Dallo scorso giugno il professor Antonio Silvio Calò ha aperto la sua casa ai profughi. L’insegnante di storia e filosofia del liceo Canova ospita sei immigrati provenienti dalla Nigeria, dal Ghana e dal Gambia e la sua storia è diventata un caso, tanto che Le Iene Show hanno deciso di dedicargli un servizio che andrà in onda stasera su Italia 1. Il prof, come ha dichiaro lui stesso in un’intervista riportata da Ilgazzettino.it, non si sente un eroe o un salvatore: “Ho solo risposto a un’istanza della mia coscienza civile e cristiana. Da cittadino non potevo restare indifferente”. I ragazzi ospitati da Calò hanno tutti meno di 30 anni e vivono insieme al prof, sua moglie e uno dei loro quattro figli in una casa in via Montegrappa. I sei giovani uomini vengono seguiti dal circolo Hilal di Abdallah Khezraji. La cosa più curiosa raccontata dal professore in un’intervista riportata da Huffingtonpost.it è invece che i vicini leghisti non sembrano aver sviluppato del risentimento contro di lui per quest’iniziativa: “Vengono a portare cibo e vestiti per loro”. I sei ragazzi ospitati da Calà sono sbarcati mesi fa in Sicilia e il professore ne parla così: “Sono ragazzi giovani, sofferenti. Uno di loro ci ha raccontato di non avere nessuno al mondo, mi ha guardato e mi ha detto: ‘Tu adesso sei mio padre’. Un altro ha cominciato il Ramadan con dieci giorni di anticipo per ringraziare Allah di avere trovato una casa in Italia”. Alcuni hanno però accusato Calò di lucrare su questi ragazzi, per il cui mantenimento riceve 180 euro al giorno, ma il professore ha rispedito le accuse al mittente spiegando che al netto delle spese avanzano circa 250 euro e che questi vengono messi in un fondo per i ricongiungimenti familiari dei nostri ospiti.