La puntata di ieri sera di “Che Fuori tempo che fa” è iniziata con il critico cinematografico Vieri Razzini, il quale ha effettuato un intervento avente come oggetto “le corse che hanno fatto la storia del cinema”, dai primi anni del ‘900 ad oggi. Il suo intervento è iniziato con Forrest Gump e la descrizione delle sequenze in cui Tom Hanks corre per le strade d’America, arrivando a farsi seguire da una moltitudine di persone. Quindi il critico ha citato Alberto Sordi e, tra le altre, pellicole quali “I 400 colpi” e “Il Circo”. Dopo le opere di Truffaut e Chaplin è stata la volta di un momento davvero emozionante per chi ama il cinema, perchè Razzini ha presentato del materiale inedito di Orson Welles che si pensava scomparso e che invece è tornato alla luce 7 anni fa e consistente in un film senza sonoro dove il vero protagonista è il linguaggio comico messo in scena utilizzando la profondità dello spazio. Quindi il critico ha riservato uno spazio alle corse delle donne, mostrando alcune scene di Niagara e Arianna, storiche pellicole con Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, per poi concentrarsi su diversi tipi di corse, legate a film di generi e con tematiche assai diverse tra loro. Terminato l’intervento di Vieri Razzini è arrivato il momento dell’intermezzo musicale, affidato ai Marta sui Tubi. Il brano, suonato a Brescia e più precisamente dall’interno di Palazzo Martinengo, ove è al momento visitabile la mostra sul cibo del 1600, è stato “Lu pisci spada” dell’indimenticabile Domenico Modugno. E’quindi entrato in studio Massimo Gramellini, che ha letto la settima delle sette notizie che hanno segnato la settimana che volge al termine. La notizia scelta è stata quanto appurato da Gian Antonio Stella sullo stato del sistema universitario italiano, dove nessun docente universitario ha meno di 35 anni e dove, dato definito “strano” da Gramellini, sono però talmente tante le pubblicazioni universitarie da rendere l’Italia il sesto paese al mondo nel settore. A questo punto Fazio ha aperto il collegamento con Claudio Bisio, che nella serata di ieri si trovava a Bergamo per portare in scena “Father and Son”, opera teatrale ispirata a due opere del giornalista Michele Serra. Bisio ha scherzato sul perchè sia lui il protagonista di questa trasposizione e non altri attori e ha poi descritto in breve il contenuto della stessa. Chiuso il collegamento da Bergamo, Gramellini ha letto la sesta notizia. Il direttore de “La Stampa” si è soffermato sulle ultime mosse di Draghi, che ha deciso di immettere denaro contante nell’UE e ha affermato come “stampare moneta non basta” perchè il problema è che i giovani non lavorano e se non si ha un lavoro non si possono spendere soldi che non si hanno. La notizia successiva è stata in realtà un commento ironico sull’atteggiamento tenuto da Angela Merkel agli Uffizi di Firenze, pochi giorni fa, durante l’incontro con il premier nostrano. Fazio ha quindi introdotto Maccio Capatonda, descrivendone la parabola artistica dagli inizi fino al suo primo film, dal titolo “L’Italiano Medio”, che sarà nelle sale tra pochi giorni. L’artista ha detto di “essere molto ansioso” all’idea di quella che potrebbe essere la reazione del pubblico davanti alla sua prima prova sul “grande schermo” e ha poi ammesso che con la sua realizzazione “si è concretizzato un sogno” e di “non aver visto il film, una volta terminato”. Quindi la chiacchierata è andata avanti tra alcune clip mostrate da Fazio, gli elogi di Nino Frassica e il racconto di Maccio Capatonda su come si sono svolti i “casting” per la pellicola e su come questi siano stati motivo di grande divertimento. Quindi è arrivato Herbert Ballerina ed è subito partita una divertente scena con Maccio Capatonda. Salutato Maccio Capatonda è stata nuovamente la volta di Gramellini, che ha letto altre due notizie: prima si è soffermato sull’emendamento detto “supercanguro”, spiegando che “è un super-emendamento che ha dato modo di mettere in atto un colpo di spugna su decine di migliaia di emendamenti” e ha affermato come i politici “sembrano interessati solo ai propri privilegi”. Quindi ha spostato l’attenzione sulle imminenti elezioni greche, esprimendo un esplicito plauso a Tsipras e al suo programma. Fazio a questo punto ha aperto un collegamento con il cestista Marco Bellinelli, attualmente ai box per un infortunio. Il giocatore, che ha vinto il titolo NBA coi San Antonio Spurs, ha raccontato dell’emozione per essere stato citato da Obama quando la squadra è stata ricevuta alla “White House”. Bellinelli si è detto “basito dalla grandezza della Casa Bianca” e di “aver onestamente pensato al rischio di attacchi terroristici”. Chiuso il collegamento con Bellinelli, Gramellini ha letto la seconda notizia della serata, consistente nel fenomeno che sta imperversando sul web, con il popolo della rete che alle “Quirinarie” de “Il Fatto Quotidiano” propone Magalli come candidato al Quirinale. Il vicedirettore de “La Stampa” ha però citato Amato come probabile prossimo inquilino del Quirinale e poi, dopo una carrellata dei vari nomi che stanno circolando in questi giorni ha proposto scherzosamente Bellinelli, prima di chiedersi se alla fine non verrà eletto davvero Magalli. La lettura della prima notizia è stata preceduta dall’ingresso in studio di Teo Teoccoli, scelto come inviato del programma per l’ormai vicino Expo. L’artista è entrato accompagnato da “Il ragazzo della via Gluck” di Celentano e ha raccontato un simpatico aneddoto su un’imitazione del cantautore. Quindi, descrivendo quanto visto nei cantieri dell’Expo, ha affermato che “probabilmente entro due anni sarà tutto pronto” e ha scherzosamente descritto il suo giro all’interno dei cantieri. Fazio ha quindi mandato in onda il servizio integrale, della durata di pochi minuti. Dopo un fallito tentativo di ricollegarsi con Claudio Bisio, Gramellini ha chiuso la puntata leggendo la prima notizia della settimana e ha dato vita a un toccante monologo relativo alla sconvolgente scoperta fatta dagli inquirenti di Cosenza, che hanno portato alla luce come alcune donne, con la complicità di appartenenti alle strutture sanitarie, abortivano anche a gravidanza ormai agli sgoccioli o addirittura lasciavano morire i figli appena partoriti per truffare le assicurazioni. Gramellini ha criticato la campagna antiabortista che “Il Giornale” ha lanciato sull’onda di tutto ciò.