Nella puntata di giovedì 12 novembre, in onda su Sky Uno Hd, alle 21.10, X Factor ospiterà il produttore Giorgio Moroder, considerato uno dei musicisti più innovativi nell’ambito della musica elettronica e della disco music. Giorgio Moroder, nome italianizzato di Hansjörg Moroder, nasce ad Ortisei, in Val Gardena, il 26 aprile 1940. Da adolescente, impara a suonare la chitarra e, tra il 1959 ed il 1966, comincia a girare il mondo con diversi gruppi musicali tra cui l’Happy Trio. Nel 1967, si stabilisce a Berlino dove compone il suo primo grande successo “Ich Sprenge Alle Ketten”, attribuita, poi, a Ricky Shayne. Nel 1968 comincia a cantare come solista e, nel 1970, partecipa al Cantagiro, nell’edizione condotta da Nuccio Costa, Mita Medici e Dany Paris. Nel 1971 fonda, a Monaco, la sua prima casa discografica. Nel 1972 si trasferisce negli Stati Uniti dove inizia a collaborare con musicisti quali Pete Bellotte e Donna Summer, con la quale pubblica “Hostage”, l’album “Lady Of The Night” (1974) e il brano “Love to Love You Baby” (1975). Nel 1977 riscuote un enorme successo nelle discoteche con “Get on the Funk Train”, produce musicisti quali Roberta Kelly, The Three Degrees, gli Sparks e pubblica “From Here to Eternity”, uno dei suoi brani più noti. Nel 1979 vince l’oscar per la colonna sonora del film “Fuga di Mezzanotte”.
Tra gli anni Ottanta e Novanta collabora alle colonne sonore di importanti film (Flash dance, American Gigolo, Top Gun, La storia Infinita), compone la musica per le olimpiadi di Los Angeles, i Giochi di Seul e i Mondiali di Calcio Italia ’90. Vince nuovamente l’oscar nel 1984 per “What a Feeling” (Flashdance) e nel 1987 per “Take My Breath Away” (Top Gun).
Negli ultimi anni, dal 2000 in poi, collabora con artisti di fama mondiale quali Duft Punk, Cold PLay (di cui remixa il brano Midnight), Tony Benet, Lady Gaga, Kylie Minogue e Mikky Ekko. A giugno 2015 esce, a distanza di trent’anni dall’ultimo, il suo nuovo album “Déjà Vu” che vede la partecipazione di cantanti quali come Sia Furler, Britney Spears, Foxes, e che lo riporta sulla cresta dell’onda.