La puntata di lunedì 12 gennaio di Quinta colonna inizia con l’intervista di Paolo Del Debbio a Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. Si comincia a parlare di temi economici e la Meloni esprime tutte le sue perplessità sull’azione di governo e sul funzionamento dell’Unione Europea, dove coesistono paesi con un tasso di disoccupazione al 13,4%, come l’Italia, e paesi che hanno raggiunto il record minimo di disoccupazione come la Germania. Renzi è in perfetta sintonia con i governi precedenti e continua a fare gli interessi dei poteri forti, e non dei cittadini, e cita a proposito la norma sulla depenalizzazione dell’evasione fiscale, l’aumento delle tasse per i lavoratori a partita Iva del regime dei minimi e la moratoria sull’apertura di nuove sala giochi. Giorgia Meloni paventa la clausola di salvaguardia che farà aumentare l’Iva e ulteriori aumenti delle accise (a carico di tutti i contribuenti) per coprire misure a sostegno di pochi, come il bonus Irpef degli 80 euro e definisce la Legge di Stabilità il più grande gioco delle carte della storia della repubblica italiana. Il tema affrontato successivamente è quello del pericolo terrorismo, introdotto con un video in cui un musulmano, intervistato a Milano, definisce 12 cani le vittime. Secondo la Meloni il problema terrorismo è stato sottovalutato negli ultimi anni, nonostante gli allarmi lanciati dagli analisti, e l’Europa non può più permettersi la retrocessione culturale avvenuta negli ultimi anni (cita, ad esempio, le polemiche relative al presepe nelle scuole). La Meloni propone una missione europea in Libia per verificare, alla fonte, se i migranti hanno diritto all’asilo politico. In collegamento diretto da Via Padova, a Milano, l’inviato Giorgio Sturlese Tosi mostra il sito dove sorgerà una delle tre moschee milanese di nuova costruzione. La Meloni spiega che il suo partito si sta battendo per obbligare gli Imam, che dovrebbero essere individuati, a predicare in italiano, per una questione di trasparenza.



In studio entrano gli ospiti della puntata di lunedì 12 gennaio 2015 di “Quinta Colonna”, la deputata di Forza Italia Renata Polverini, il direttore del Tg 4 Mario Giordano, il sindacalista del sindacato unitario polizia locale Romolo Bonarrota e la deputata del Pd Paola De Micheli. Il tema affrontato è quello dello scandalo assenteismo che ha coinvolto i vigili a Roma, nella notte di Capodanno. In collegamento da Tor Pignattara, Nausica Della Valle ha raccolto la rabbia dei cittadini, vessati dalle multe. Bonarrota contesta i dati presentati e ridimensiona l’accaduto, Giordano parla di sciopero selvaggio mentre De Micheli sottolinea che i cittadini non possono essere arrabbiati quando i vigili fanno il loro dovere, punendo chi non rispetta il codice della strada. Renata Polverini ritiene che Renzi stia strumentalizzando l’accaduto per i suoi fini, come fatto in passato nei confronti dei sindacati e denuncia le carenze di organico. Bonarrota ritiene che gli assenteisti debbano essere puniti ma invita a non generalizzare. De Micheli sottolinea che Alemanno ha lasciato il comune in dissesto e ciò non permette di assumere dipendenti mentre Polverini precisa che il dissesto è stato causato dall’amministrazione Veltroni e che Marino non sta rispettando gli impresi presi con gli elettori. Secondo Giordano chi ha sbagliato deve pagare, e non solo nella vicenda degli assenteisti ma anche, ad esempio chi ha costruito e progettato il ponte, costato 13 milioni di euro, crollato 7 giorni dopo l’inaugurazione.



Nella seconda parte della puntata si parlerà del pericolo di attentati terroristici nel nostro paese. Si sta facendo il possibile per evitare che accadano oppure si continua a pensare che in Italia non possano accadere fatti simili a quelli di Parigi. Ospiti in studio Michaela Biancofore (Forza Italia), il direttore del Tg 4 Giordano, Vittorio Agnoletto, Vincenzo Amendola (PD) e in collegamento da Milano l’assessore alle politiche sociali Francesco Majorino. In collegamento dalla moschea di via della Magliana a Roma l’inviato Roberto Poletti. Agnoletto invita a negare l’eguaglianza tra Islam e terrorismo, perché questo farebbe il gioco dell’Isis e stigmatizza le parole pronunciate dal leader della Lega Matteo Salvini. Terzi spiega che Salvini intendeva dire che non è da escludere la presenza di terroristi “interni”, come nel caso degli attentatori di parigini, che non vengono dai paesi arabi ma sono parigini di seconda generazione. I rappresentanti della comunità islamica, in collegamento, si dicono addolorati dell’accaduto ma sottolineano la gravità dell’associazione della parola terrorismo all’Islam. 



La Biancofiore si chiede perché gli islamici non si adeguano alla cultura italiana nell’abbigliamento, in virtù del principio di reciprocità che invece vale per gli italiani che visitano i loro paesi. Amendola spiega che è sbagliato associare il proselitismo alle moschee, come dimostrato dagli attentatori di Parigi, che si sono conosciuti in carcere. Giordano ritiene che negare l’evidenza (come fatto dai rappresentanti della moschea romana, che hanno negato di aver mai conosciuto un estremista) è allo stesso tempo dannoso e i toni si accendono. Agnoletto ritiene che per contrastare il terrorismo sia necessario sostenere i curdi che si oppongono all’Isis e chiedere spiegazioni ad Arabia Saudita e Qatar, alleati degli occidentali ma al tempo stesso finanziatori del califfato.In studio è presente un’italiana convertitasi all’Islam che esprime il suo sdegno per i fatti di Parigi e spiega che questi avvenimenti danneggiano i veri musulmani. La Terzi le chiede in maniera provocatoria un’opinione su infibulazione e pedofilia ma viene interrotta da Agnoletto, che cita le parole di apprezzamento del leghista Borghezio nei confronti del terrorista norvegese Breivik: i toni si alzano notevolmente. Secondo Giordano ci sono intere zone del nostro paese totalmente fuori controllo e la politica di accoglimento indiscriminato ha aggravato la situazione.

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