Ballarò, replica e riassunto ultima puntata 6 ottobre 2015 – In apertura, nella puntata di Ballarò andata in onda ieri martedì 6 ottobre 2015, Massimo Giannini ha intervistato Alan Friedman. Egli ha presentato il suo libro dal titolo “My way: Berlusconi si racconta a Friedman”, per la realizzazione del quale ha registrato anche una video intervista a Silvio Berlusconi. Friedman ha spiegato che Berlusconi gli ha aperto le porte di Arcore e gli ha raccontato la sua storia, mentre lui si è impegnato a riportarla da giornalista onesto quale è. Ospiti della puntata sono stati Marco Travaglio de “Il Fatto Quotidiano”, Paolo Mieli di RCS Libri, Elsa Fornero, ex Ministro del Lavoro nel Governo Monti, il segretario della Uil Carmelo Barbagallo, Barbara Lezzi del Movimento Cinque Stelle e infine i due sindaci di Milano, Giuliano Pisapia, e di Firenze, Dario Nardella. Marco Travaglio ha subito criticato la riforma del Senato perché ritiene che non sia il Senato a rallentare le riforme, bensì le leggi sbagliate che si fanno. Egli si è rivolto dunque a Ricci accusando il PD di aver mentito agli elettore.



I toni della discussione, così, si sono accesi. Si è parlato poi del dissesto idrogeologico che affligge molte regioni italiane. Eva Giovannini è intervenuta in collegamento dalla Sicilia, dove c’è stato il crollo sull’autostrada che collega Messina a Catania.Il Governo sta chiedendo ai comuni di investire, ma i soldi molti dei comuni non li hanno neanche. Sicuramente ci sono colpe ben precise di chi ha amministrato gli enti locali. Vi sono sicuramente cose da fare contro il dissesto idrogeologico, ma questa necessità non deve essere messa a confronto con l’utilità delle riforme. La riforma del Senato, dice Matteo Ricci del PD, non fa che andare a vantaggio di tutti. Un grande rebus riguarda le province e Marzia Maglio ha raccontato come funzionano le cose in un servizio dedicato. Veramente ci sarà un risparmio con l’abolizione delle province? Una volta stabilito che al posto dei consiglieri eletti dai cittadini se ne metteranno altri già consiglieri comunali, resta il problema delle suddivisioni delle funzioni. Nella provincia di Campobasso fino al 2011 arrivavano milioni di euro. Oggi i trasferimenti sono a zero, eppure la viabilità spetta ancora alla provincia e non ai comuni.



Senza soldi non si può fare manutenzione e così la situazione non fa altro che peggiorare continuamente. Quando piove tanto l’asfalto cede e le strade crollano. L’assessore alla viabilità della provincia spiega che per il minimo che serve a tenere in sicurezza le strade servono almeno sei milioni di euro, che però non ci sono. Secondo Matteo Ricci, una volta sistemata la riforma del Senato occorrerà tornare ad occuparsi delle Regioni e delle loro dimensioni, per capire se siano o meno adeguati. Quando nacquero le Regioni non c’era ancora l’Europa nè la globalizzazione. Allo stesso modo si deve ragionare, secondo Ricci, per i Comuni. Riguardo alla Legge di stabilità, Ricci ritiene che vadano trovate le risorse che servono alle province per portare avanti le funzioni che sono loro rimaste, come la viabilità. Ma non era meglio abolire del tutto le province e ripartire da zero? Quella che si è fatto sia per province che per Senato è una sorta di eutanasia, perché non riuscendo ad abolirli del tutto si sono presi dei provvedimenti di natura intermedia. Questo è il parere di Mieli e allo stesso modo la pensa anche Marco Travaglio, che dice che non sono stati Senato e province a venire aboliti, ma solo la loro elezione. In questo modo la casta genera casta.



Marco Travaglio ha fatto notare che il vero taglio agli sprechi non si fa, mentre si taglia sulla sanità facendo diventare a pagamento alcuni esami che i cittadini prima non pagavano. Il Movimento 5 stelle ha molto a cuore il reddito di cittadinanza, mentre Renzi dice che la cosa migliore è creare lavoro. Vito Crimi del M5S ha evidenziato che Renzi l’unica cosa che ha abolito è stato il Corpo Forestale dello Stato, che forse sarebbe dovuto rimanere, mentre non ha certo intaccato le auto blu, come invece aveva promesso. Il reddito di cittadinanza è uno strumento di riattivazione sociale ed economica, ha spiegato Crimi. I centri per l’impiego devono essere riorganizzati affinchè funzionino davvero. Questo perché uno Stato che elargisce un reddito di cittadinanza ha un interesse diretto a non pagare più lo stesso e quindi a far sì che quella persona si reintegri nel mondo del lavoro. A seguire il dibattito si è acceso tra Barbagallo ed Elsa Fornero, che è intervenuta in collegamento dagli Stati Uniti.

Alla Fornero è stata chiesta l’utilità della sua riforma delle pensioni e lei ha risposto che se ora l’Italia va meglio è anche per merito di quella riforma. Gli animi si sono scaldati quando Barbagallo ha voluto ricordare tutti i suicidi che ci sono stati in quel periodo. Travaglio intanto faceva notare che si sarebbe potuto risparmiare riducendo i finanziamenti alle banche, anzichè prendersela con i pensionati. Ora che sono passati quattro anni dal Governo Monti, secondo la Fornero si potrebbe pensare di iniziare a reintrodurre qualche forma di flessibilità. Intanto in collegamento da Brescia, alcune lavoratrici e pensionate hanno espresso il loro malcontento per la situazione che stanno vivendo. Per non parlare poi dei pensionati che sono costretti ad andare a vivere nei Paesi dell’est Europa come la Romania, perché con la loro pensione non ce la fanno a sopravvivere in Italia. Solo Mieli ha voluto difendere la Fornero e far notare che comunque quella riforma fu votata in Parlamento da tutti gli alleati. In chiusura Alessandra Ghisieri ci ha mostrato con i suoi sondaggi come sia in crescita la percentuale di elettori che voterebbe il partito democratico e come allo stesso tempo questi elettori sarebbero disposti eventualmente ad accettare anche l’ingresso di Verdini e Alfano nel PD.

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