“Dopodomani esce in libreria il mio nuovo libro. Si intitola ” Ciao”. Qui la copertina e i lineamenti della storia”, con queste parole Walter Veltroni, stasera ospite a Che tempo che fa, presentava pochi giorni fa su Twitter “Ciao”, il saggio uscito nelle librerie lo scorso 14 ottobre. Nel cinguettio dell’ex segretario del PD troviamo il link che porta alla trama del libro: un ragazzo degli anni ’50 che torna indietro nel tempo per incontrare il padre, morto giovanissimo. Un incontro che dura solo una sera, per due generazioni vicine ma diversissime. Clicca qui per leggerla.



Tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, c’è grande attesa per Walter Veltroni. L’ex sindaco di Roma e segretario del Partito Democratico è infatti stato protagonista negli ultimi tempi di un percorso che lo ha portato dietro la macchina da presa per alcune opere estremamente pregevoli, dopo essersi defilato dalla politica. Walter Veltroni è nato a Roma, il 3 luglio del 1955, figlio di un noto dirigente della Rai, Vittorio, scomparso quando aveva soltanto un anno. Un personaggio abbastanza controverso, di cui sarà molto interessante seguire la consueta conversazione con Fabio Fazio.



La biografia – Dopo essersi diplomato nel 1973 all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione, ha iniziato a fare politica, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano. Dopo essere stato segretario della FGCI, a soli 21 anni è poi diventato consigliere comunale, mantenendo la carica per cinque anni. Entrato quindi nel Comitato Centrale del partito, si è dichiarato a favore della celebre svolta della Bolognina che sancì l’addio al comunismo, portando alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, lo stesso che avrebbe poi mutato la denominazione in Democratici di Sinistra per infine confluire nel Partito Democratico. Dopo essere stato direttore dell’Unità, l’organo di stampa fondato da Antonio Gramsci, Veltroni ha assunto una importanza sempre crescente nel partito, dando vita ad una fiera rivalità con Massimo D’Alema. Nel 1996 ha in pratica condiviso la leadership del centrosinistra con Romano Prodi, assumendo l’incarico di Ministro dei Beni Culturali. Nel 2001 ha invece partecipato alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Roma, riuscendo a battere il candidato del centrodestra Antonio Tajani. Il periodo passato alla guida della capitale ha quindi contribuito a ridargli lo smalto perso in precedenza, tanto da spingerlo a presentare la sua candidatura a guidare il centrosinistra dopo la fine del secondo governo condotto da Romano Prodi. Dopo aver vinto le Primarie, sconfiggendo Rosy Bindi, Mario Adinolfi, Pier Giorgio Gawronski e Iacopo G. Schettini, Veltroni ha quindi guidato la coalizione progressista nelle elezioni del 2008. La sconfitta riportata, seguita da quella nelle regionali sarde dell’anno successivo, ha però in pratica segnato la fine della sua parabola politica. Da quel momento, infatti, Veltroni si è fatto da parte concentrandosi sul cinema, tornando in pratica al suo primo amore. In veste di regista ha firmato prima Quando c’era Berlinguer, nel 2014, e poi I bambini sanno, proprio nel corso dell’ultimo anno. Documentari molto apprezzati dalla critica e che hanno nuovamente fatto parlare di lui. E’ sposato con Flavia Prisco, da cui ha avuto due figlie, Martina e Vittoria. Altra sua grande passione è il calcio, essendo notoriamente tifoso della Juventus. La sua carriera politica è stata segnata da molte polemiche e pagine controverse, a partire dalla dichiarazione rilasciata nel 1995 in cui affermava perentoriamente di non essere mai stato comunista e di essersi avvicinato al partito attratto dal fascino di Enrico Berlinguer. Una dichiarazione che gli ha procurato violente accuse di opportunismo, come quella rilasciata a Gianni Riotta quattro anni dopo, in base alla quale comunismo e libertà sarebbero incompatibili. 

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