Un film che è moto di più una commedia, è Si può fare di Giulio Manfredonia: una pellicola che inizia tra pochi minuti e che davvero risulta uno dei lavori più interessanti del cinema italiano negli ultimi tempi. Claudio Bisio e Anita Caprioli come detto qualche riga pià sotto sono i protagonisti, anche se il vero clou del film sono gli attori che impersonificano un gruppo di malati psichiatrici e che rappresentano l’elemento più interessante della produzione. Un film non banale e già questo è una notizia: nell’intervista a Bisio e Caprioli (clicca qui per vederla), realizzata dopo l’uscita nei cinema anni fa, si conferma questa non banalità. Il simpatico e bravo attore milanese racconta infatti come il regista abbia voluto lavorare in maniera diversa con le due parti del cast, i “normali” e “gli psichiatrici”: interessante il metodo dell’inizio, l’improvvisazione a cui Bisio è stato sottoposto inconsciamente appena arrivato sul set. Claudio racconta come infatti gli attori presenti lo trattavano già e si atteggiavano nel loro personaggio di malato e lui non capiva e faceva facce strane: a fine giornata il segreto svelato da Manfredonia che gli fa una sola raccomandazione, “fai così anche in scena, con quelle facce, come se fosse la prima volta che sei di fronte a loro”. Davvero geniale: per godersi questo interessante film baster collegarsi alle 21.15 su Iris, oppure utilizzare il nuovo servizio gratuito di streaming video che da pochi giorni è attivo. Basterà andare autenticarsi con l’account Facebook o Twitter e la diretta è servita: ecco il link.
Si può fare, le curiosità: premi e riconoscimenti della pellicola – Nei titoli di coda del film Si può fare, in onda questa sera mercoledì 21 ottobre su Iris, si scopre che la storia è liberamente ispirata dall’esperienza di una piccola cooperativa di Pordenone, che effettivamente impiega ex pazienti di manicomi nella lavorazione del parquet. La pellicola, inoltre, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti per la delicatezza e sensibilità sempre gioiosa con la quale tratta argomenti così particolari. In particolare, si è aggiudicata al David di Donatello 2009 il premo David giovani a Giulio Manfredonia e ha ricevuto otto altre nomination, anche come Miglior film, Miglior regista e Miglior attore protagonista a Claudio Bisio.
Si può fare, la trama del film – Il film Si può fare è stato diretto da Giulio Manfredonia nel 2008. La sceneggiature della commedia è opera dello stesso regista in collaborazione con Fabio Bonifacci; la durata del film è di 111 minuti. Nel cast ci sono Claudio Bisio, Anita Caprioli, Andrea Bosca, Bebe Storti, Giuseppe Battiston, Michele De Virgilio e Giovanni Calcagno. La sceneggiatura prende spunto dalle storie reali delle cooperative sociali nate alla fine degli anni Ottanta alle persone dimesse dai manicomi per effetto della Legge Basaglia: la pellicola, infatti, è dedicata a tutte le cooperative del genere che esistono in Italia e, soprattutto, ai loro soci. Verrà trasmessa stasera, mercoledì 21 ottobre 2105, sul piccolo schermo di Iris a partire dalla 21.00. La storia è ambientata a Milano nel 1983. Il sindacalista Nello è un comunista convinto che ha scritto un libro sul mondo del lavoro, molto contestato dai suoi colleghi.
Per questo viene punito e spedito alla Cooperativa 180 che raccoglie i disabili mentali dopo che la Legge Basaglia ha imposto la chiusura dei manicomi. Il primo impatto è devastante: Nello non riesce a farsi capire dai pazienti e non capisce il loro stato. Poco a poco, però, il sindacalista inizia ad entrare nel vivo di questo mondo e decide di fa capire ai ragazzi ospiti della cooperativa cosa voglia dire sul serio spirito cooperativo. Dopo una assemblea generale della cooperativa, i “soci” decidono di abbandonare la strada del lavoro assistenziale e di darsi alla posa dei parquet. Le prime prove sono fallimentari ma in seguito, complice anche un disguido per cui i ragazzi restano senza legno, iniziano a diventare molto richiesti soprattutto grazie all’abilità di Gigio e Luca che iniziano a creare disegni originali con gli scarti del parquet. Le cose sembrano girare per il verso giusto e Nello capisce che è arrivato il momento di ridurre i farmaci ai suoi ragazzi ma il Dott. Del Vecchio che li ha in cura si oppone strenuamente.
Allora Nello si rivolge ad un altro medico e fa richiesta per avere accesso ai Fondi Europei. Il gruppo si trasferisce in un’altra sede ma proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto succede una tragedia. Gigio, infatti, si innamora di Caterina, una ragazza per la quale lui e Luca hanno montato un parquet. Fra i due c’è anche lo scambio di un bacio ma quando i due ragazzi prendono parte ad una festa organizzata proprio da Caterina, Gigio ha modo di rendersi conto di non essere importante per la giovane e così, preso dalla disperazione, si uccide. Le autorità approfittano della situazione per ritornare alla situazione precedente, quindi i ragazzi ritornano nella vecchia sede sotto la cura del Dott. Del Vecchio che, però, inaspettatamente dichiara di trovare i ragazzi in condizioni psichiche migliori anche grazie all’attività lavorativa. La cooperativa, quindi, ottiene un grosso appalto a Parigi e i ragazzi possono tornare a lavorare anche aiutati da altri pazienti provenienti da altri manicomi.