Il primo ospite di Corrado Formigli nella puntata di Piazzapulita andata in onda ieri sera è stato l’ex Segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Egli ha commentato il nuovo cambiamento che permette di spendere più contanti. Bersani sostiene che uno che spende 3000 euro per un unico acquisto non è che non ha una carta di credito, è solo che non la vuole usare, per questo il provvedimento è sbagliato. Aumentare la disuguaglianza sociale inoltre non fa bene ai consumi. Egli crede che l’Italia abbia bisogno di un partito affezionato ai valori di centro-sinistra. Per quanto riguarda le prossime votazioni, di Roma e di Milano, egli pensa che lì si potrà registrare se il Partito Democratico è ancora in grado di essere la colonna riformista di un’area che comprenda anche la sinistra radicale. Ad oggi sembra non essere così, è come se ci sia difficoltà. Sicuramente nei prossimi mesi occorre lavorare. Per il sindaco di Roma, Bersani per ora non vuole pronunciare alcun nome. Riguardo alla Tasi infine e alla sua possibile abolizione, si è detto non troppo favorevole. Si è parlato a lungo proprio di Roma nel corso di questa puntata e ovviamente delle dimissioni del sindaco Ignazio Marino. Il magistrato Alfonso Sabella ha spiegato che subito si è reso conto che a Roma i dirigenti dovevano essere o corrotti o incapaci, forse più incapaci. Così egli stesso si inventò dei corsi gratuiti per al formazione, che era stata totalmente abbandonata nel Comune di Roma. Con il nuovo piano per corruzione e trasparenza, inoltre, si è deciso di far ruotare non solo i dirigenti, ma anche gli impiegati. Intanto ieri il primo appalto per il Giubileo è stato subito bloccato da Cantone. Questa almeno è la notizia che è fuoriuscita sui giornali. Sabella dice però che le cose non sono andate proprio così ma che è stata l’amministrazione capitolina a bloccare tutto. La corruzione non funziona più a Roma, secondo Sabella, per vincere gli appalti. Un errore del sindaco Marino è che quando si inizia una battaglia di questo tipo ci si deve blindare. Invece il sindaco di Roma è stato una specie di Don Chisciotte, che non aveva sue truppe al seguito. Però il problema, ha detto Formigli, è molto più grave della semplice questione che ha colpito Marino. Sembrerebbe che il Partito Democratico non sia attrezzato e come esso tutti gli altri partiti, dice Bianca Berlinguer del tg3. Marino è caduto sugli scontrini, una cosa quasi paradossale, ha sottolineato la giornalista. Lo scontrino in sè potrebbe anche non essere significativo, ma la bugia lo è di sicuro. Bisognerebbe ricominciare a pensare che per amministrare una città come Roma ci vuole ben altro. Francesca Nava è andata a Milano a ricostruire la vicenda di Mantovani. La sua assistente lo descrive come una persona onesta e meravigliosa. Oggi si è autosospeso e chi gli sta vicino dice che non avrebbe potuto fare altrimenti. In Italia per fare politica occorre essere disonesti e non avere niente di proprio, ha continuato la sua assistente, che ha aggiunto che Mantovani mandava tutti via contenti. Commentando in studio, Formigli si è chiesto ed ha chiesto ai suoi ospiti se non sia proprio questo il problema, questa visione distorta della politica, che porta a pensare che si debba sempre dire di si a tutti. La corruzione normalmente parte dalle imprese, ha detto Sabella. Il direttore del TG4 Mario Giordano ha criticato il fatto di far passare per colpevole un politico che come Mantovani riceve le persone. Bianca Berlinguer ha ribattuto però che l’accusa che pende su Mantovani è quella di aver sistemato e non semplicemente ricevuto persone. Andrea Romano ha voluto rispondere alla Santanché dicendo che a Roma ai tempi di mafia Capitale il PD ha rimosso chi era stato sfiorato dall’inchiesta, compresi gli assessori. A Milano invece il riflesso è sempre quello delle toghe rosse. Oggi Maroni, Salvini, eccetera, ripetono sempre le stesse cose che sentiamo da centro destra. Bianca Berlinguer dice che è vero che a Roma sono stati fatti dimettere gli assessori, però non è stata chiesta la dimissione della giunta, cosa che si sarebbe dovuta fare. Al contrario, quando è uscita fuori la storia degli scontrini di Marino la giunta è stata fatta tutta dimettere. A questo punto occorre dire che il trattamento non è stato equo. Romano ha ribattutto a sua volta dicendo che anche il centro destra dovrebbe chiedere le dimissioni della giunta a Milano. La Santanché invece ha detto che il problema dell’Italia non sta tanto nel lavoro e negli immigrati, ma nella magistratura politicizzata che continua indisturbata a svolgere il proprio lavoro. Beppe Grillo si frega le mani a vedere queste discussioni, gli arresti, le indagini, mentre il M5S non è toccato dagli scandali. Certo, se si fa assessore alla sanità una persona che gestisce delle cliniche, è evidente che vi sia un conflitto di interessi molto forte alla base. Però, ha detto Giordano, la sanità lombarda è amministrata bene, poi se ci sia la corruzione è una cosa che si vedrà e ovviamente va condannata. In trasmissione è intervenuto anche il saggista Elio Iannutti, il quale ha fatto notare che l’evasione in Italia ammonta a più di 40 miliardi di euro e per questo egli si aspetterebbe e vorrebbe chiedere al governo una legge che consenta di scaricare l’iva. Sarebbe un grande passo avanti per rilanciare l’economia del Paese. Per quanto riguarda le banche poi, un imprenditore, Marco Zanin, ha raccontato ai microfoni di Piazzapulita come non sia riuscito ad ottenere dalla banca il finanziamento di cui aveva bisogno. Per quanto riguarda il renzometro finale, abbiamo visto come Renzi non abbia mantenuto la sua promessa in fatto di flessibilità in uscita dal lavoro.
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