Vengono chiamate ticket redemption e sono slot machine per bambini. Al contrario di quelle per adulti, vietate ai minori di 18 anni, queste macchine non permettono di vincere soldi ma ticket con i quali è però possibile ottenere diversi premi. Qualcuno allora si chiede: cè differenza? Cosa cambia se in fondo anche il bambino gioca per vincere il maggior numero di ticket e ottenere ciò che preferisce? Sono le domande alle quali tenterà di rispondere stasera Nadia Toffa nel servizio che vedremo a Le Iene Show, in onda su Italia Uno: linviata contatterà esperti ed ex giocatori patologici i quali, tra le altre cose, spiegheranno i rischi che corrono i bambini nel mettersi di fronte a queste ticket redemption, capaci di generare stimoli simili a quelli che producono le slot machine negli adulti. Nel 2014 era stata la Valle dAosta a dichiarare guerra alle slot per bambini, annunciando che avrebbe eliminato le ticket redemption da tutto il territorio nazionale. Era arrivata immediata la risposta dellAssociazione Nazionale Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative (Sapar), che aveva chiesto un incontro con i rappresentanti della giunta per manifestare tutte le perplessità degli operatori della categoria e per trovare una soluzione che non danneggi le imprese in un momento già critico per il comparto del puro intrattenimento. Secondo Paolo Dalla Pria, vicepresidente Sapar e titolare del Gruppo Dalla Pria, è assurdo e inconcepibile vietare macchine per il puro intrattenimento come le redemption, che non possono essere classificate come azzardo: in tutta Europa, le famiglie giocano con questi apparecchi, che sono studiati per il divertimento. I ticket non sono altro che un modo per fidelizzare i clienti, come una normale raccolta punti. E davvero così? Largomento verà approfondito questa sera nel servizio de Le Iene.