Ieri sera, sabato 17 gennaio 2015, è andata in onda su Rai Tre una nuova puntata di Che fuori tempo che fa con Fabio Fazio e Massimo Gramellini. Eccone il riassunto. Si parte come al solito con la stanza delle meraviglie, dove in questa puntata si parlerà di musica, avendo come ospiti Castaldo e Assante. Si affrontano i misteri celati dietro alcune note canzoni, come ad esempi My Way. Non si arte dall’America ma dalla Francia, con un cantante che, deluso dall’amore, scrisse e cantò un brano dal titolo Comme d’habitude, e si tratta della versione originaria del pezzo di Sinatra. Fazio scherza sulle origini del brano, dicendo che è il secondo grande regalo francese agli USA dopo la statua della libertà. I diritti del pezzo furono acquistati da Paul Anka, che era un grande amico di Sinatra, il quale gli chiedeva da tempo un brano da cantare, ma che fosse scritto da lui. Il brano però passò nelle mani di un giovanissimo David Bowie, che ascoltò la melodia e iniziò a scriverne il testo. La canzone però non piace e viene scartata, anche se Life on Mars si basa sulla stessa musica. Questa canzone ormai è tanto celebre da avere svariate versioni, ma dopo quella di Sinatra, la più famosa e apprezzata è di certo quella dei Sex Pistols, con Sid Vicious che la cantò poco prima di morire. Ancora in collegamento i Marta sui Tubi, come la scorsa settimana, che parlano dal Palatto Pitti di Firenze, festeggiando la piccola Greta, ovvero la figlia del frontman del gruppo, Givoanni. Il pezzo che cantano è Pigro, di Ivan Graziani, che verrà mescolato a loro modo con un brano dei Beatles, ovvero Lady Madonna. Fazio attacca il suo monologo, e stasera ci parla del fumo, ma non in termini propriamente salutistici. Lui non è un fumatore, però ammette che negli scorsi giorni ha avuto la tentazione di accendersi una sigaretta. Si sta ipotizzando addirittura di impedire di mostrare scene di fumo nei film italiani. Fazio allora si diverte a immaginare scene ridicole e improponibili come la Hepburn che tiene in bocca un grissino, oppure Maigret che fa bolle di sapone con la pipa. James Dean invece, il dannato, potrebbe gustarsi una girella. L’occasione consente di affrontare il tema dell’ipocrisia dello Stato, che vieterebbe il fumo, dannoso, ma intanto ci guadagna, così come per il gioco, che crea dipendenza e sfascia vite e famiglie all’ordine del giorno. Si siede al tavolo Gramellini, che annuncia il tema di serata, ovvero la libertà. Subito ci si fionda sulle due ragazze liberate in Siria, Vanessa e Greta, analizzand le tante critiche subite. La sua tesi è molto semplice, ovvero che il loro ritorno non può essere altro che un bene, come per ogni ragazza che fa ritorno a casa, e di certo non dovranno restituire l’eventuale riscatto. Si sottolinea poi come il peso sul popolo italiano sia pari a pochi centesimi per contribuente. Si parla poi di chi lavora in zone ad alto rischio, come gli operatori di Emergency. Per Gramellini è assurdo che si possa partire senza le dovute protezioni. I tanti che hanno insultato la Bonino e le ragazze soffrono, a suo dire, della solitudine da tastiera, che tira fuori il peggio di noi. La scrittura virtuale avrebbe dovuto elevare la conversazione pubblica, ma questa è pura utopia. Il giornalista Cazzullo ha scritto un libro sulla Prima Guerra Mondiale, e in studio parla della vita di Ungaretti. I grandi poeti del tempo era pro guerra, come d’Annunzio e Ungaretti appunto, che era un soldato semplice, e il cui talento fu scoperto da un tenente, che lo esortò a pubblicare i suoi scritti. Con Gramellini si discute del prossimo Presidente della Repubblica, e del perchè si voglia mirare a una personalità mite. Si criticano poi le primarie del PD, che ormai hanno perso il loro senso, commentando l’addio di Cofferati al partito. Si passa al cinema, con Alessandro Gassman in studio. Si attende Papaleo in collegamento. I due, con altri, sono i protagonist de Il nome del figlio, commedia italiana di prossima uscita che è un remake di un film francese di successo tratto da una piece teatrale. Vengono mostrare alcune scene del film, e Papaleo gioca sul suo ruolo, che potrebbe essere quello dell’amante della moglie di Gassman, o almeno così sospettano i personaggi. A breve Papaleo dovrebbe andare in scena, e quasi brusco, ma col sorriso, chiede d’essere liberato. In pratica passerà dall’intervista alla scena, a crudo dice, senza prepararsi neanche un o’. Da Rimini arriva la quarta notizia, con un cuoco costretto ad andare con una prostituta per smentire le voci su una sua omosessualità. Altra notizia quella del ricovero della moglie dell’ambasciatore russo a Roma. Il medico le ha presentato per dei semplici farmaci una parcella da 17mila euro, di cui 5mila sarebbero stati intascati dal dottore. L’ambasciatore si è rivolto all’ordine dei medici. Arriva Abatantuono per un momento comico e distensivo, che però fallisce il suo intento. Renzo Piano parla della Parigi di questi giorni. Lui vive a poche centinaia di metri dalla redazione attaccata, e sottolinea come in Francia per le strade sia cambiato tutto. Come ultima notizia Gramellini commenta la discussione sulla laicità. Dice che occorre rispettare le leggi e non la sensibilità religiosa. Si citano i fanatici storici, come Hitler, e tutti coloro che hanno tentanto di purificare il mondo passando attraverso i bambini. Viene mostrato il video di un funerale laico di uno dei morti della redazione francese. Si è cantato Bella Ciao. E’ così che si chiude questa puntata di Che Fuori Tempo Che Fa, e appuntamento a poco dopo per l’arrivo di Patriciello.



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