uscito nelle sale cinematografiche proprio il giorno di Natale e già i bimbi di ogni dove (o forse gli ex adolescenti che hanno letto il libro da cui questo amabile racconto è tratto) sono entusiasti all’idea di poterlo conoscere per davvero. Lui è l’orso Paddington, che, dai produttori di Harry Potter (e, nota positivissima, si vede), arriva al cinema per intrattenere grandi e piccini con l’aiuto di un morbido sorriso e di tanta tantissima marmellata di arance.
Un film che davvero ti fa sognare, perché capace di divertire nel modo più semplice e genuino del termine, senza tuttavia annoiare, né tantomeno apparire banale. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore britannico Michael Bond, e adattato abilmente per lo schermo dalla coppia Hamish McColl e Paul King – è proprio quest’ultimo a dirigerlo – Paddington narra delle disavventure di un piccolo orsetto peruviano sbarcato da “fuggiasco” nella città di Londra, poiché il suo rifugio tra gli alberi, oltre Oceano, è andato fatalmente distrutto da un terremoto seguito a un’eruzione vulcanica.
Così, con tanto coraggio e il cuore a pezzi, Paddington seguirà il consiglio dell’amatissima zia, cercando la sua fortuna nella capitale britannica dove, come i bimbi all’epoca della Prima guerra mondiale, con un cartellino al collo, non attenderà altro che di esser “adottato”.
Con un cast eccezionale che vede impegnato in una recitazione superba Hugh Bonneville, Sally Hawkins, Julie Walters, Jim Broadbent, Peter Capaldi e Nicole Kidman, stavolta nei panni della cattivissima “Crudelia” della situazione, la versione cinematografica di Paddington ha iniziato a prender forma in Costa Rica più di un anno fa, nell’aprile 2013. Poi il tutto è proseguito nella fotogenica e romantica atmosfera britannica, tra Londra e dintorni.”51 giorni di riprese in tutto, tra gli studios di Elstree e Leavesden, dove sono stati riprodotti con dovizia di particolari la maggior parte degli interni che vediamo nel film”, racconta David Heyman, produttore (anche e non solo degli ultimi 8 Harry Potter).
La vita dell’orsetto Paddington, tuttavia, nasce ben 56 anni fa, con una serie di racconti firmati dal bravo Bond, come già detto, capaci di raggiungere oltre 35 milioni di copie vendute e un numero di traduzioni superiore alle 40 lingue. “Quando di recente ho riletto le avventure di Paddington, le ho trovate molto divertenti. Mi hanno fatto ridere ma anche commuovere. In fondo, Paddington rappresenta una storia universale; quella di un’anima alla ricerca di una casa, una storia in cui ognuno di noi può identificarsi”, prosegue, Heyman.
Sì, perché arrivato in quel di Londra, l’orsetto Paddington dopo tanta attesa, finalmente, una casa la trova. Gli aprono il cuore i Brown, una colorata famiglia normale, che con la new entry di un orsetto sotto il proprio tetto, tuttavia, inizierà a diventare considerabile come… decisamente stramba, ma pur sempre dolcissima. Non solo romanticismo e divertimento, ma anche tanta suspense e un pizzico di paura fanno di Paddington un film per tutti, da non perdere assolutamente, nemmeno se si è grandi e troppo seri, nemmeno se non si hanno figli o nipoti da accompagnare al cinema.
Doppiato in Italia dall’eclettico Francesco Mandelli, il pelosetto Paddington è davvero ciò che, in fondo o in superficie, siamo e sempre saremo anche noi: degli uomini con un cuore che desidera tanto, con una vita frenetica, divertente e zeppa di imprevisti. E sempre in cerca di una meta, che in fondo sappiamo essere casa.
E allora, solo grazie, e chapeau agli Inglesi perché la loro quasi “fastidiosa” e imperfetta perfezione in tutto ciò che li riguarda trapela anche e soprattutto da pellicole come questa. Bellissima.