Questo pomeriggio Rete 4 trasmetterà il film del 1962 Due settimane in un altra città. Tra le curiosità più interessanti riguardanti la pellicola vi è certamente quella inerente la forte pressione esercitata dai padroni di Hollywood sul regista Vincente Minnelli, papà della grande Liza, affinché tagliasse tutte quelle scene che svelavano al grande pubblico le abitudini in voga nel dietro le quinte delle produzioni cinematografiche: a partire dai vizi e dai capricci degli attori, fino ad arrivare alle ingerenze dei produttori stessi. Un’altra  curiosità riguarda il fatto che nel personaggio di Maurice Krueger, regista decaduto, è possibile identificare la vera mente del film, Vincente Minnelli, che vede se stesso sul viale del tramonto dopo un’epopea di successi.



Questo pomeriggio, a partire dalle ore 16:35, Rete 4 trasmetterà il film Due settimane in un’altra città. Questa pellicola è stata diretta nel 1962 dal regista americano Vincente Minnelli, padre della famosa attrice Liza. Il genere è prettamente drammatico mentre la durata è di quasi 2 ore. Il cast invece è formato da: Kirk Douglas (Jack Andrews), Edward G.Robinson (Maurice Kruger), George Hamilton (David Drew), Cyd Charisse (Carlotta), Rosanna Schiaffino (Barzelli), Daliah Lavi (Veronica).



Jack Andrews è un attore in crisi lavorativa, che ha anche tentato il suicidio, così il suo amico regista, Maurice Kruger, lo invita a partecipare al suo film sia come attore che come aiuto al doppiaggio. Il lungometraggio in questione si girerà in Italia, a Cinecittà; Jack parte con le migliori intenzioni, anche se nella capitale italiana, poi ritroverà la sua ex moglie Carlotta. Ciò gli fa perdere la giusta concentrazione per il film stesso, ma Veronica, una ragazza innamorata di un altro attore del film, David Drew, lo aiuterà a rilassarsi al meglio. Questo lavoro cinematografico però non si concretizza come il produttore vuole, così quest’ultimo inizia a far pressione e nel frattempo il regista Kruger viene ricoverato in ospedale per un malore. Qui confessa a Jack che è in crisi finanziaria anche lui e ha bisogno della buona riuscita del film per rimettersi in sesto. Così il suo grande amico Jack, lo aiuta prendendo il suo posto alla regia, ma lo fa nell’ombra, senza comparire nei titoli di coda. In questo ruolo scopre di avere talento sia per la buona riuscita del film, sia per la gestione dei vari attori ed attrici che lo interpretano, dal momento che riesce a gestire le loro lamentele ed i loro capricci. La bravura di Jack però non viene ricompensata come dovrebbe perchè una volta che questo suo talento viene a conoscenza di Kruger, sua moglie fa di tutto per screditarlo. Ovviamente Jack rimane deluso dal comportamente che ha colui che credeva un vero amico, Maurice, e di sua moglie, ciò lo porta a riavvicinarsi alla sua ex moglie Carlotta. Quest’ultima però, ancora una volta si comporta male con Jack, tradendolo con altre persone. Questi eventi portano l’attore divenuto regista ad ubriacarsi e a fumare. Egli in più prova nuovamente il suicidio, ma prima di compiere questa tragica soluzione, un barlume di lucidità gli fa capire che la sua vita può essere migliore di quello che crede. Comprende che nel suo lavoro è bravo e che può fare a meno di una donna che non lo tratta come meriterebbe, così riprende in mano la sua vita e va avanti nel migliore dei modi.

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