Su Rete 4, il primo pomeriggio di questo giovedì 29 ottobre 2015 si tinge di nero con la proiezione del film “La donna che visse due volte” del mago del brivido Alfred Hitchcock. Nonostante l’enorme successo che ebbe a partire dagli anni sessanta, e nonostante ora sia considerato in assoluto uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, “La donna che visse due volte” fu accolto tiepidamente dalla critica e dal pubblico all’uscita nelle sale cinematografiche. Probabilmente questo fu dovuto al fatto che era troppo all’avanguardia per quei tempi. Uno dei temi portanti del lungometraggio sono le vertigini del protagonista: queste vengono richiamate fin dai titoli di testa basati sul motivo grafico della spirale. Dal punto di vista delle riprese l’effetto di vertigine veniva dato da Hitchcock con dei movimenti di macchina sul carrello, con zoom in avanti e all’indietro. Come in tutti i film di Alfred Hitchcock, il regista si riserva un piccolo cammeo. In una scena appare nei panni di un uomo che ha con sè la custodia di un corno e che passeggia davanti a dei cantieri di costruzione.
Per il pomeriggio di giovedì 29 ottobre, Rete 4 ripropone un grande classico di Alfred Hitchcock, il cui titolo italiano è La donna che visse due volte, mentre il titolo originale è Vertigo. Questo film fu diretto dal regista considerato il maestro del brivido nel 1958 ed è uno dei suoi più famosi, soprattutto per le particolari riprese a cui riuscì a dare vita per mettere in scena le vertigini di cui soffre il protagonista. La sceneggiatura è tratta da un libro, “D’entre les morts” (1954), scritto da Thomas Narcejac e Pierre Boileau. Il cast del film è composto da James Stewart, Kim Novak ed Henry Jones. “La donna che visse due volte” fu candidato a due premi Oscar ed è stato annoverato tra i film da conservare nel National Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti come uno dei migliori 100 film statunitensi di tutti i tempi (si trova al nono posto) e come il miglior film in assoluto per il British Film Institute, scalzando dal primato “Quarto potere” (Citizen Kane, 1941) di Orson Welles.
Vediamo la trama della pellicola. John Ferguson, che gli amici chiamano Scottie (James Stewart) lavora in polizia, ma dopo un incidente in cui muore un suo collega si allontana dal servizio attivo. Si sente infatti in colpa, perché non è riuscito a soccorrere il compagno per via delle sue vertigini. Un giorno però gli viene affidato un incarico come investigatore privato: un amico, quasi a titolo di favore personale, gli chiede di sorvegliare sua moglie Madeleine (Kim Novak). Pare che la donna sia ossessionata dal ricordo di una sua lontana antenata che si chiamava Carlotta Valdes, che morì suicida, e anche Madeleine sembra avere istinti autolesionistici. Infatti Scottie la salva da un tentativo di suicidio, ma ben presto resta affascinato dalla donna e tra i due nasce un’appassionata relazione. Ciononostante, l’uomo non riesce a salvarla. La morte di Madeleine lo lascia prostrato, fino a che un giorno, in strada, non incontra una ragazza, Judy, che le somiglia in modo impressionante. Scottie farà di tutto per conoscerla e per trasformarla nella donna che aveva amato. Ma Judy cela un oscuro segreto che riguarda proprio Scottie.
Alfred Hitchcock per questo film volle un attore con cui aveva già collaborato, James Stewart, e avrebbe voluto nella parte della protagonista Vera Miles, che però all’ultimo minuto si ritirò dalla produzione. Dovette così ripiegare su Kim Novak, attrice molto nota all’epoca ma che lui non amava molto. Ciononostante la Novak riuscì ad incarnare alla perfezione l’ideale femminile del regista, rappresentato anche da Grace kelly e Tippi Hedren, con in aggiunta un forte carico di sensualità.