“Sei mai stata sulla luna?” è forse la domanda che vorremmo sentirci porre proprio tutte, nel bel mezzo di un appuntamento romantico. Se poi a rivolgercela fosse un sex symbol alla pari di Raoul Bova, non ci sarebbe certo ragion che tiene. Palpitazioni e occhi a cuoricino, giusto? Ecco, proprio quella dose di carica in endovena che, tuttavia, l’ultimo film di Paolo Genovese non riesce esattamente a trasmetterci. In sala dal 22 gennaio, infatti, Sei mai stata sulla luna? vanta un cast di tutto rispetto, con alcune fra le più celebri figure del panorama italiano. Da Raoul Bova, appunto, alla bella Liz Solari, con Giulia Michelini, Neri Marcorè, Sabrina Impacciatore, Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi, Nino Frassica e Paolo Sassanelli, ben 119 minuti di film in grado di raccontare una storia tanto affascinante quanto… noiosa. 

Con le musiche originali di Maurizio Filardo, e l’inedito omonimo di Francesco De Gregori, Sei mai stata sulla luna? si presenta come un film positivamente corale, capace di attrarre lo spettatore in un mood rilassato (ma eccessivamente) e sfizioso quale quello di una campagna tanto semplice e genuina da conquistare anche i cuori dei più freddi e cinici modaioli di città. La sceneggiatura firmata Genovese, Rosella, Calderoni, ci introduce nel mondo frenetico del giornalismo di alta moda in compagnia dell’affascinante e preparata Guia (Liz Solari), trentenne in carriera, caporedattrice di un magazine di lusso, divisa lavorativamente tra Milano e Parigi. 

Tutto le sembra andar per il meglio, con tanto di promozione e matrimonio in vista, finché l’imprevisto non la richiama alla più semplice realtà; la scomparsa della prozia, infatti, la costringerà all’ereditare un vecchio casale di campagna, sperduto fra le colline pugliesi. Dovendosene personalmente occupare, col bieco intento di venderlo per trarne l’ulteriore guadagno, Guia si imbatte con la più inaspettata vita di campagna, con tanto di fascino della natura a farle da cornice. Quando poi i suoi occhi incontreranno quelli di Renzo (Raoul Bova), giovane fattore del posto, anche il cuore le suggerirà che forse oltre alla carriera c’è qualcosa in più…

Una commedia sentimentale con tutti i propositi necessari a diventare una produzione cinematografica italiana tra le più meritevoli, tuttavia perde di qualità a causa di una narrazione talvolta poco avvincente e purtroppo spesso lenta. Una fotografia mozzafiato, calda e abilmente capace di trasmetterti quella voglia di estate raccontata anche nel film, si mischia però con una prolissa sinossi dall’incerto finale. Se in fatto di recitazione non si possa dir altro che “Complimenti!”, quello che ahimè pare proprio non convincere stavolta è proprio la base della grande piramide cinematografica: il linguaggio! 

Sei mai stata sulla luna? corrisponde perfettamente al film rosa capace di rilassarti dopo una giornata intensa di lavoro, ma solo se per gustartelo puoi metter da parte i tacchi a spillo, e dire “sì, lo voglio!” a un paio di comode babbucce, con tanto di calice di vino rosso alla mano. Se allora mi si rivolgesse la più pratica delle domande, pari a “Ma tu, al cinema, pagheresti per un film di questo tipo?”, ecco allora direi di no perché, lo ammetto, Paolo Genovese stavolta ha firmato una delle ninnananne migliori di sempre. Sei mai stata sulla luna? ti fa certo sognare, ma solo grazie al potere felicemente assopente di cui può vantarsi. Ma se io invece volessi passare una seratina vivace, con qualche amico, nel cinema più vicino? In questo caso aria!, via!, via da questa pellicola. D’altronde di titoli ce ne son tanti e (a meno che non desideriate purissimo relax al 100%) questo non fa proprio per voi. Unici punti forti (o quasi) il duo di baristi amici-nemici Delfo (Sergio Rubini) e Felice (Emilio Solfrizzi), capaci di vivacizzare un poco quei punti (troppi) morti in cui le palpebre rischiano il cedimento. 

Insomma, Sei mai stata sulla luna? va bene solo solo se in tuta e sul divano. Peccato, perché con un cast del genere ci si aspettava ben altro. Aggettivo più appropriato? Appena appena carino. Mi spiace.