DiMartedì, riassunto puntata 20 ottobre 2015 – Ieri sera, martedì 20 ottobre 2015, Giovanni Floris ha ospitato – nella puntata di DiMartedì in onda su La7 – tra gli altri il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il leader della Lega Nord Matteo Salvini. Nel corso della puntata la discussione tra gli ospiti ha toccato diverse tematiche, tra cui la Legge di Stabilità, le prossime elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2016, il futuro dell’Italia, dal punto di vista sia del lavoro che dell’economia. Si è partiti dal tema delle tasse, e Floris ne ha parlato direttamente con Salvini. Quest’ultimo critica le affermazioni di Matteo Renzi e dice che non si possono dare 80 euro con una mano e poi rubarne 120 con gli altri, perché non è così che funziona. Lo Stato conta di incassare un miliardo di euro dalle slot machine e nel contempo ne taglia tre milioni alla sanità. Questo secondo Salvini non è normale. Per quanto riguarda l’IMU sulla prima casa e sui macchinari industriali è sacrosanto toglierle, ma Renzi secondo Salvini dovrebbe anche scusarsi con gli italiani, perchè quelle tasse le hanno messe loro, il PD. Tra l’altro c’è il discorso che qualcuno dovrebbe pagarla l’IMU, cioè chi ha le dimore di lusso. Poi c’è la spending review.



Renzi ha detto che viene dai tagli ai singoli ministeri, che sono pari al 3% dei tagli totali, in parte è legata alla norma sugli acquisti e in parte deriva dall’intervento su singoli aspetti legati sia all’acquisto di beni informatici, che al mancato incremento di alcune voci. Salvini dice che non si capisce nulla di questa spiegazione che ha dato Renzi. Se il deficit è eccessivo, ha fatto notare Floris, si stanno spendendo soldi che non si hanno. Salvini, il limite al denaro contante lo avrebbe tolto completamente ad esempio, perché ci sono tanti stranieri che non vengono più a fare spese in Italia e così li stiamo regalando alla Svizzera. In Germania ad esempio non esiste alcun limite al contante. In studio è arrivato poi Stefano Rodotà, che ha detto che al di là di alcune possibili similitudini nel carattere e nelle battute, non si possono mettere a confronto Renzi e Berlusconi, perché sono due mondi totalmente diversi. Ci sono due punti su cui si sta discutendo in questi giorni. L’uno è l’abolizione della tassa sulla prima casa e l’altro è l’abolizione del tetto di 1000 euro sull’uso dei contanti. La minoranza del PD critica tutto ciò. Rodotà ha criticato a sua volta Renzi, dicendo che egli non prende in considerazione le critiche e liquida letteralmente i critici.



Invece quando si lavora a una legge importante come quella di stabilità, si dovrebbe prestare grande attenzione alle critiche, perché possono essere molto costruttive. Il punto fondamentale è proprio questo, continua Rodotà. Mario Monti, ha detto sempre Rodotà, non è l’ultimo venuto e ha detto che agendo così si mettono i debiti in capo alle generazioni future. Renzi però dice che se dovessero venire delle obiezioni dall’Europa, lui ripresenterebbe la manovra tale e quale a com’è, perché non ha intenzione di farsi dettare nei dettagli la sua politica economica. Le unità immobiliari non si vendono facilmente di questi tempi. I prezzi subiscono dei ribassi periodici e si andrà avanti così finchè le banche non torneranno ad erogare prestiti ali ceti medi. Paola Marella, mediatrice immobiliare, ha spiegato che questo è in assoluto il momento migliore per comprare, meno per vendere. L’abolizione della tassa sulla prima casa non influirà di molto sul mercato. A farne cambiare l’andamento sono invece altri fattori, come il tasso di interesse e l’abbassamento dei prezzi. La dottoressa Laura Del Santo, commercialista, ha spiegato che il risparmio è più elevato per le abitazioni di lusso a cui vengono tolte IMU e TASI. Per garage e cantine non cambia nulla, mentre l’affittuario non deve più pagare la sua parte di TASI. Secondo Maurizio Belpietro occorre attendere di vedere il testo della legge di stabilità. Certo con l’abolizione della TASI si abolisce anche l’addizionale che gravava sulla seconda casa, ma questo crea un problema di gettito per i comuni.



Secondo Belpietro il continuo cambiamento della tassazione non produrrà un effetto benefico sul mercato. A seguire è giunto il momento più atteso della puntata, quello del collegamento con Elsa Fornero. L’ex Ministro ha difeso la sua riforma dicendo che è servita a ridurre la spesa pubblica e che purtroppo gli italiani non l’hanno compresa a fondo e ne hanno sofferto le conseguenze immediate. Riguardo alle pensioni basse che creano oggi un forte problema a livello sociale, la Fornero ha spiegato che sono legate al fatto che diversi anni fa si poteva andare in pensione anche molto giovani e ciò comportava naturalmente un assegno inferiore. Sempre secondo la Fornero, in merito alle pensioni occorrerebbe introdurre un contributo di solidarietà. La pensione infatti deve essere proporzionata all’età lavorativa e chi non ce la fa perché ha lavorato troppo poco deve avere un aiuto dallo Stato. Cofferati, anche lui in collegamento, si è detto contrario all’idea di chiedere un contributo ai pensionati che già hanno delle pensioni minime e non riescono ad andare avanti. Salutata la Fornero, Floris si è occupato del Movimento Cinque Stelle. Morra ha spiegato che il Movimento sta crescendo, ha sempre più seguaci e la manifestazione che si è tenuta a Imola ne è una dimostrazione. C’è tanta gente che vuole cambiare il nostro Paese. Riguardo a quanto accaduto nella Capitale, Morra ha fatto notare come importante sia restare uniti, perché Marino è stato tradito proprio dalla sua squadra. Sul finale Floris è andato a scoprire la Galleria Borghese a Roma.