In un periodo in cui la tv italiana acquista e propone format stranieri già collaudati, parlare di una produzione originale che nasce in casa RAI c’è da drizzare le orecchie. Se poi l’autore e conduttore del programma è un personaggio al quale le parole non mancano, la curiosità cresce. Lui è Alessandro Aleotti, meglio conosciuto con lo pseudonimo di J-Ax. Rapper, cantautore, produttore discografico e da questa sera conduttore televisivo. Da lunedì 5 ottobre e per cinque lunedì, J-Ax irromperà nella seconda serata di Rai 2, ore 23:30 subito dopo Pechino Express, con un programma dal titolo che è tutto un programma: Sorci Verdi. Di successo? Le carte in regola per diventare una novità nel palinsesto della tv ci sono. Ma chi meglio di J-Ax può spiegarci tutto questo? Lo incontriamo per scambiare due battute sul programma.



Ciao J-Ax, da questa sera sei su RAI 2. Lo avresti mai detto?

Sono contento anche se, confesso, la cosa mi ha stupito. Sono stati coraggiosi. In pratica e come se in RAI fossero usciti di casa lasciando il gas aperto. Spero che il programma sia una bomba o almeno un raudo che esplode nei bagni di via Mecenate. L’anteprima di venerdì credo abbia fatto un pochino di chiarezza su Sorci Verdi. Ti è piaciuta?



Certo! Soprattutto il duello Vasco-Ligabue.

E siamo solo all’inizio.

Da The Voice a Sorci Verdi. Come ti senti davanti a queste telecamere?

La differenza c’è e si vedrà. Soprattutto tra la prima e la seconda puntata. Ero molto emozionato ma grazie alla professionalità di chi mi sta aiutando in questo progetto, sono riuscito a fare una prima puntata di cui sono molto orgoglioso. Ma ero super emozionato. Non sono stato mai cosi emozionato per questioni riguardanti la musica. Un’emozione incredibile perché tutti hanno messo l’anima in questo progetto. Ho scoperto che fare la televisione è una cosa da pazzi. Pensavo con The Voice di aver capito, ma mi sbagliavo.



In tanti prima di te hanno provato a fare un late show, ma pochissimi ci sono riusciti? Sorci Verdi piacerà?

In realtà non credo che si debba a priori dire cosa piace e cosa non piace al pubblico. C’è un late show che mi piace ed è quello di Cattelan. Credo che Sorci verdi sia diverso e parte tutto dal fatto che non c’è un presentatore. Già questa è la prima cosa distruttiva politicamente scorretta. Nell’anteprima il pupazzo Asha ha detto “ma come fanno a prendere uno con la zeppola e a dargli un programma”. E da qui si parte. Late show o non late show, Sorci verdi dice cose che di solito non si dicono in televisione. In tv si pensa che il pubblico sia stupido, ma non è cosi. Gli italiani sanno scegliere, sono intelligenti. E su questo io conto molto. Come ho detto è David Letterman sotto acido che tenta di farsi un Mappet.

Le prime tre puntate sono ormai state registrate. Stasera con chi guarderai la prima puntata di Sorci Verdi?

Abbiamo organizzato una cosa qui negli studi RAI con tutti quelli che hanno lavorato alla preparazione di questo show. Dai tecnici agli autori ed al direttore di rete. Un vero punk!

La televisione italiana e cambiata. Sorci verdi è quello che mancava alla tv?

Mi fai una domanda da egocentrico. Secondo me si! Mancava. Ma solo perché non la trovavo per me, per i miei gusti, ma può darsi che i miei gusti in Italia non li abbia nessuno. Sono molto esterofilo per quanto riguarda la tv. Per quello sono finito a fare The Voice. Seguivo The Voice America e quando me l’hanno proposto o accettato per il format. Questa e una delle ragioni, l’altra e per la Carrà. La seconda serata è il mio momento preferito della televisione. Dove la gente della mia età, che durante il giorno non ha tempo per lavoro o altro, ha il telecomando in mano. Io mi rompo e contino a cambiare. A me Sorci Verdi piace e prima non c’era. Poi come sempre sarà il pubblico a decidere.

Hai scelto Paolo Jannacci come spalla. Come mai hai pensato proprio a lui?

Ho sempre detto che avessi fatto qualcosa in tv mi ci voleva Jannacci per fare il pari. Lui ha cosi tanta classe che riesce a rendere elegante una cosa in cui ci sono io. Come dirò questa sera, Paolo Jannacci è qui in rappresentanza delle persone che hanno studiato. Cosi Aldo Grasso, se è ancora qui e non è andato a letto, non si sentirà solo.

Hai detto che nel 2020 ti candiderai come presidente del consiglio. Il mio voto lo hai già conquistato ma oggi, come ti dobbiamo definire?

Rapper, Artista, Autore, Produttore? Non saprei. Perché classificarmi. Guarda ti rispondo raccontandoti una scena bellissima del film dei Doors in cui scendono dall’aereo e chiedono a tutti: tu chi sei? Sono Mark e suono le tastiere. E tu? Sono Jim Morrison. E cosa fai nella vita? Jim Morrison! Quindi tu chi sei? J-Ax. E cosa fai nella vita? J-Ax! Perché prima di me non c’era. Per quanto riguarda il 2020 ho tempo!

 

A proposito! L’ospite dell’ultima puntata è segreto. Che sia il presidente del consiglio?

Ma no! E poi non lo dico perché voglio fare il botto. Pero ne approfitto e chiedo a Renzi di chiamarmi e venire in trasmissione e sedersi sulla mia poltrona delle interviste. Molti italiani come me vorrebbero fargli delle domande. 

 

Angelo Oliva