Annuncio decisamente a sorpresa quello che Giuliano Ferrara ha rilasciato ieri sera mentre era ospite del programma televisivo Le invasioni barbariche. Largo ai giovani come dice Matteo Renzi, ha detto il giornalista, lascio la direzione de Il Foglio. Lascerà, ha detto ancora, il posto a Claudio Cerasa ma ha promesso che continuerà a far parte “della combriccola” continuando cioè a scrivere. E’ un annuncio davvero a sorpresa questo perché come si sa Il Foglio è la creatura dello stesso Ferrara, giornale da lui fondato e diretto e che ha espresso sempre la sua singolare posizione in temini di politica e attualità. Difficile capire che impostazione avrà in futuro il quotidiano e su cosa punterà adesso il suo impegno professionale Giuliano Ferrara.



Si prevedevano botti con l’inizio della nuova stagione de Le invasioni barbariche ma così non è stato, a giudicare dai risultati sconfortanti della prima puntata quando a stare in poltrona, tra gli ospiti di Daria Bignardi, c’era stato il premier Matteo Renzi. Per questo secondo appuntamento, già dando uno sguardo sui social e al parterre di personalità ospitate, le aspettative non erano tra le migliori. E il risultato non ha tradito le pessimistiche previsioni. Non una puntata disastrosa ma sicuramente molto lontana dall’essere interessante e pregna di turning point. Colpa forse non solo degli ospiti ma anche dell’intervistatrice che commette qualche passo falso con domande un po’ sciocche e retoriche. Si parte con Giuliano Ferrara che, annientando la controparte, si lancia in un’apologia spaesante e a tratti sommaria sulle tematiche di attualità tout court. Dopo il suo congedo parte la trafila dei compassati e struggenti racconti di formazione, messi nero su bianco sui libri corrispondenti, che la Bignardi definisce spudorati per esaltare la loro immensa volontà di raccontare la cruda e unica realtà. Si passano il testimone le voci di Thuram, Dario Argento, Bastianich e Alfonso Signorini. Storie di vita ordinarie, apprezzabili per la forza della loro semplicità, ma prive di anima e spessore, tanto da sembrare, così impacchettate una di seguito all’altra, solo l’artificio moralistico e il mero strumento promozionale delle relative autobiografie fresche di stampa. L’immagine è quella della solita minestra da dare in pasto alle prime serate dei talk show e ai saggi biografici che affollano gli scaffali degli autogrill. E i social non possono che rispondere con il silenzio.



Daria Bignardi presenta gli ospiti della puntata di mercoledì 21 gennaio de “Le Invasioni Barbariche”, la seconda del 2015. La giornalista intervisterà il direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara, l’ex calciatore di Parma, Juventus e Francia Lilian Thuram, il regista Dario Argento, il giudice di “Masterchef Italia” Joe Bastianich e il direttore di “Chi” Alfonso Signorini. Il primo ospite della serata è Giuliano Ferrara, tornato a “Le invasioni barbariche” dopo 7 anni. Ferrara ha appena pubblicato il suo libro “Royal Baby” e parla del rapporto tra Berlusconi e Renzi, spiegando che Berlusconi in realtà non abbia una grande considerazione del premier, nonostante le esternazioni pubbliche favorevoli. Secondo il giornalista Renzi sta ottenendo successo perchè gli italiani desiderosi di cambiare, ma allo stesso tempo non disposti a farlo in maniera rivoluzionaria, si immedesimano in lui. Ferrara critica le ultime parole di Bergoglio, in particolare la frase del pugno contro chi insulta sua madre (con cui il Papa ha condannato gli insulti contro le religioni), apparsa fuori luogo al giornalista dopo attentati di tale portata. Ferrara si dice preoccupato dalla presenza dei musulmani in Europa che, pur non essendo tutti terroristi, hanno già mostrato di non sapersi integrare appieno.



Daria Bignardi da la parola a Silvia Layla Olivetti, l’italiana che si è convertita all’Islam e ha fondato il Movimento per la tutela dei diritti dei Musulmani. La donna sostiene di aver trovato nell’Islam tutte le risposte che non aveva ottenuto quando era cristiana e spiega che la sua religione è molto differente da quella dipinta dai giornalisti. Silvia spiega le sue difficoltà quotidiane, a partire dai suoi genitori, addolorati dalla sua scelta, e le persone che non accettano il fatto che porti il velo. Giuliano Ferrara chiude l’intervista annunciando il prossimo abbandono della direzione de “Il Foglio”, che lascerà in eredità a Claudio Cerasa.

Il secondo ospite della puntata è l’ex calciatore di Parma e Juventus Lilian Thuram, campione del mondo con la Francia nel 1998 e noto per il suo impegno sociale, che gli ha permesso di ottenere il titolo di Ambasciatore Unicef e la Legion d’Onore. Thuram ha da poco pubblicato la sua autobiografia “Per l’uguaglianza”. Secondo Thuram i terroristi sono in realtà persone disagiate, a cui non è stato insegnato che l’amore è la cosa più importante della vita, come invece è accaduto a lui. Thuram reputa errata l’uguaglianza Islam terrorismo e ricorda che nella maggior parte dei casi le vittime degli attentati sono proprio i musulmani, a testimoniare il fatto che non è la religione islamica il problema ma il comportamento dell’uomo. Vanno in onda alcune immagini in cui Marine Le Pen e Matteo Salvini inneggiano contro gli immigrati. Thuram li ritiene messaggi diseducativi e in grado di provocare altre violenze, mettendo le persone l’uno contro l’altro. L’Italia è un paese razzista? Thuram spiega di essere stato vittima di insulti razzisti negli stadi italiani, diversamente da quanto avvenuto in Francia e questo, unito alla recente elezione di Tavecchio alla FIGC dimostra che nel nostro paese ci sia ancora molta strada da fare.Il terzo ospite della puntata è il regista Dario Argento, che ha recentemente pubblicato la sua autobiografia “Paura”. Il regista anticipa alcuni temi trattati sul suo libro, tra cui l’uso di droghe (il regista ha fatto uso di droghe leggere per oltre 40 anni e anche di cocaina in determinati periodi della sua vita, e ha smesso solo a causa di problemi di asma), il rapporto con le donne e la relazione conflittuale con sua figlia, l’attrice Asia Argento, che ha diretto in cinque film, con cui attualmente non è in buoni rapporti.

In studio il giudice di Masterchef Italia Joe Bastianich, che si presenta con una benda a causa di un lieve orzaiolo all’occhio destro. Bastianich ha confermato il consumo di droghe leggere, legale negli Stati Uniti, e ritiene che l’alcool sia molto più dannoso rispetto alla marijuana. Bastianich ha confermato di aver avuto problemi con il peso in passato e di non aver avuto da giovane molto successo con le donne. Sulla presunta rivalità con lo chef Carlo Cracco, Bastianich spiega che stare fianco a fianco per così tante ore in una giornata conduce inevitabilmente a screzi. Il ristoratore ha confessato di condividere l’opinione di molti fan del programma e di aver desiderato la vittoria di Viola nella scorsa edizione del programma.

L’ultimo ospite della puntata è il direttore di “Chi” Alfonso Signorini, che ha recentemente pubblicato la sua autobiografia “L’altra parte di me”. Signorini rivela di essere stato un ragazzo molto studioso e solitario. Per quanto riguarda i rapporti con i politici, Signorini ritiene Renzi un buon conoscente mentre Berlusconi è un amico, non per questioni politiche (verso cui non ha mai avuto grande interesse) o lavorative (Berlusconi è l’editore del suo giornale) ma semplicemente per questioni umane. Signorini ha confermato la sua breve relazione con Valeria Marini e rivela di aver detto ai suoi genitori di essere omosessuale a 34 anni, poiché non voleva più tenere nascosta la sua relazione con il senatore di Forza Italia Paolo Galimberti (la relazione dura da 13 anni). Signorini è stato colpito da leucemia e non è totalmente guarito dalla malattia, che lo costringerà a sottoporsi a cure per il resto della vita, ma nonostante tutto si reputa un uomo fortunato per essere sopravvissuto alla terribile malattia, che provoca la morte di molte persone in maniera rapida. Il giornalista ha anche annunciato di non voler restare a vita alla direzione di “Chi” ma di essere intenzionato a lasciare la direzione entro cinque anni.