Nella puntata di giovedì 29 gennaio 2015 della trasmissione di approfondimento di Rai Due, Virus Il contagio delle idee condotta da Nicola Porro, il tema centrale della serata è quello relativo alle elezioni del Presidente della Repubblica. Gli ospiti di serata sono Matteo Richetti del Partito Democratico, Annalisa Chirico, il giornalista Tommaso Cerno ed il docente universitario Paolo Becchi. Dopo un servizio che presenta i possibili scenari delle elezioni per il Presidente della Repubblica, il democratico Richetti annuncia e conferma che nel proprio schieramento si è arrivati alla decisione di prevedere come proprio candidato Sergio Mattarella. La Chirico rimarca come questa decisione metta a forte rischio il patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi con il primo che pare abbia detto al secondo il classico prendere o lasciare. Linviato della trasmissione a Roma, riesce a trovare ed intervistare Maria Stella Gelmini la quale sottolinea come Forza Italia sia delusa dal comportamento di Renzi in quanto pare stia cercando un supporto da parte di Sel e dei tanti fuoriusciti dal Movimento Cinque Stelle. Inoltre, la Gelmini sottolinea come nonostante Fitto, il leader di Forza Italia resta saldamente Berlusconi. In collegamento cè Cerno che sottolinea come la scelta da parte di Renzi verso Mattarella sia in contraddizione da quanto professato in passato dal Partito Democratico ed in particolare dal proprio leader, rimarcando le reazioni che nel 2013 si sono avute quando Bersani aveva portato avanti il nome di Marini. Richetti fa presente come adesso il nome di Mattarella abbia un senso ma Cerno non è daccordo facendo presente che qualora la proposta fosse arrivato ad esempio da Stefano Fassina, essa sarebbe stata scartata in pochi attimi.
Viene mandata in onda una vecchia intervista rilasciata da un giovane Mattarella realizzata alcuni giorni dopo che la mafia aveva fatto assassinare suo fratello che allepoca era il presidente della Regione Sicilia. In studio cè anche Luigi Bisignani il quale sottolinea come Mattarella sia stato un uomo politico che si è speso tantissimo nella lotta contro la mafia ed allo stesso tempo è stato un democristiano con ideologie tendenti al centrosinistra che nel 1990 ebbe un duro scontro proprio con Berlusconi per la cosiddetta legge Mammì. Quindi per Bisignani il nome di Mattarella è una sorta di schiaffo che Renzi ha voluto dare a Berlusconi. Per Bisignani, Renzi ha comunque un nome che potrebbe tirar fuori alla quinta o alla sesta votazione nel caso Mattarella non dovesse farcela. Una ipotesi che Richetti smentisce rimarcando come per il momento Renzi non abbia nessun piano B. Per Bisgnani, Renzi è un nuovo Berlusconi però animato da maggior cattiveria mentre la Chirico si chiede se saltando il cosiddetto patto del Nazareno, Renzi sia in grado ugualmente di portare avanti le riforme con Sel e i fuoriusciti del Movimento Cinque Stelle. Richetti ribadisce che dietro la scelta di Mattarella non vi sia nessuna operazione politica ma sia stato semplicemente scelto il nome sul quale cè stata una convergenza totale da parte del Pd. In collegamento cè anche il professor Paolo Becchi secondo il quale sia in atto una partita a scacchi tra Renzi e Berlusconi.
Viene quindi mandata in onda un servizio incentrato sulla figura di Romano Prodi che nel 2013 è stato vittima dei cosiddetti 101 franchi tiratori e che nelle ultime ore aveva dichiarato di non voler essere motivo di divisioni interne al Pd. Becchi parla delle scelte fatte dal Movimento Cinque Stelle che per le prime tre votazioni farà convergere i voti di cui dispone su Imposimato e dalla quarta in poi cè ampia libertà da parte dei deputati e senatori pentastellati di prendere la decisione migliore secondo la propria opinione. Richetti fa presente come il comportamento da parte del Movimento Cinque Stelle ha ribadito la distanza che cè tra i due schieramenti politici mentre secondo Cerno, Berlusconi sia rimasto completamente spiazzato dalla scelta fatta da Renzi in quanto riteneva che praticamente Mattarella dovesse essere il piano B ossia il nome per trovare una mediazione tra i due schieramenti.
Intanto, l’inviato a Roma della trasmissione continua a incontrare deputati e senatori di vari schieramenti che propongono le proprie impressioni sul nome di Mattarella e soprattutto provano ad immaginare i possibili scenari che si andranno a creare. Per Becchi con l’addio di Napolitano si è chiuso un capitolo politico per darne vita ad uno nuovo nel quale il Presidente della Repubblica avrà meno potere e tutto sarà incentrato intorno alla figura del Premier. Richetti rispondendo ad una domanda sul comportamento di Civati sottolinea come lui debba far chiarezza prima ancora con se stesso visto che è contemporaneamente sostenitore ed oppositore del Governo mentre Cerno rimarca come in Italia non vi sia alcun effetto Tsipras visto che il partito che lo appoggiava ha intorno al 3% dei voti.
Viene mandata in onda una intervista realizzata a Sergio Cofferati, da poco uscito dal Pd per le vicende relative alle primarie del Pd in Liguria e quindi rubrica di Vittorio Sgarbi ed intervista finale a Francesca Amfithheatrof.
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