Ieri è andata in onda una nuova puntata di “Servizio Pubblico”: ospiti in studio il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara. Il tema della prima serata era incentrato sulla strage avvenuta a Parigi al giornale satirico Charlie Hebdo, dove il direttore, alcuni vignettisti e due poliziotti – per un totale di dodici persone – sono stati uccisi da due uomini islamici armati di kalashnikov due giorni fa. Mentre si discuteva in studio in merito a quest’ultima azione ricollegabile al terrorismo e al fondamentalismo islamico, Ferrara ha espresso con chiarezza la sua opinione in merito a quanto avvenuto nella capitale francese: “Ma ancora non l’avete capito?” ha esordito il direttore de “Il Foglio”, continuando poi con un limpido commento alle orribili violenze perpetrate al Charlie Hebdo: si tratta di “guerra santa islamica contro l’occidente cristiano e giudaico, e se negate questa cosa siete un branco di coglioni” ha specificato, prima di essere interrotto dal conduttore del programma, Michele Santoro. Clicca qui per vedere il video con le parole di Giuliano Ferrara a Servizio Pubblico.



Nella puntata di giovedì 8 gennaio 2015 di Servizio Pubblico, condotto da Michele Santoro con la collaborazione di Marco Travaglio, erano ospiti il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni del Partito Democratico e in il diretto de Il Foglio Giuliano Ferrara. Come consuetudine la puntata viene arricchita dai puntuali interventi del giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Dragoni e dalle vignette satiriche di Vauro. La puntata si apre con l’editoriale dello stesso conduttore Michele Santoro nel corso del quale ovviamente parla dell’attacco terroristico avvenuto nella città di Parigi presso la redazione di Charlie Hebdo e di come la libertà di pensiero sia stata attaccata. Santoro si augura che non passi il concetto che vi sia da combattere contro un nemico che viene da lontano ma vi sia un confronto con delle persone che sono state cresciute nella nostra società, imparando quindi alcuni concetti a noi molto cari come quello di libertà, uguaglianza e fratellanza. Viene mandato in onda un servizio che mostra le immagini della veglia messa in atto la scorsa notte a Parigi per ricordare le dodici vittime dell’attentato e di come c’è voglia di difendere la libertà di espressione e di pensiero. Dopo un collegamento in diretta con l’inviato della trasmissione che si trova a Parigi e nel corso del quale vengono mostrati i volti dei due principali indiziati, il Ministro Gentiloni parla dei possibili pericoli per il nostro Paese sottolineando come dall’Italia siano partiti una sessantina di estremisti per andare a combattere nel califfato e che rispetto al passato ora il terrorismo è diventato un vero e proprio stato, ubicato nel confine tra la Siria e l’Iraq. Gentiloni vuole che si faccia attenzione nel confondere l’Islam con il terrorismo ricordando come il poliziotto morto nella strage di Parigi fosse di religione mussulmana ed inoltre rimarca l’importanza che l’Europa sia unita nel cercare di combattere di arginare questo fenomeno e quindi non lasciando che a farsene carico siano solo gli americani che poi puntualmente vengono criticate in ogni caso. Piccola botta e risposta tra Vauro e Gentiloni con il primo che con vena critica chiede al Ministro se con uno degli F35 non fosse stato possibile evitare l’attentato messo in atto a Parigi.



Dopo un passaggio pubblicitario viene mandato in onda un breve reportage nel quale si va a parlare di una comunità mussulmana presente in una cittadina ubicata nella provincia di Brescia e che prende le distanze dal terrorismo. Nello stesso reportage viene quindi raccontata la storia di un uomo di origini islamiche che è vissuto in Italia e che lo scorso anno è andato via per arruolarsi nelle fila dell’Isis. Ferrara è molto schietto nella propria disamina in quanto sottolinea non vi sia nessuna soluzione diversa da quella di attaccare lo stato islamico che sta nascendo, mentre il giornalista Ricucci anch’egli presente in studio, rimarca come sia molto difficile per i Governi riuscire a parare degli attentati come quello messo in atto a Parigi. Secondo Ricucci, l’attentato tuttavia non è collegato all’Isis ma più probabilmente ad Al Qaeda. Dopo il proseguo del reportage nel quale si racconta la storia dell’uomo partito dall’Italia ed arruolatosi nell’Isis, interviene in collegamento Jebreal che sottolinea come questo attentato di Parigi e quello dell’11 settembre di New York siano senza dubbio figli di un errore dell’intelligence dei rispettivi Paesi che non sono riusciti a parare questi duri colpi. Mentre Vauro concorda con un islamico presente in studio che sottolinea come non occorra prendere le distanze dall’Isis in quanto non ha nulla a che a vedere con l’Islam, Ferrara rimarca come il fenomeno dell’Isis sia nato con l’avvento di Obama portando con se oltre 200 mila morti in Siria e l’attentato di Parigi è stato frutto della vignetta in cui è stato bestemmiato il simbolo dell’Islam. Scontro verbale tra Ricucci e Ferrara sulla natura dello scontro in atto tra le diverse religioni con il direttore del Foglio che si becca delle critiche da parte di alcuni islamici presenti in studio che rimarcano come con il proprio atteggiamento non ottenga altro risultato se non quello di dare una mano agli integralisti. 



Arriva il momento di un lungo editoriale targato Marco Travaglio che ha come obiettivo quello di fare una rapida cronistoria del fenomeno della censura in Italia ricordando il caso di Gene Gnocchi con Maurizio Gasparri durante Quelli che il calcio, il caso di Enzo Biagi, Michele Santoro ed altri che sono stati allontanati dalla Rai in quanto contrari a Berlusconi. Vauro dopo l’editoriale di Travaglio ribadisce quello che era il suo pensiero all’epoca dei fatti ossia che le vignette di Charlie Hebdo erano troppo spinte verso una istigazione alla propaganda bellica ma allo stesso tempo smentisce il fatto che non le avrebbe mai pubblicate. Syed invece è di tutt’altro avviso ed ossia che l’attentato vada condannato in maniera decisa e che il tutto non debba essere oggetto di alcuna strumentalizzazione. Nel finale della discussione nuovo scontro che vede come protagonista Giuliano Ferrara che ricorda una frase di Oriana Fallaci a suo dire molto calzante ed ossia che non tutti gli islamici siano terroristi ma anche che tutti i terroristi siano islamici. Travaglio critica in generale l’operato dell’intelligence anche se poi ricorda come sia difficile ottenere grandi risultati se non si investe in tale settore mentre Ricucci è dell’idea che occorra cambiare strategia per combattere il terrorismo. Si chiude con le vignette satiriche di Vauro e Vincino ovviamente dedicata a quanto successo a Parigi.

È possibile rivedere la puntata di Servizio Pubblixco sul sito ufficiale del programma dove vengono pubblicati i video delle puntate. Clicca qui per la puntata