Tra gli ospiti di Fabio Fazio nella puntata di Che tempo che fa, di domenica 18 gennaio, c’è anche lo scrittore Domenico Starnone. Nato a Saviano, in provincia di Napoli, nel 1943, vive a Roma ormai da tantissimi anni. Per lungo tempo è stato insegnante nella scuola media superiore. Ha collaborato a lungo con il quotidiano Il Manifesto, ma ha scritto anche per altri giornali (La Repubblica, Il Corriere della Sera e L’Unità) e per alcuni settimanali satirici quali Cuore, Boxer e Tango. Inoltre, è un affermato scrittore e sceneggiatore.Esordisce nel mondo della narrazione nel 1987 con Ex Cattedra, una sorta di autobiografia romanzata che racconta di un intero anno scolastico. Il tema della scuola è piuttosto ricorrente nella sua narrazione, è il caso ad esempio di Fuori registro (1991), Sottobanco (1992), Solo se interrogato (1995) e La collega Passamaglia (2001). Da alcuni suoi libri sono stati tratti film che hanno ottenuto un buon successo e un ottimo riscontro di critica e pubblico. Si tratta de La Scuola, per la regia di Daniele Lucchetti che vede Silvio Orlando nel ruolo dell’insegnante protagonista, Denti di Gabriele Salvadores con Sergio Rubini, infine Auguri Professore di Riccardo Milani, sempre con Silvio Orlando.Nel 2000 pubblica per la casa editrice Feltrinelli il romanzo Via Gemito che l’anno seguente si aggiudicherà il prestigioso Premio Strega. Ma la sua attività di narratore non ha avuto mai sosta, ha pubblicato infatti numerosi romanzi, racconti, postfazioni o prefazioni, articoli e saggi, ma si è sempre mosso con una certa maestria anche nel mondo del Cinema e della Televisione.



Infatti, di pari passo alla sua attività di scrittore, c’è quella di sceneggiatore o ideatore del soggetto. Oltre a La Scuola e Auguri professore, ha collaborato con Michele Placido per i film Del perduto amore e Ovunque sei, e ancora con Riccardo Milani per La guerra degli Antò ed Il posto dell’anima, ma anche con Sergio Rubini per alcune delle sue opere cinematografiche (Tutto l’amore che c’è, L’anima gemella, L’amore ritorna e L’uomo nero).



Ultimamente si parla spesso di lui in associazione alla scrittrice Elena Ferrante, una scrittrice di cui non si conosce la vera identità. Di lei si sa solo che è nata a Napoli ma che presto si è trasferita all’estero, probabilmente in Grecia. Molti riconoscono dietro il suo stile quello dello scrittore partenopeo Domenico Starnone. A rendere ancora più evidente il legame tra i due è il nuovo libro di Starnone, Lacci, pubblicato per la casa editrice Einaudi nel 2014. In Lacci Starnone presenta una novità per il suo stile: scrive in prima persona al femminile. Può essere una coincidenza senza alcuna importanza, ma per il suo stile e per la sua trama, Lacci sembra il seguito naturale de I giorni dell’abbandono, l’ultima opera di Elena Ferrante. In entrambi i libri, inoltre, appaiono due protagoniste femminili con caratteristiche molto simili, abbandonate dai mariti che non si discostano molto nei modi e nel carattere. La certezza non c’è, ma sembra sempre più proabile che Starnone e Ferrante siano la stessa persona.

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