In attesa di andare in onda con una nuova puntata di Pomeriggio 5 Barbara D’Urso scherza con i suoi fan dei social. Nelle ultime ore sta infatti circolando sul web un fotomontaggio del selfie che ieri si è fatto Francesco Totti dopo la sua doppietta nel derby di Roma contro la Lazio. In questa foto oltre ad esserci il pupone c’è anche la D’Urso. Cliccate qui per vederla. “Questa che gira in rete fa molto ridere.. Evviva il Pupone”, ha scritto sulla sua pagina Facebook la presentatrice. E qualcuno la istiga: “Dai fai una puntata sul selfie di Totti!”. A quanto pare non si placano le polemiche legate alla professionalità della D’Urso ancora nel mirino del presidente dell’ODG.
Oggi, lunedì 12 gennaio 2015, alle 16.55 su Canale 5 va in onda l’ultimo appuntamento settimanale con Pomeriggio 5, il talk di approfondimento e attualità condotto da Barbara D’Urso. In attesa della diretta di oggi, rivediamo quanto successo nella puntata di venerdì scorso che ha convinto 2.209.000 spettatori con il 17.05% d share nella prima parte, e 2.074.000 spettatori con il 12.82% nella seconda parte. La puntata è dedicate interamente alla cronaca, in diretta, dei blitz delle forze dell’ordine francesi, per catturare gli attentatori che, l’8 gennaio, sono entrati nella sede del giornale Francese Charlie Hebdo, a Parigi, causando la morte di dodici persone site al suo interno. La D’Urso fa mostrare, fin da subito, le immagini della diretta del blitz delle forze dell’ordine francesi ai fratelli Said e Cherif Kouachi, i terroristi dell’attentato alla sede del giornale Charlie Hebdo che si trovano all’interno di una tipografia a Dammartin-en.goele, a nord di Parigi, con un ostaggio che sarebbe il proprietario della stamperia e, all’interno di un negozio nel centro di Parigi, Il terrorista Amedy Coulibaly, che ieri ha sparato a una poliziotta uccidendola, e che ora sta tenendo in ostaggio sei persone, tra cui un bimbo di sei mesi. Da Parigi l’inviato Alfredo Macchi chi racconta gli ultimi sviluppi del caso. Le persone che abitano nelle zone in cui sono barricati i terroristi Said e Cherif Kouachi sono state evacuate. Il terrorista Amedy Coulibaly, che tiene in ostaggio le sei persone all’interno del negozio, sembrerebbe aver urlato di lasciare andare i terroristi barricati all’interno della stamperia perché sennò avrebbe ucciso gli ostaggi. Insieme alla D’Urso e all’ inviato Alfredo macchi, ne parla anche Giuseppe Rolleri. Nel corso della puntata dedicata a questo fatto di cronaca sono intervenuti telefonicamente da Parigi, Pietro Suber e Massimo Nava, quest’ ultimo editorialista del Corriere della sera e il corrispondente in Francia del Sole 24 ore, Marco Moussanet. Si approfondisce anche con l’aiuto di servizi realizzati a Parigi, dove si mostra la grande mobilitazione delle forze dell’ ordine francesi. Durante la puntata arriva la notizia, da Parigi, dell’uccisione, tramite blitz delle forze armate, dei tre terroristi, Said e Cherif Kouachi, i fratelli a Dammartin en goele e Amedy Coulibaly, invece, asserragliato nel negozio a Parigi, con l’ostaggio a Dammartin en goele, indenne mentre dal centro di Parigi, tre ostaggi sarebbero stati uccisi. Nelle forze dell’ordine tre feriti, uno a Dammartin en goele e due a Parigi. I blitz a Dammartin en goele da parte delle forze dell’ordine è avvenuto, praticamente, in contemporanea l’uno con l’altro, Il secondo sarebbe partito, tramite l’ordine del ministero degli interni, qualche minuto dopo che, a Dammartin en goele, i fratelli Kouachi sono usciti dalla stamperia, scegliendo il martirio, e far fuoco contro le forze dell’ordine, forze dell’ordine che hanno reagito agli spari sparando a loro volta e uccidendo i due. La scelta di entrare in azione nel centro di Parigi è dovuta al fatto che, il terrorista all’interno del supermercato ebraico, Amedy Coulibaly, avrebbe urlato che, se non avessero lasciato liberi i fratelli Kouachi, avrebbe ucciso gli ostaggi e che quindi, il terrorista, sentendo la notizia dell’uccisione degli altri due, avrebbe potuto uccidere tutti gli ostaggi presenti all’interno del supermercato.