Senza ombra di dubbio Ignazio Marino sarà protagonista di questa nuova puntata di Crozza nel Paese delle meraviglie, in onda su La7. Le sue dimissioni ritirate non possono essere certo passate inosservate al comico genovese e probabilmente il sindaco di Roma sarà protagonista del monologo se non anche di uno sketch. Sulla sua pagina Twitter, Crozza ha condiviso anche un simpatico tweet che parla di Marino: “Ti sei mai accorto che l’anagramma di Ignazio Marino è ‘anzi, rimango io'”. Una battuta che ha fatto ridere molto il comico, tanto a spingerlo a condividere il tweet lui stesso: clicca qui per vederlo.



Il venerdì sera di La7 vedrà protagonista come sempre Maurizio Crozza. In questa puntata del suo one-man show “Crozza nel Paese delle meraviglie” ritroveremo i suoi grandi cavalli di battaglia e non solo. Tra i nuovi personaggi che potremmo ritrovare sul palco stasera alle 21.10 c’è anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti, interpretato già una volta dal comico genovese. E’ infatti lui il protagonista di un tweet sulla pagina di Maurizio Crozza che ricorda a tutti l’appuntamento: “Stasera #ore2110 #crozzameraviglie! Potete seguirci comodamente dal vostro posto di lavoro”. Clicca qui per vedere la foto.



Si ride di nuovo con l’attualità raccontata da Maurizio Crozza in Crozza nel Paese delle Meraviglie, in onda oggi, venerdì 30 ottobre 2015, in prima serata su La7. Molto probabilmente rivedremo l’interpretazione di Ignazio Marino fatta dal comico genovese nella “serie tv” House of scars: non potranno mancare gli aggiornamenti infatti sulla vicenda del sindaco di Roma e forse lo showman non si limiterà a inserirli nel suo monologo. Ma oltre ai problemi in casa Pd ci sono anche i temi cari alla destra che fanno discutere, come il grande dibattito sulla legittima difesa che sarebbe perfetto per essere discusso da Crozza in versione Matteo Salvini, magari con la complicità di Roberto Maroni e Umberto Bossi. I fans invece chiedono a gran voce il ritorno del senatore Antonio Razzi e di Massimo Ferrero, meglio conosciuto come “il vipretta”. Il comico genovese li accontenterà? Lo scopriremo stasera alle 21.10 su La7.



Si parte, seppur in netto ritardo, con Crozza al microfono che canta Mi piacerebbe cantar una manovra intelligente. Esegue il brano e si entra subito in clima da Paese delle Meraviglie, ma lui si scusa con lo staff dietro le quinte e il pubblico per essere entrato male sul pezzo. Sono i problemi ovvi del live, ma la gente lo apprezza comunque, anche perché in certi casi il testo conta più dell’esibizione. Si parte con la politica, proponendo due personaggi opposti, ovvero Padoan e Poletti, che Crozza definisce come l’economista e il contadino. Non potrebbero essere più differenti tra loro, eppure sono costretti a lavorare fianco a fianco. Per Crozza rappresentano la giusta sintesi tra Renzi e la sinistra. Soltanto il Premier poteva essere tanto crudele da pensare di metterli insieme. Ci si concentra su Padoan, che ha tanti titoli da mandare in confusione chiunque. Se vuole, sottolinea il comico, è in grado di fare un sudoku anche mentre dorme. Un giro di parole per poi arrivare a parlare degli errori di Padoan, che riguardano la Grecia e l’Argentina ad esempio. Crozza lo paragona ad Attila, dicendo che dove passa lui non cresce più l’economia. A ciò si aggiunge il fatto che è noto per cambiare molto spesso parere, come già successo sul limite del contante e sull’Imu. Crozza si cimenta con una nuova imitazione, quella di Padoan appunto, e non è affatto semplice. Il lavoro settimanale lo ha portato quantomeno a raggiungere una somiglianza vocale, il che è già tanto. La sua erre moscia è molto marcata, ma dice che è voluta, e anzi per ottenerla ha dovuto seguire un corso apposito, come in fondo fanno tutti gli economisti che si rispettino. Ora però tocca naturalmente a Poletti. Crozza guada la sua foto sul display gigante e se ne innamora. Lo paragona a Babbo Natale, però in borghese. Qualche volta però, lo ammette, ha le gote rosse e sembra abbia fatto il pieno di vino. Tutto questo alcool lo porta, nella mente del comico, a sbagliare qualche cifra di troppo. E’ accaduto ad esempio quest’estate, sbagliando del tutto i dati sull’occupazione. In questo caso Crozza si diverte un po’ di più nell’imitazione. Ne esce fuori un simpatico panzone che parla un po’ come mangia e sbaglia i termini in inglese. Il Jobs Act infatti diventa il Josact, che per lui opererà un po’ a simpatia, come le vacche. Preferisce però non addentrarsi eccessivamente nel tecnico, evitando che le persone a casa possano confondersi nel sentire certi discorsi. Per quanto riguarda il lavoro ha le idee molto chiare e suggerisce di non cercarlo affatto. Porre fine a quest’ansia tremenda, così da consentire a quest’ultimo di trovarci. Per quanto riguardo i contributi invece dice che a rimetterci sarà lo Stato, per metà, mentre l’altra metà l’azienda. Infine però c’è ancora una metà da analizzare, quella cui dovranno far fronte i cittadini. Per il Poletti di Crozza il Pd è riuscito ad aumentare la metà. Si chiude con un altro consiglio ai giovani. Meglio che d’estate si rilassino e facciano i pensionati, dal momento che la pensione non l’avranno. Meglio godersi lo status di pensionati già ora. Crozza torna nei suoi panni e dice che il Jobs Act pare funzionare, e inizia a elencare una serie di posti aperti in pochi giorni, per l’esattezza 61. Si inizia a parlare di Sanremo. Il comico dice d’avere un gran rapporto con la città, memore dell’esperienza al Festival tremenda. Parla dei dipendenti comunali arrestati, e chiede agli italiani di farsi trovare pronti per il Giubileo, per il quale è stata truccata la prima gara d’appalto. Tutti tentano di fregarti in Italia, e così torna la Inc Cool 8, che spiega come con la chiavetta di facciano fare il lavoro del cassiere da casa, senza pagarti. Si parla poi dell’Expo, che crea code per far pensare alla gente di doverlo visitare necessariamente. Crozza diventa uno dei tantissimi in coda, cantando poi una canzoncina dedicata all’esposizione, sulle note di Garota De Ipanema. Un giorno potrà dire d’aver fatto la fila a Expo. Si parla di calcio e di San Paolo, con i consiglieri di Napoli oltraggiati dalla richiesta di rinunciare ai biglietti gratis e cedibili a terzi. De Magistris almeno non rischia con la Severino, a differenza di De Luca. Torna la sua imitazione, dicendo che il ricorso l’ha portato lui in Campania. Prima c’erano pene di morte con nomi scelti a caso. Stesso discorso per la grammatica. Si parla di concerti di D’Alessio, che dovrebbe ringraziare De Luca, che ha introdotto le note. Non poteva mancare Mentana all’appello. La sarta termina di cucirgli il vestito in diretta, ma poi gli strappa la manica. Cerata si collega da Ciampino, ma ha la sua bici in spalla, per difenderla dai ladri. Problemi anche per la Sarchioni, inquadrata a tratti, tipo quadro cubista. Mentana risolve il problema, ma si scopre che era fatto apposta per mascherare il fatto che la Sarchioni fosse a cena con degli amici. Alla fine il conduttore si ritrova pure senza corrente. Renzi ha comprato un aereo usato da Alitalia, pagandolo ben 200milioni. Crozza si chiede se siano quelli degli esodati. Si chiude con Montezemolo, che chiede la cortesia a Zalone di non chiedergli quale sia il suo mestiere. Non ne ha la più pallida idea e potrebbe metterlo in seria difficoltà. Crozza saluta tutti e dà appuntamento alla prossima settimana.