Dopo aver regalato all’Italia sei medaglie olimpiche, Armin Zoeggeler è pronto a portare ancora in alto i colori dello sport azzurro. È ormai passato un anno da quando ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica, ma questo non vuol dire che si sia allontanato dal mondo dello slittino, anzi. Infatti, l’altotesino è diventato Direttore tecnico della nazionale di slittino su pista artificiale. E tra poco cominceranno i primi impegni di Coppa del mondo. A Che fuori tempo che fa, il plurimedagliato azzurro potrà quindi dirci come sta procedendo la sua nuova carriera e quali nuovi risultati potrebbe raggiungere l’Italia in questa disciplina dove lui ha vinto tanto.
Anche Armin Zoeggeler, uno degli sportivi italiani più famosi degli ultimi decenni, sarà ospite a Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai Tre. Armin Zoeggeler è nato a Merano il 4 gennaio del 1974 ed è noto in tutto il mondo per la sua straordinaria carriera nello slittino, non solo coronata da successo, ma anche lunghissima.
Nel corso della sua lunga carriera ha infatti vinto ben sei medaglie olimpiche, in sei differenti edizioni dei giochi invernali, due d’oro, una d’argento e tre di bronzo, impresa mai riuscita prima. Un record assolutamente stupefacente, cui vanno poi ad aggiungersi i sei titoli mondiali, i sei europei e le dieci edizioni di Coppa del Mondo da lui collezionati. Cresciuto a Foiana, proprio la residenza in quel luogo ha in pratica segnato la sua vita, trattandosi di una frazione del comune di Lana, noto come una delle roccaforti dello slittino su pista nell’Alto Adige. Come tanti suoi coetanei ha quindi cominciato a utilizzare lo slittino sin da piccolo, facendone l’abituale mezzo di trasporto dal maso della sua famiglia in modo da scendere a valle al fine di poter frequentare la scuola, lungo una sorta di pista naturale creata dal ghiaccio che per buona parte dell’anno ricopriva la strada.A undici anni il suo allenatore, Severin Unterholzner, lo ha infine convinto a passare alle gare su pista, una scelta molto accorta in considerazione del fatto che questa specialità ha da sempre dignità di gara olimpica. Il primo grande successo è arrivato a sedici anni, quando ha vinto la Coppa del Mondo nelal categoria juniores, senza più fermarsi.Nel corso della sua carriera ha avuto una lunga serie di grandi avversari, nessuno dei quali, però, è riuscito a durare quanto lui.
Tra di essi va ricordato in particolare il tedesco Georg Hackl, con il quale ha inanellato una serie di duelli estremamente spettacolari, scrivendo alcune delle pagine più luminose dello sport mondiale.L’annuncio del suo ritiro, arrivato al termine delle olimpiadi invernali disputate a Sochi nel 2014, ha naturalmente destato grande emozione presso tutti gli appassionati di sport italiani, intere generazioni dei quali sono stati accompagnati nella loro crescita dalle imprese di Zoeggeler.Una volta uscito dallo sport agonistico, è comunque rimasto all’interno del mondo in cui è cresciuto, andando a ricoprire il ruolo di supervisore tecnico dei materiali, incarico affidatogli dalla federazione italiana al fine di poter sfruttare una esperienza senza pari. Una esperienza che la FISI riverserà all’interno del progetto CONI-Ferrari, in cui proprio lo slittino sarà una delle discipline seguite. Inoltre Zoeggeler è stato incaricato di seguire in particolare Greta Pinggera, campionessa del mondo juniores, passata anche lei dallo slittino naturale a quello artificiale. In questa veste, l’atleta altoatesino si troverà peraltro di nuovo davanti il suo vecchio rivale Hackl, designato a sua volta dalla BMW per seguire alcuni atleti tedeschi di interesse nazionale. Sarà quindi estremamente interessante seguire l’intervista di Fabio Fazio per cercare di capire i suoi progetti futuri e magari sapere qualcosa di più di uno dei più grandi fuoriclasse dello sport mai espressi dal nostro Paese.