Rivediamo cosa è accaduto nella puntata di “Che tempo che fa”, andata in onda domenica 18 gennaio su Rai Tre. La puntata è iniziata in leggerissimo anticipo rispetto a quanto previsto e ad aprirla è stata uno dei nuovi volti della musica internazionale, ovvero l’irlandese Hozier, che dagli ultimi mesi del 2014 è in testa alle classifiche di mezzo mondo con il brano “Take me to Church”. Terminata l’esecuzione del brano che lo ha fatto conoscere a livello internazionale il giovane artista ha risposto a Fazio, il quale ha concentrato la sua attenzione “sull’intensità sprigionata dal brano”. Hozier ha affermato che il suo obiettivo con il pezzo che sta spopolando da qualche mese in tutte le radio era quello di “essere onesto” e come questo lo sentisse e lo senta come un obbligo nei confronti di se stesso. Quindi, prima di salutare Fazio e il pubblico ha ribadito come il messaggio che ha voluto veicolare con questa canzone, già assunta a “pezzo manifesto” da chi lotta per i diritti degli omosessuali, sia quello che “non ci si deve vergognare di ciò che si è”. Salutato il cantautore irlandese, il primo ospite della serata è stato Domenico Starnone. Il vincitore del Premio Strega del 2001 è tornato in libreria con “Lacci”, la sua nuova fatica letteraria, dove racconta la vicenda di un matrimonio che dopo diversi anni giunge al capolinea. Fazio e l’autore si sono concentrati sulla scelta del titolo e Starnone ha affermato che esso è si una metafora per descrivere un legame ormai consunto ma da cui staccarsi risulta complicato e doloroso, ma che è anche un “rimando ai lacci delle scarpe, un modo per rammentare che la metafora ha una sua base letteraria”. Quindi l’autore ha posto l’accento sulla funzione che i lacci hanno nella vicenda narrata, affermando che “sono i lacci che desidereremmo spezzare ma che ci fanno rimanere insieme”. Quindi, parlando della struttura del suo ultimo romanzo, che “è diviso in tre blocchi”, si è soffermato sull’ultimo, il quale “è dedicato ai figli e a quello che hanno sofferto senza riuscire a raccontarlo”. Infine, l’ultima domanda di Fazio è stata relativamente al dubbio che da molto tempo serpeggia tra addetti ai lavori e amanti della letteratura sulla possibilità che Elena Ferrante, autore di successo dietro cui si cela uno scrittore che non ha mai voluto svelarsi al pubblico, sia in realtà lui. La risposta divertita di Domenico Starnone, prima di salutarsi con il conduttore, è stata un “stavamo andando benissimo”.



Dopo lo scrittore napoletano è stata la volta del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Il dibattito con Fazio è iniziato affrontando il malumore della base leghista per la decisione del proprio leader di accettare l’invito in trasmissione. Salvini ha affermato di aver deciso di accettare perché convinto di poter in questo modo farsi ascoltare anche da chi non è politicamente vicino alla Lega Nord. Quindi ha lanciato una stoccata a Renzi, affermando che tra loro due “il comunista non è certo Renzi”, perché il premier “conosce i banchieri e io invece gli operai”. Quindi la discussione si è subito spostata sulle due cooperanti rapite in Siria alcuni mesi fa e liberate pochissimi giorni addietro. Salvini ha confermato quelle che sono posizioni note, dichiarando che “non c’è nulla di male a fare volontariato”, ma che “sarebbe stato ed è preferibile farlo non in zone di guerra”. Quindi, affrontando il tema del presunto riscatto pagato per liberare le due ragazze, ha ribadito la sua contrarietà a questo tipo di atteggiamento e ha fatto presente che “non si lasciano partire due persone in modo così sprovveduto, perché si rischia di far del male a loro e anche all’Italia” e che lui, al posto del premier, “non scucirebbe neanche un euro di riscatto e cercherebbe di riportare a casa gli ostaggi in altro modo”. Sull’Islam, ha affermato che il problema non è la religione islamica in quanto tale ma lo è “la sua interpretazione estremista che non la rende una religione come le altre”. Per Salvini ognuno deve essere libero di “credere nel Dio che preferisce” ma non è accettabile che appartenenti all’Islam “non si vogliano far curare da medici donne”. Secondo il leader del Carroccio in questi casi l’unica cosa da rispondere è “allora torna a casa tua”. Su come contrastare il terrorismo islamico il segretario della Lega Nord ha ribadito che “è necessario controllare chi c’è dietro le costruzioni dei luoghi di culto dell’Islam e bisogna esercitare un controllo altrettanto approfondito sugli Imam”. Sempre parlando di politica estera ha difeso Marine Le Pen e Putin. In riferimento alla prima ha affermato che è stata esclusa dalla manifestazione antiterrorismo “a causa della solita spocchia di alcuni politici che hanno timore che quanto avvenuto a Parigi possa portarle un vantaggio elettorale” e ha poi specificato come non si trovi d’accordo con lei sulla reintroduzione della pena di morte. La difesa nei confronti di Putin è arrivata parlando dei temi etico-sociali. Salvini ha affermato di non dare “giudizi di tipo etico morale”, ma che non ci si può nascondere che “fenomeni come la prostituzione esistono e vanno regolamentati, per fare in modo che sparisca dalle strade”. Sui diritti agli omosessuali ha ribadito la propria ferma contrarietà ai matrimoni tra persone dello stesso sesso “perché un bambino ha bisogno di un padre e una madre”. Quando Fazio ha cercato di far emergere la contraddizione tra l’affermare che “ognuno è libero di vivere la propria sessualità come vuole, senza però poter arrivare alle adozioni per i gay” e le sue simpatie per Putin, Salvini ha ammesso come quest’ultimo “effettivamente ha dei limiti per quanto concerne i diritti umani” ma ha poi aggiunto che “dovendo scegliere tra Putin e Renzi” la sua preferenza è sempre per il primo. L’ultima domanda è stata su Renzi e Fazio gli ha chiesto se prova antipatia nei confronti del premier. Il leader del Carroccio ha dichiarato che il motivo del suo opporsi a Renzi non è l’antipatia, ma il fatto che dal suo punto di vista “il Presidente del Consiglio è una semplice pedina dell’Unione Europea”. Salvini ha affermato di aver seguito la trasmissione quando Renzi vi è stato ospite l’ultima volta e che lui “voterebbe per Renzi, perché dice cose bellissime, ma il problema è che poi alle parole non seguono i fatti”. Salvini si è quindi congedato dal pubblico in studio e da quello da casa dando a Fazio il libro “L’Italia può farcela”: un modo ironico, a suo dire, di dimostrare a Renzi come non sia vero che lui non legge.



Dopo la pubblicità è stata la volta di Jane Fonda, leggenda del cinema americano e mondiale, attualmente impegnata sul set nel nuovo film “americano” di Gabriele Muccino. Dopo un saluto in italiano della star, è stato mandato in onda un video che descrive brevemente la sua lunghissima carriera. L’attrice ha dedicato la prima parte dell’intervista al difficile rapporto con l’ingombrante figura paterna e con il suo terzo e ultimo marito, da lei definito “il mio preferito”. Quindi ha affermato di essere felice della sua condizione di single e ha parlato del suo approdo nel mondo femminista, affermando che “la violenza contro le donne è una sorta di epidemia che sta colpendo in tutto il mondo” e che nel suo piccolo lei sta “cercando di fare tutto quanto è in suo potere per bloccarla”. Parlando del femminismo si è detta convinta che “è il futuro e significa uguaglianza e democrazia” e che “esso deve diventare una realtà”. Parlando del suo mestiere ha svelato come spesso la spaventi e che le capita di “sentirsi una donna con poco talento” e di convincersi a volte che “il regista dovrebbe scegliere un’altra attrice”. Prima di congedarla regalandole un mazzo di rose, Fazio le ha chiesto “quattro cose a cui tiene particolarmente” e l’attrice ha elencato, tra le altre, “l’arrivo a tremila metri su una montagna peruviana” e “il ritrovarsi finalmente single”.



L’ultima parte della puntata ha visto l’intervento comico di Luciana Littizzetto. Ancora alle prese con l’influenza, la Littizzetto ha scherzato sull’elezione del Capo dello Stato, affermando che durante l’influenza ha visto “Giovanni Rana al Quirinale che gettava tortellini dalla finestra”. Quindi ha lanciato la candidatura di Fassino per il Quirinale, perché “si risparmierebbe sui voli di Stato, visto che basterebbe un colpo di ventilatore”. La puntata si è poi conclusa con un saluto di Neri Marcorè, che sarà con la comica piemontese nel cast di “Fuoriclasse”.

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