Bellissimo omaggio per la redazione di Charlie Hedbo con tanto coraggio e sicuramente il cuore infranto per i momenti vissuti in questa settimana in Francia. Tutti sono uniti intorno a questa tragica vicenda, sperando che non accadano mai situazioni del genere a turbare la vita quotidiana di tutte le persone nel rispetto della libertà di espressione e di quella della parola ma più in generale della vita. Riposate in pace angeli, non vi dimenticheremo.



Martina Levato ha 23 anni e studia alla Bocconi, Alexander Boettcher ha 30 anni ed è un patito del corpo. Un amore fatto di strane situazioni, Alexander vive la passione clandestinamente perchè ha una moglie. Rimangono lontani un estate e Martina tenta il suicidio. Vivono il loro rapporto all’oscuro da tutti in un appartamento. La ragazza tenta di evirare un collega di università che dice l’aveva provata a molestare. Martina continua a sentirsi con l’ex del liceo Pietro che è a Boston. Lui le consiglia di lasciare Alexander dopo che lei racconta tutte le malate situazioni vissute con l’amante. Poco dopo Alexander manda un sms a Pietro chiedendogli di allearsi contro Martina. Il ragazzo manda il messaggio alla 23enne. Quando Pietro torna a casa per le vacanze di Natale lei compie la sua vendetta, vede in lui un soggetto che ha provato a intromettersi nella situazione. Martina aggredisce con l’inganno Pietro tirandogli un secchio d’acido muriatico in faccia. Alexander si presenta con un martello, il ragazzo viene fermato dal padre di Pietro. Martina fugge, ma viene rintracciata. Pietro rischia di perdere un occhio e l’olfatto, riportando uno sfregio permanente. Vengono raccontati i fatti con il solito distacco intelligente e l’attenzione di chi vuole raccontare al pubblico solo quello che è accaduto senza giudicare. Il Professor Picozzi spiega la situazione dal punto di vista psichiatrico, coppie simbiotiche che diventano una sola cosa e ogni elemento esterno porta a un disagio. In passato anche con la perizia psichiatrica si sono ritenute le coppie comunque colpevoli. Pietro è ricoverato spiega Remo Croci da Milano, ha riportato ustioni di terzo grado su tutto il corpo soprattutto sul viso e ricorda tutto. Ha subito diversi interventi e altri ne subirà. Non gli hanno permesso di vedersi allo specchio, parla l’avvocato del ragazzo, Paolo Tosoni:Pietro è ricoverato al centro grandi ustioni del Niguarda. Ha subito l’intervento all’occhio destro e per la ricostruzione della narice, sono andate bene. La funzionalità della vista e dell’olfatto i medici sono riservati. Escludo pienamente che sia parte di un triangolo. Ha avuto al liceo una storia con questa ragazza, qualche scambio di sms risalenti nel tempo e la sintesi ci porta a conoscenza di questo rapporto con questo ragazzo. Rapporto che il mio assistito riteneva malsano, ha detto che sembrava meglio lasciare perdere. Si era scusato a novembre di aver detto questa cosa. A Natale le ha mandato gli auguri. Non emerge rapporto di stalker o qualsiasi tipo di movente. L’unico se si può parlare è questa ”intrusione” di lasciar perdere questo rapporto“. 



Leggera digressione su Elena Ceste. Il marito Michele Buoninconti ha passato il primo Natale senza la moglie ed è stato un evento sicuramente molto pesante. Lunedì ci sarà l’autopsia e poi il corpo sarà finalmente riconsegnato alla famiglia per i funerali. Michele rimane tra gli indiziati. Continua a parlare Ester la mamma di Massimo Bossetti, che continua a raccontare momenti di dolori e una vita trasformata dopo quanto accaduto il giorno dell’arresto del figlio. Un figlio che è stato arrestato e non vede più il verde ormai da sei mesi, solo cemento racconta la madre. La famiglia continua a considerarlo innocente al 100%, però il Dna mette in difficoltà Massimo.



Ilaria Cavo parla anche delle altre ipotesi in atto. Probabile che ci sia un concorso morale, qualcuno potrebbe aver spinto Veronica contro il proprio figlio. La prossima settimana sarà decisiva perchè riprenderanno gli interrogatori e ci sono tre attenzionati. Non ci sono telefonate di rilievo fatte da Veronica, ma c’è traffico dati e per capire qualcosa servono le risposte dei server dagli Stati Uniti. La Procura fa una prova di resistenza, analizzerà tutte le altre telecamere. Il papà di Veronica la difende, è stato ascoltato da Quarto Grado il papà non mostra il volto è di spalle: “Sono nell’ombra. Ho visto mia figlia in carcere tre volte, mi ha detto che è innocente. L’ultima volta ho provato a chiederle se nasconde qualcuno, lei mi ha risposto che non poteva nascondere niente dopo che era stato ucciso il figlio. E’ mia figlia, non posso credere che ha fatto un gesto del genere. In carcere sta andando a morire, perdendo più di un chilo a settimana ma vuole lottare per capire chi è stato. Davide non crede? Ognuno è libero, io credo a mia figlia e mi aspettavo qualcosa di diverso da Davide. Io lo stimavo. Non so come reagirà al muro di Davide. Io come padre posso dirle che non l’abbandonerò mai di fronte a qualsiasi sia la sua decisione. Speravo di portarla a casa dopo le udienze, invece non è stato così. Una mamma non coprirebbe l’amante per l’uccisione del figlio. In carcere sta rannicchiata sotto le coperte, solo quello, non fa niente. Le lacrime sono troppe. Le manca tantissimo l’altro figlio, pensavo che Davide glielo portasse invece. Mi ha chiesto che ogni 29 vado a portare un bel mazzo di rose bianche per Loris con un segno particolare che qualcuno riconoscerà, le rose di mamma Veronica che non lo dimentica mai“. E’ di sicuro impatto la testimonianza del padre che è reale, viva e si sente dalla voce rotta di un uomo distrutto dalla scomparsa del nipote. A breve ci sarà l’ultima parte dell’intervista a Ester, la madre di Massimo Bossetti.

Parla la sorella Antonella Pannarello: “Ero felice che mia sorella avesse la sua vita. Dire che io sono gelosa assolutamente no. Era un anno che con Veronica non ci parlavamo, era un rapporto di amore e odio. Io non parlo a mio padre, da un pò che non succede. Questa vicenda non ci riavvicinerà. So che si sono sempre voluti bene, hanno avuto i loro problemi ma si sono sempre voluti bene. All’inizio qualcuno della famiglia non voleva questa unione. Non mi sento pronta per andare in carcere da mia sorella. Posso sembrare la sorella cattiva, vorrei dirle che se sa qualcosa deve dirlo per fare giustizia per Loris“. Abbate sottolinea: “Questa donna parla dando delle sensazioni. Su quali basi la Procura ricavano l’indole malvagia? Lo dicono le telecamere? Non è che l’indole malvagia si va a ricavare alla fine del percorso investigativo o il giudice parte da un presupposto di colpevolezza“. Si parla anche della posizione di Orazio Fidone, il cacciatore che ha ritrovato il corpicino del bimbo. Simone Toscano, dal posto, racconta come è stato rinvenuto il cadavere del piccolo Loris. Lo spettatore ha tutti gli elementi per giudicare, farsi un’idea su quanto accaduto. La sensazione netta ed evidente è che Quarto Grado provi a dare delle spiegazioni ragionando in maniera intelligente e non solo per raccontare la notizia che è già ben nota. Si prova a capire cosa sia accaduto davvero quella tragica mattina. Non è stato trovato alcun Dna sotto le unghie del bambino, non si sarebbe difeso. Si spiega che è possibile anche che il bimbo non sarebbe riuscito ad arrivare contro l’aggressore, l’accusa fa anche leva sul fatto che il bimbo potrebbe non essersi difeso perchè incontro alla madre. Parla anche l’avvocato di Davide, Daniele Scrofani Cancellieri: “Davide è aperto di fronte a questa vicenda. E’ evidente che una risposta che non combacia di natura oggettiva lo fa sbandare. E’ evidente che la signora non ha accompagnato il bambino a scuola. Davide si pone la domanda del perchè sia arrivato un evento così tragico nella sua vita. Si è affidatto a me perchè vuole arrivare alla verità. C’è l’offerta del Sindaco di Vittoria di dargli un’opportunità per non farlo allontanare dall’altro bambino“.

Antonella Stival, zia di Davide, è l’unica a difendere Veronica Pannarello: “Una madre così adorabile non può uccidere il figlio. Io la conosco da tempo. Loris non dava confidenza a nessuno, non era un bambino che si fidava di chiunque si avvicinava a lui. Anche con me era così, quando lo vidi per la prima volta mi sono avvicinata per accarezzarlo lui stava fermo e non rispondeva senza guardarmi in faccia. Veronica gli disse che ero la zia Antonella e lui mi guardò. Aveva un camion e ci giocava facendo dei suoni onomatopeici e poi mi guardava facendo dei sorrisi. A un certo punto cominciò a parlarmi e mi disse che voleva portare il camion col suo papà. Se c’è un colpevole penso si debba cercare dentro le conoscenze del bambino, non so chi tra gli amici, nella famiglia, gli amici che praticavano quella casa. Io ho chiesto di incontrare Veronica, la voglio abbracciare e dirle che credo nella sua innocenza e ci credo fermamente. Il giorno che è stato trovato il corpo l’ho vista straziata e poi l’ho vista a casa sua buttata sul divano, una donna finita. Pensava al funerale e che voleva tanti palloncini bianchi e che voleva piangere sul corpo di suo figlio. Non credo che ci sia un complice dietro“. La ricerca va avanti analizzando anche quello che i vicini possono aver visto, sicuramente Quarto Grado cerca con perizia di portarci al centro di quella che possiamo definire una tragedia. La domanda è una: la donna avrebbe potuto fare tutto da sola in 36 minuti? La vicina di casa Giuseppa Burrafato conferma in parte la deposizione della donna, come il rumore dell’aspirapolvere. Veronica litigava spesso con il suo primogenito Loris, dando il via alle chiacchiere nel condominio ma quella mattina nessuno aveva sentito niente. Carmelo Abbate sottolinea: “Fino a Natale ho predicato prudenza, se questi sono elementi io difendo Veronica finchè non arrivino elementi nuovi. La dinamica della Procura non mi convince per niente. Nessuno sente o vede niente. Secondo la Procura lei fa un sopralluogo dove butterà il cadavere e poi commette l’omicidio nel luogo più pericoloso. Siamo sicuri che un giudice può condannare per questi elementi“. Barbara Palombelli invece la pensa in maniera opposta accostando il caso a quello di Annamaria Franzoni: “Lei dice che ho portato il bambino a scuola, ma non c’è mai andato. Che devo ipotizzare che l’ha lasciato per strada? E’ una colpevolezza grave, ma che scherziamo? A otto anni lasci un bambino in mezzo alla strada. Questa sarebbe una difesa. Può coprire un complice, non lo so, ma una madre sa benissimo se ha portato a scuola un bimbo“. Parole che invitano a riflettare da entrambe le parti, difficile ovviamente avere la verità in mano ma interessante ascoltare due parti contrapposte. Lopsichiatra Picozzi sottolinea: “Probabilmente pensavano che la donna crollasse, il dubbio che mi rimane deriva dal comportamento del marito. Di solito i mariti perchè hanno lasciato i bambini tendono a prendere le difese dei bambini. L’ha scaricata subito“. L’avvocato della difesa sottolinea Villardita: “Il processo ci sarà. E’ impossibile che in 13/14 minuti, dobbiamo escludere dei periodi di tempo per scendere, salire e per le pulizie. Rimangono cinque minuti per l’omicidio, non ci siamo“. Lunedì ci sarà un nuovo vertice in Procura a Ragusa e si pensa a un complice ci svela Ilaria Cavo per portarci anche al centro di quello che sarà l’immediato futuro, la notizia di stasera sono tre piste privilegiate. Ci sottolinea la Cavo: “Ci sono tre soggetti sospettati. Il particolare importante è il percorso per andare dal canalone all’ultima telecamera, quegli 11 minuti dove è andata? E’ andata a casa di qualcuno? La Procura aspetta i dati del traffico di internet. Quando è stato gettato nel canalone il bambino era deceduto da 10 minimo e 30 massimo minuti“.

Ilaria Cavo racconta il percorso fatto da Veronica Pannarello, nel tragitto la donna potrebbe aver gettato lo zainetto di Loris. Si potrebbe essere disfatta di questo a Donna Fugata dove non sono stati sequestrati i cassonetti. Ci sono diverse auto scure, può essere sollevato il dubbio. Gli inquirenti sono convinti che la donna quella famosa mattina non abbia portato Loris a scuola, la prova deriva dalle telecamere che percorrono un altro percorso. Una vigilessa ha dichiarato a verbale di aver visto la donna fuori dalla scuola questo il giorno dopo, ma poi ribadirà di non essere sicura e di non aver visto Loris. Si analizza poi con grande perizia il ritorno nell’abitazione di quello che l’accusa pensa essere Loris, secondo la difesa c’è però uno scarto importante di altezza tra le due sagome del bimbo che esce e quello che poi rientra. A Quarto Grado concede il suo racconto Lorenza Emmolo che ha testimoniato la presenza di un bambino spaesato che era vestito come Loris nei pressi dell’abitazione alle nove meno venti. A verbale la testimone ha dichiarato che il bimbo era molto simile alla fotografia diffusa di Loris dopo la scomparsa, chi era quel bambino? L’avvocato Villardita parla delle testimonianze sottolineando quelle che sono prove importanti per la difesa.

Viene ricostruito tutto il caso dell’omicidio di Loris Stival. Il 6 gennaio il marito di Veronica Pannarello, accusata dell’omicidio del bimbo, ha accettato di rivedere la moglie dopo che il mondo gli è caduto addosso. La donna è stata arrestata lo scorso 9 dicembre 2014. L’uomo all’inizio ha allontanato la donna, vuole sapere perchè le telecamere parlano che la mattina che il bimbo è stato ucciso è rientrato in casa ed è rimasto solo in casa con la mamma per 36 minuti. Il viso di Davide, padre di Loris, è sofferente dopo aver incontrato la moglie a cui lui non crede viste le prove. Perchè però la donna avrebbe ucciso il bimbo di soli 8 anni? Le telecamere non riprendono nessun estraneo entrare in casa, Veronica rimane collegata a internet per 45 minuti in casa. Loris l’ha sorpresa di avere una relazione con un altro uomo? C’è un’altra persona dietro questo omicidio? La storia viene ricostruita in maniera sempre oggettiva per mettere lo spettatore di fronte a tutta la storia, anche chi non era informato sui fatti. Si torna nel passato di Veronica che in passato aveva cercato di suicidarsi in seguito a una lite con i genitori, suo figlio morirà strangolato nello stesso modo in cui lei aveva provato a togliersi la vita. In studio c’è Francesco Villardita, l’avvocato della signora Panarello: “Credevamo che l’incontro con il marito poteva portare qualcosa di positivo. Guardandola negli occhi avrebbe potuto capire la verità. Non penso ci sia stato uno scontro, penso che Davide si è talmente convinto di un fatto che neanche gli occhi della moglie e la verità sostanziale rispetto a quella processuale e forviante lo hanno portato a ritenerla colpevole”. Gianluigi Nuzzi sottolinea la mancanza di movente e l’avvocato continua: “Come possiamo non considerare che manca un movente, si pone nel processo indiziario quanto meno al pari o superiore agli altri indizi. E’ necessario che ci sia“. Simone Toscano invece è in collegamento da Santa Croce Camerina e parla dell’incontro tra Davide e Veronica e sottolinea: “Gli occhi tra moglie e marito si sono incrociati. Un ragazzo di 29 anni che sta visibilmente soffrendo. Non è entrato con dei preconcetti, ma carico di forti dubbi che derivano dal lavoro della Procura di Ragusa lavorando su dei dati he vengono ritenuti obiettivi e oggettivi. Il clima è teso, i due non si sono scambiati nemmeno un abbraccio e non si vedevano dall’arresto della donna. L’uomo ha sottolineato che non tornerà se lei continuerà a negare la verità. La posizione di un bambino che non c’è più e di un altro di tre anni“. Alessandra Vierio invece è sul luogo della ricostruzione del garage. Lo psichiatra Massimo Picozzispiega il profilo psicologico di un possibile assassino, che deve presentare un passato. Non si capisce perchè la donna non crolla di fronte ad alcuni indizi. Quel 29 novembre non porta il bimbo a scuola, ma va verso l’esterno del paese lei dice per buttare la spazzatura ma si pensa che abbia svoltato verso il Mulino Vecchioper gettare la vittima nel canalone. Ci sono delle riprese, ma rimangono dei dubbi perchè sono due le autovetture simili a quella della Pannarello. Le dinamiche analizzate dalla trasmissione sono sempre trattate col giusto distacco e con precisione portano lo spettatore al centro delle situazioni tragiche. Certo parlando di un fatto così doloroso porta chi assiste la trasmissione a dolorose riflessioni, ma non c’è voglia di puntare il dito verso nessuno solo quella di provare a scoprire la verità.

La madre di Massimo Bossetti racconta l’uomo, ci è sempre stato descritto come un uomo di ghiaccio ma la donna parla della vita dell’accusato per l’omicidio di Yara Gambirasio: “E’ un uomo dolcissimo, bacia sempre la sua famiglia. Si emoziona e si preoccupa quando guarda il padre malato in queste condizioni. Non vorrebbe lasciarci mai, io l’ho sempre chiamato al telefono perchè correva sempre. Per noi genitori ha fatto tanto. E’ stato sempre timido, piangeva quando era piccolo e non voleva mai lasciare la sua mamma. Lo vedevi che si attaccava alle gonne e non si staccava più. Sarà l’unico ragazzo sulla terra che non ha mai provato nemmeno uno spinello. Andava in discoteca con gli amici, poi ha conosciuto Marita l’unica ragazza che mi ha portato a casa e se l’è sposata. Il matrimonio è stato un giorno stupendo, la felicità enorme negli occhi di Massimo”. La donna si commuove nel racconto del matrimonio e le lacrime sono sicuramente un momento toccante, come ricorda Nuzzi la donna non è accusata di niente e sicuramente vittima della situazione al di là di chi sia l’assassino. Lo psichiatra Massimo Picozzi spiega che anche di fronte a un uomo sensibile ci possono essere dei casi che associano a invece situazioni scabrose, l’uno non esclude l’altro. Per Sulas: “Bossetti deve andare a processo per provare la sua innocenza. C’è la telecamera del distributore di benzina che non mi convince, perchè non punta sulla colonnina? Di solito non inquadrano le strade, non mi quadra questo. Potrebbe essere uno dei punti deboli dell’accusa”. Per la Palombelli la mamma di Bossetti fa venire dei dubbi a tutti e lei ripete di aver avuto sempre dei dubbi. Dalla parte di chi pensa che Bossetti sia innocente c’è sicuramente la giornalista: “Il materiale trovato vicino a Yara perchè non è così importante come il Dna?“. Carmelo Abbate, giornalista, sottolinea: “Tra una verità scientifica e la parola di una donna, la madre di Bossetti, non ci sono dubbi. Lei ne ha diritto, ma nega una verità scientifica. Poi dica quello che vuole“. Ilaria Mura Delitala che ha intervistato Ester ha parlato di una donna vera, che ha aperto le porte di casa sua. Abbiamo visto stasera la vera Ester e il documento è sicuramente un momento di realtà, non ci sono dubbi. Si apre il discorso anche sull’omicidio del piccolo Loris.

Alfredo Macchi è a Parigi che racconta degli altri attacchi terroristici di oggi e viene presentato un documento incredibile. I terroristi fratelli francoalgerini asseragliati hanno risposto a un’intervista telefonica a un giornalista francese: “Sono stato inviato da Al Qaeda in Yemen. Ci siamo sincronizzati per le operazioni. No in questo momento non siamo in contatto solo all’inizio. Loro hanno cominciato al Charlie Hedbo“.  Quarto Grado ritorna sulla storia tragica di Yara Gambirasio, ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato all’arresto di Massimo Bossetti e che poi ha portato la madre a parlare oggi. Il capo d’accusa principale è il Dna che è presente sui leggins e sugli slip della vittima che secondo gli inquirenti può essere lasciato solo dall’assassino che si dovrebbe essere ferito durante la violenza. Pesa sull’accusa anche il furgone di Bossetti, le immagini di alcune telecamere di sicurezza fanno capire che quel furgone si aggirava tra le strade in cui Yara è scomparsa. La ricostruzione è sicuramente oggettiva, documentaristica e non vuole accusare nessuno, ma portare lo spettatore al centro dei fatti con un’analisi lucida e molto dettagliata. Le immagini di repertorio sono alternate alle parole di Bossetti che si dichiara innocente. Alessandra Viero ci porta di fronte al furgone del Bossetti spiegando anche la questione legata al serbatoio, un dettaglio fondamentale per la sua forma. Luciano Garofano considera la prova del Dna granitica, il problema della prova evidenzia la valenza dal punto che il Sig.Bossetti non conosceva Yara e questo fa assumere una valenza ancora più importante. L’epistassi di cui soffre Bossetti è un particolare troppo difficile da rendere a soggetto, il sangue cade sugli attrezzi che qualcun’altro usa per uccidere è davvero al limite anche se tutto va analizzato. Giorgio Sturlese Tosi parla della difesa, è stato scovato un anziano che non risiede in Lombardia e parla di aver conosciuto uno straniero che aveva una relazione con una minorenne della zona di nome Yara

In studio con Gianluigi Nuzzi c’è una folta schiera di giornalisti e opinionisti, il primo caso è quello che risale alla tragica scomparsa di Yara Gambirasio. Per la prima volta dall’arresto di Massimo Bossetti che è in carcere a Bergamo dallo scorso 16 giugno parla la madre dell’accusato Ester che descrive il dramma di questi giorni: “E’ stato il più brutto Natale della mia vita, mai brutto così. Ho un figlio in carcere e un marito ammalato. Il peso grosso è per mio figlio, mio marito è supportato da tutti l’altro è solo. Io ho deciso di parlare adesso perchè voglio far capire adesso com’era mio figlio da piccolo, da adulto, da sposato che marito è e che papà è. Gli assassini si facciano avanti, qualcuno che sa qualcosa lo dica. Il giudizio della gente si sa che ti massacra, io spero nella giustizia che faccia il giusto. Quando cammino per strada la gente si ferma a guardarmi, di recente io mi fermavo e li guardavo sottolineando che ero io la madre di Massimo. Combatterò con tutte le forze per andare avanti“. Ester continua anche raccontando i momenti dell’arresto del figlio: “Abbiamo appreso dai carabinieri di andare in Questura e abbiamo saputo dell’arresto di Massimo. Siamo rimasti gelati. Perchè non ha parlato, gridando la sua innocenza? Era sbigottito, non ci credeva“. Fuori dal carcere di Bergamo c’è Giorgio Sturlese Tosi che ribadisce come sia uscita la perizia sul furgone ripreso dalla sorveglianza nei luoghi dove è stata ritrovata Yara, che è quello di Bossetti mentre a favore c’è la prova che i peli e i capelli ritrovati vicino a Yara non siano del Bossetti così come i capelli non sono della povera ragazza scomparsa. Mancano le perizie sui computer e sui cellulari di casa Bossetti. Ilaria Mura Delitala che ha intervistato la madre di Bossettiracconta le reazioni della donna di fronte anche al caso legato a quanto detto su Guerinoni: “La donna ha sempre ribadito che i figli sono nati dall’amore per il marito e nella loro famiglia”. La madre di Bossetti continua: “Massimo riuscirà a dimostrare la sua innocenza. Spero riusciranno a dimostrare che è innocente, col Dna (presente sui leggins di Yara ndr) vedremo cosa succederà. Lui mi ha ribadito che Yara aveva la stessa età dei suoi figli e che lui non avrebbe mai potuto farlo”. Commenti contrastanti in studio con un clima di tensione giusto dovuto al fatto tanto delicato e sicuramente tragico, Barbara Palombelli e il giornalista  raccontano le emozioni che provano di fronte alle parole della donna che è visibilmente vittima di diverse tragedie contemporaneamente oltre alle accuse al figlio c’è la malattia del marito e sicuramente anche le difficoltà legate alla possibilità che il marito non sia il padre di Massimo Bossetti.

La trasmissione di Rete 4 non poteva rimanere indifferente di fronte a quanto accaduto a Parigi dove è stato assalito Charlie Hedbo mercoledì, strage in redazione con dodici morti. Viene mostrata la fotografia drammatica dell’assedio al giornale. Giustamente il simbolo è quello della matita e della libertà di poter scrivere. Intanto viene anticipato come per la prima volta parlerà con Quarto Grado Ester, la madre di Massimo Bossetti arrestato lo scorso 16 giugno 2014 con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. Si parlerà anche dell’omicidio del piccolo Loris.

Stasera, durante la trasmissione “Quarto Grado”, si parlerà probabilmente anche della strage avvenuta a Parigi al giornale satirico Charlie Hebdo mercoledì 7 gennaio 2015. Due uomini armati di kalashnikov si sono introdotti nella redazione del settimanale parigino uccidendo il direttore, alcuni vignettisti e anche due poliziotti: in tutto hanno perso la vita dodici persone. Sono tantissime le manifestazioni di solidarietà che sono comparse sul web in questi due giorni: molte vignette provenienti da disegnatori in ogni angolo del mondo, così come moltissimi commenti accompagnati dall’hashtag #JeSuisCharlie, che ha invaso i social network in ricordo delle persone uccise e anche in difesa della libertà di espressione, minata da quest’attacco. Il movente riconosciuto per quest’attentato sarebbe infatti la vendetta contro alcune vignette satiriche su l’Islam e sul profeta Maometto pubblicate dal Charlie Hebdo. La trasmissione in onda stasera chiede a tutti i telespettatori di inviare alla redazione, accompagnandole dagli hashtag #CharlieHebdo e #quartogrado, tutte le foto che esprimano solidarietà con la strage avvenuta a Parigi: clicca qui per vedere il loro tweet. Appuntamento a questa sera!

Stasera torna in onda il programma condotto da Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi su Rete 4, “Quarto Grado”: i casi che verranno affrontati riguardano specialmente l’omicidio di Andrea Loris Stival, il bambino di otto anni ucciso a Santa Croce Camerina lo scorso 29 dicembre; e anche quello di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra uccisa nel 2010. Si parlerà, in particolare, dei sospettati di questi due crimini: la mamma di Loris Stival, Veronica Panarello; e il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti. E’ possibile intervenire con commenti e osservazioni durante la diretta, interagendo con la redazione tramite la mail quartogrado.mediaset.it oppure scrivendo sulla pagina social della trasmissione stessa. Sarà la giornalista Cristina Stanescu a leggere qualcuno dei commenti che arriveranno stasera a Quarto Grado: appuntamento alle 21.15 su Rete 4!

Dopo la pausa per le feste natalizia, questa sera venerdì 9 gennaio “Quarto Grado” torna su Rete 4. Il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero ha registrato un grande successo nell’edizione autunnale con un media del 9.3% e trend di crescita mensile pari al +68%. La prima puntata del 2015 sarà dedicata ai casi di Loris Andrea Stival e Yara Gambirasio. Ci saranno aggiornamenti da Santa Croce Camerina e da Brembate. Inoltre, verrà mostrata l’intervista esclusiva a Ester Arzuffi, madre di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara. In studio con Nuzzi e Viero ci sarà  Francesco Villardita, il legale di Veronica Panarello. La donna, 26 anni, si trova nel carcere di Agrigento con l’accusa di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni, il 29 novembre. Infine si parlerà dell’apertura del processo a Martina Levato, la studentessa bocconiana che ha gettato dell’acido sul viso dell’ex compagno di scuola Pietro Barbini.

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