Nella puntata di stasera de “Le Invasioni Barbariche”, il fortunato talk condotto da Daria Bignardi, in cui si alternano interviste a personaggi di spicco e di costume della società italiana e non, sarà ospite il giornalista Rai Bruno Vespa. Nato a L’Aquila il 27 maggio del 1944, Vespa iniziò il suo percorso da giornalista a soli 16 anni nella redazione aquilana de “Il Tempo” e iniziò la sua collaborazione con “Mamma Rai” due anni dopo su segnalazione del parlamentare Lorenzo Natali, che lo definì come un ragazzo “dall’eccezionale talento”, all’allora direttore generale della tv di Stato Ettore Bernabei. Classificatosi in prima posizione a un concorso per telecronisti, fece richiesta per occuparsi di tennis, ma fu inserito nella redazione del telegiornale, di cui divenne anni dopo inviato speciale.
Tra i suoi maggiori scoop in qualità di inviato si ricordano l’annuncio in diretta del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, e la rivelazione che la strage alla stazione di Bologna avvenuta nell’estate del 1980 non era stata causata da un incidente come si sospettava nei primi frangenti, ma era frutto di una bomba. Dal 1990, per tre anni, Vespa esercitò la funzione di direttore del Tg1, o “Telegiornale Uno”, come ama chiamarlo il diretto interessato in onore alla tradizione. Il più grande successo di Bruno Vespa, è però “Porta a Porta”. Il programma, nato inizialmente come un talk d’approfondimento politico, negli ultimi anni ha allargato il proprio campo d’interesse anche alla cronaca e allo spettacolo. “Porta a Porta” è a oggi una delle trasmissioni più longeve della televisione italiana, e a sottolinearne l’influenza nella vita politica, rimane tuttora impressa la frase dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che la definì “il terzo braccio del Parlamento”. Le puntate “storiche” del programma, in quasi vent’anni di storia italiana e mondiale sono innumerevoli ma, nell’immaginario collettivo, rimangono indelebili la telefonata in diretta di Papa Giovanni Paolo II, il contratto con gli italiani firmato da Silvio Berlusconi sul celeberrimo tavolo di ciliegio, e le tante trasmissioni sui casi di cronaca nera più scottanti, a partire dal delitto di Cogne, con tanto di ricostruzioni della scena del crimine con quelli che sono diventati ormai il marchio di fabbrica del conduttore e di “Porta a Porta”: i plastici.
Oltre che per la sua attività televisiva, Bruno Vespa è noto e apprezzato anche per le sue doti di scrittore; il giornalista è solito pubblicare mediamente un libro di cronaca politica all’anno, in cui i protagonisti della vita istituzionale italiana rilasciano dichiarazioni in esclusiva sui temi più importanti del momento. Tra i titoli di maggior successo di Bruno Vespa vi sono “Storia d’Italia. Da Mussolini a Berlusconi”, pubblicato nel 2004, “L’amore e il potere” edito nel 2007, “Il Palazzo e la Piazza” del 2012, e l’ultimo “Italiani voltagabbana. Dalla Prima Guerra Mondiale alla Terza Repubblica sempre sul carro dei vincitori”. Oltre alla passione per il giornalismo vissuto sul campo e per la vita politica e i suoi retroscena, Bruno Vespa vive di molte passioni. Tra quelle più importanti vi sono quella per i vini, coltivata con la realizzazione di una produzione vinicola personale, quella sportiva, più precisamente calcistica, che si traduce nella fede per la Juventus, e quella per l’opera lirica.
Il giornalista è molto legato a L’Aquila, sua terra d’origine, e ha molto sofferto nel 2009 in seguito al devastante terremoto che ha sconvolto la vita dei suoi concittadini, distruggendo i luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza. Per quanto sia stato più volte accusato, da diverse fazioni politiche, di non essere imparziale durante la messa in onda delle sue trasmissioni, la professionalità e la competenza di Vespa non sono in discussione, e il successo in termini di audience di Porta a Porta, conferma la capacità del conduttore di captare e interpretare le esigenze di un pubblico sempre più complicato da fidelizzare visto il bombardamento mediatico a cui si è sottoposti giornalmente. Bruno Vespa è sposato con il magistrato Augusta Iannini, e ha due figli, Federico e Alessandro. Ad oggi è unanimemente considerato uno dei maggiori esponenti del giornalismo italiano, e durante la sua intervista a “Le Invasioni Barbariche” non sarà difficile ascoltare quegli aneddoti riguardanti la storia d’Italia che il giornalista è solito dispensare.