Stasera va in onda su Cielo il film The Beliver. Presentato con successo al Sundance Festival, e al Noir in Festival, è una pellicola di cui discutere, sia per il contenuto contraddittorio, sia per il modo in cui è raccontato. Se non fosse la vera storia di Danny Balint, o almeno così dicono, sarebbe troppo provocatorio per essere vero. Danny è un brillante studente ebreo, ma è anche un violento antisemita. La paradossale contraddizione in cui vive arriva al culmine quando gli viene chiesto di mettere una bomba in una sinagoga. In realtà sarà lui ad andare in corto circuito. Ecco il trailer del film 



Questa sera va in onda su Cielo il bellissimo film The Believer. La pellicola, diretta da Henry Bean e scritta con la collaborazione di Mark Jacobson è tratta da un’opera teatrale scritta dallo stesso Bean. Il film narra fatti biografici e vicende personali ispirati alla vita di Daniel Burros, membro attivo dell’American Nazi Party, antisemita convinto seppure sia stato circonciso e cresciuto secondo le tradizioni ebraiche della famiglia. Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival del 2001 e il Gran Premio al Moscow International Film Festival del 2001. Tuttavia gli incassi furono scarsi: il film ottenne 416.925 dollari, con un budget di 1.8 milioni di dollari ma venne comunque acclamato dalla critica. Ecco il video del celebre discorso sullantisemitismo:



La prima serata di Cielo è all’insegna del cinema impegnato. Il canale trasmette infatti “The Believer”, pellicola di ormai 14 anni fa, trasposizione di un’opera teatrale, scritta da Henry Bean, che fu anche dietro la macchina da presa di questo film, ispirata alla vicenda di un membro dell’American Nazi Party e che ha ottenuto il “Gran Premio della Giuria” al “Sundance Film Festival” del 2001. Ecco la trama. Danny Balint (Ryan Gosling) è un giovane che ha abbracciato l’ideologia neonazista e che vive nella periferia di New York. Un giorno partecipa a un incontro di militanti di estrema destra. Qui cattura l’attenzione di Curtis Zampf (Billy Zane) con un’arringa sul concetto di razza e a difesa delle leggi promulgate dai nazisti. Nessuno sembra dargli retta, tranne Curtis, il capo del gruppo. Danny arriva alla conclusione che un’azione dimostrativa efficace sarebbe quella di freddare un alto dirigente di una banca, di nome Ilo Manzetti (Henry Bean) la cui unica colpa è quella di essere ebreo e Curtis decide di aiutarlo economicamente. Una sera Danny è però protagonista di una rissa con due uomini di colore. Ritrova subito la libertà grazie a Carla (Summer Phoenix), giovane con cui ha intrecciato una relazione sentimentale, ed è in questa sequenza che per la prima volta Danny ha una visione di lui ragazzino che in un istituto scolastico ebraico discute di questioni di fede con il suo insegnante di religione. Uscito dal carcere, viene avvicinato da un giornalista del “New York Times”. Nel corso del colloquio il giornalista lo mette al corrente del fatto che sa tutto delle sue origini ebraiche. Danny è sconvolto e minaccia di suicidarsi se la notizia dovesse finire sui giornali. Si reca quindi da Curtis, il quale lo spedisce da altri adepti alla causa neonazista per preparare l’omicidio del dirigente di banca e per approfondire la conoscenza del nazismo e della questione ebraica. Danny e gli altri vengono però arrestati per l’aggressione a dei commercianti ebrei. Come pena alternativa i giovani neonazisti sono costretti a partecipare a un incontro con alcuni sopravvissuti allo sterminio nazista. Durante questo incontro i ragazzi hanno un atteggiamento sprezzante e Danny se ne va quando alcuni sopravvissuti, davanti alle critiche da lui mosse a un loro compagno di prigionia che non aveva fatto nulla davanti a un soldato nazista che aveva ucciso il suo figlioletto, gli dicono che anche lui non avrebbe reagito. Questo episodio lo segna profondamente, tanto che si ritroverà a riviverlo mentalmente più volte, ora nella parte del carnefice, ora nella parte del padre del bambino. Nel frattempo, dopo un fallito attacco a un luogo di culto ebraico, riprende a pianificare l’omicidio di Manzetti. Una notte, insieme a un altro componente del gruppo di Curtis, di nome Drake (Glenn Fitzgerald) cerca di uccidere l’uomo. Il tentativo va a vuoto e Drake capisce che quello che ha davanti è un ebreo: i due hanno una colluttazione, al termine della quale Danny gli spara e poi scappa, certo di averlo ammazzato. A questo punto Curtis dà vita a unassociazione di estrema destra legale e Danny si occupa di ottenere finanziamenti. La sua esistenza è però sempre più tormentata a causa del suo riavvicinamento alla propria religione d’origine, causato dall’incontro con un ex compagno di scuola. Daniel sembra riscoprire la propria vera identità, ma va incontro a dei problemi quando nel corso di una preghiera paragona il nazismo al sionismo e finendo per picchiarsi con alcuni dei presenti. Poche ore dopo, durante un incontro con esponenti del neofascismo locale, viene verbalmente aggredito per aver esortato chi odia gli ebrei ad amarli, perché, afferma, odiare qualcuno finisce per rafforzarlo. Quanto da lui espresso non viene capito e viene cacciato dalla riunione. Nonostante ciò Danny decide di piazzare un ordigno nella sinagoga del suo quartiere, programmando l’esplosione durante la funzione serale del sabato. Tuttavia, proprio la mattina di sabato, i mezzi d’informazione diffondo la notizia dell’uccisione di Manzetti: tutti sono convinti che il responsabile sia Danny, ma in realtà è stato Drake, che era stato solo ferito nella colluttazione. Danny è in preda al rimorso e alla fine va in sinagoga e salva la vita a tutti i presenti, avvertendoli dell’esplosione imminente. Lui non esce, deciso a porre fine a un’esistenza ormai divenuta impossibile e prima di morire si vede ancora nella scuola ebraica, ma stavolta in una situazione diversa, con lui ormai adulto.