonna materna, che versa in pessime condizioni. Suo padre è un contorsionista e viaggia spesso con il circo in giro per il mondo. Torna però in licenza e trova la sua bambina in uno stato pietoso. La prende e la affida a sua madre dunque, Louise Gassion (Jean-Paul Rouve), ovvero Madame Tine, come in tanti la conoscono. La donna è proprietaria di una casa di tolleranza, ma almeno lo stato degli alloggi offerti alla nipote sono più che decorosi. In un ambiente esclusivamente femminile, Edith cresce coccolata, essendo quasi la figlia di ogni prostituta presente in casa. Ad affezionarsi a lei in modo particolare è Titine (Emmanuelle Seigner). Un’infezione agli occhi fa perdere la vista alla bambina, che miracolosamente la riacquista grazie a una visita presso la santa tomba di San Teresa di Lisieux. Il padre intanto parte per la guerra ma, una volta tornato, la porta con sé, contro la volontà di sua madre. Edith dapprima si esibisce nel circo del padre e poi in strada. Ben presto si renderà conto che la figlia ha una gran dote, la voce. La giovane inizia dunque a esibirsi per sfamare se stessa e il genitore. Ad affiancare Edith inoltre c’è la sua amica Momone (Sylvie Testud). Raggiunti i 17 anni, Edith resta incinta di Louis Dupont, il suo fidanzato, che di mestiere fa il fattorino. La piccola si chaima Marcelle, ma a soli due anni muore, a causa di una meningite. Edith è disperata ma per lei la vita ha in serbo altre sorprese. Louis Leplee (Gérard Depardieu) è un impresario, che la nota in strada e vuole offrirle un futuro migliore. D’ora in poi il pubblico la conoscerà come La Mome Piaf. Edith inizia a cantare in un cabaret, ottenendo i primi successi di pubblico. Improvvisamente però l’impresario muore e lei viene addirittura sospettata d’aver partecipato alla cosa. Riesce a superare questo brutto periodo e diventa nota come Edith Piaf, nome ottenuto da Raymond Asso, il suo secondo impresario, che le consente di esibirsi presso il teatro ABC, iniziando una tournèe. Ormai tutti i giornali parlano di lei e tutti in maniera entusiasta. I dischi si vendono benissimo, e così Jean Cocteau realizza per lei una piece teatrale, dal titolo Le bel indifferent. Nel 1947 il suo successo è enorme, e così parte con Loulou Barrier, Ginou Richer e Danielle Bonel alla volta dell’America. L’anno seguente incontra Marcel Cerdan, un pugile, nella città di New York. I due si innamorano profondamente, ma soltanto l’anno seguente l’uomo muore in un incidente aereo, proprio mentre faceva ritorno dalla sua amata. La donna tenta di superare la tragedia continuando a cantare, ma prendendo grandi dosi di antidepressivi. Col tempo dei dolori reumatici la costringono a prendere anche degli antidolorifici, tra i quali soprattutto morfina e cortisone. Le dosi aumentano col tempo, il che ovviamente inizia ad avere delle pesanti conseguenze. Edith è già malata e tutto ciò non fa altro che indebolire ulteriormente il suo fisico malandato. Edith subisce delle operazioni e alcuni incidenti, per non parlare di due incidenti avvenuti sul palco. Alla fine questa tragica situazione degenera fino a portare alla morte in scena nel 1963, quando Edith aveva solo 48 anni.