Misteri, profezie, polemiche e leggende: tutto questo porta in dote la figura di Nostradamus, che oggi verrà presentata e discussa nella terza puntata de La strada dei miracoli su Rete 4 in prima serata. La giornalista Safiria Leccese conduce un approfondimento, tra gli altri, su questa figura del medico francese famoso nel mondo e nella storia per le su profezie: innanzitutto, si cercherà di capire se tali profezie siano reali o semplici vaticini e quale legami ci possano essere stati con la religione. Proviamo a vedere nel dettaglio di chi stiamo parlando quando citiamo Nostradamus, in modo da comprendere meglio le varie conseguenze avute nel futuro fino ad oggi di questo strano e particolare personaggio del Cinquecento europeo.
Michel de Notre-Dame (1503-1566) fu un medico, astrologo e speziale francese, la cui fama è sopravvissuta di gran lunga alla sua persona fisica: la maggior parte delle persone lo conosce come Nostradamus. Quando si pronuncia questo nome, subito la memoria corre alle sue profezie, che periodicamente vengono citate e ricordate, affermando che esse sono comprovate da fatti storici recenti o più remoti. Ma chi è stato davvero Nostradamus, e quanto c’è di vero nella parole che ha scritto e che sono arrivate fino ai giorni nostri? Nostradamus deve il suo singolare cognome al fatto che proveniva da un famiglia ebrea convertita al cristianesimo cui fu data la denominazione della Vergine Maria, Notre Dame. Nacque in Provenza e studiò medicina, adoperandosi soprattutto nel campo dell’erboristeria al fine di mettere a punto un farmaco che potesse combattere la peste nera, che in quegli anni era un vero e proprio flagello per tutta l’Europa. La sua prima moglie e i suoi figli morirono di peste, benché si dica che egli fosse riuscito a sintetizzare la pillola rosa, capace di debellare questo male. In seguito Nostradamus si risposò con una vedova facoltosa: questo gli permise di approfondire la sua grande passione per le scienze occulte. Cominciò a stilare oroscopi, e la sua fama crebbe tanto da essere ricercato anche dai potenti dell’epoca. In particolar modo fu un protetto di Caterina de’ Medici, che lo difese molte volte proteggendolo dal carcere. Nel 1555 però pubblicò un’opera che subito destò grande impressione, e che si è tramandata fino a noi, ovvero Le Centurie, il cui titolo completo è Le vere centurie e profezie.
Nel progetto originale si doveva trattare di un’opera composta da 1000 quartine, anche se alla fine l’autore ne compose solo 942. All’interno di questi versi sono contenute le celeberrime profezie di Nostradamus, che morì nel 1566 prevedendo, a quanto si dice, la sua stessa morte, sopravvenuta a causa dell’aggravarsi della gotta di cui egli soffriva già da tempo. Le centurie di Nostradamus ai suoi tempi furono accolte come un’opera originale: il suo autore infatti era noto per trascorrere anche ore ed ore a fissare ad occhi spalancati, senza mai sbattere le palpebre, la superficie di un contenitore ricolmo d’acqua, e si diceva che nel liquido egli avesse letto il futuro. Il futuro di cui parla Nostradamus non è semplicemente una previsione astrologica degli anni a lui successivi, ma una vera e propria disamina dei secoli a venire, fino alla fine del mondo. Oggi noi sappiamo che gran parte di ciò che Nostradamus ha scritto proviene da opere preesistenti, redatte in latino, arabo o greco, lingue che lui ben conosceva. Il suo principale pregio fu quello di tradurle in lingua francese, per quanto lo stile che usi sia particolarmente criptico e a volte adotti anche termini di altre lingue.
Nel corso dei secoli le profezie di Nostradamus sono state lette e rilette, e molti commentatori hanno voluto rintracciarvi la previsione di eventi storici realmente accaduti. Ad esempio, nelle sue quartine il veggente vide la morte di re Enrico II di Francia, la nascita di Napoleone, l’avvento di Hitler, lo scoppio delle due guerre Mondiali e l’uso della bomba atomica.